Storia

Centro storico di Torino: 2000 anni di storia in 4 chilometri

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Ancora oggi è possibile vedere i segni del tempo tra le vie del Centro Storico, anche se pochi conoscono la storia “dietro” e sotto i luoghi che hanno reso celebre Torino.

Corrispondente oggi con l’area della Circoscrizione 1, il Centro Storico di Torino svetta per la sua sabauda raffinatezza.

Il quartiere centrale custodisce il maggior numero di monumenti e di luoghi di interesse della città.

Ma allo stesso tempo racchiude un storia millenaria, tracciabile fino alle origini del Capoluogo, ai tempi dell’Impero Romano.

Mappa di Torino del 1800
Centro storico di Torino 2000 anni di storia in 4 chilometri

Il primo insediamento noto della città di Torino è quello di Taurasia, la dimenticata capitale del popolo dei Taurini

I quali non durarono per molto tempo.

Proprio nel 28 A.C, l’intera regione subalpina venne conquistata dall’Impero Romano che, non solo annichilì i Taurini, ma allo stesso tempo occupò la capitale costruendovi un’accampamento militare.

Nacque così Iulia Augusta Taurinorum.

Sotto il Regno di Augusto, la colonia divenne un importante punto di raccordo per le nuove vie di comunicazione in Piemonte.

Uno snodo commerciale e militare, fondamentale, in grado di collegare l’Impero con la Gallia e la Pianura Padana.

Come di consueto, il nuovo insediamento ricevette la classica struttura ortogonale romana.

L’impianto di Augusta Taorinorum, come molte altre città, si caratterizzava per la sua forma quadrangolare, con mura difensive sui perimetri e un reticolato di vie al suo interno.

Al giorno d’oggi, dell’antico abitato rimane molto poco, ma perdura la vecchia planimetria del Cardo e del Decumano.

Secondo gli studi, il perimetro dell’insediamento comprendeva tutta la zona inclusa tra:

Con via Garibaldi come Decumano Massimo e via Palatina e via San Tommaso come Cardo Massimo.

Ma con la crisi dell’Impero, Torino cadde al centro delle dispute tra gli imperatori Costantino e Massenzio. Diventando poi vittima dei saccheggi e delle razzie dei popoli barbari.

Foto del centro storico di Torino 1900
Centro storico di Torino 2000 anni di storia in 4 chilometri

Dopo secoli di dominio Longobardo e Franco, nel Trecento arrivarono i principi d’Acaia che portarono una relativa stabilità durante il loro regno.

Solo a due secoli di distanza, la Casata Reale dei Savoia, da sempre interessata al Piemonte, si impossessò della città di Torino.

Sotto il regno sabaudo, l’antica Augusta Taurinorum divenne uno dei centri nevralgici dell’Italia nord-occidentale, ottenendo un’importanza regionale.

Insieme alla fama e al prestigio crebbe anche la necessità di espandere i confini della città. La quale era ancora delimitata dalle vecchie, seppure modernizzate, mura romane.

Dal 1563, anno in cui i Savoia trasferirono la loro capitale a Torino, ci furono i primi grandi cambiamenti. Inizialmente, si decise di costruire una fortezza difensiva in corrispondenza di via Cernaia e Corso Siccardi.

Ma solo nel 1620, si ebbe la prima vera espansione.

Ampliandosi verso sud, in parallelo a Via Roma, la cinta muraria della Torino seicentesca venne allargata fino alla zona di Porta Nuova, con la costruzione di un nuovo quartiere per i cittadini.

In seguito, tra il XVI e il XVII secolo, Torino attraversò il suo periodo barocco.

Durante il quale si realizzarono nuove chiese, residenze reali e piazze cittadine, tra le quali piazza San Carlo. All’epoca di di Carlo Emanuele II si decise di espandere ulteriormente i confini della capitale verso est.

Nacque così via Po e tutta l’area circostante fino al lungo fiume da cui prende il nome. Mentre in parallelo si completò la costruzione di Palazzo Carignano.

Conclusosi il Reame di Carlo Emanuele II, nel 1713 iniziò la prestigiosa monarchia di Vittorio Amedeo II. Con la vittoria in seguito all’assedio di Torino del 1706, il nuovo Re di Sardegna ritenne necessario un terzo ampliamento verso nord.

Quest’ultima espansione diede origine alla zona della Segusina e vide in parallelo la realizzazione di Piazza Statuto.

Ma sempre restando all’interno della cinta muraria.

Solo nell’Ottocento il centro storico di Torino estese i confini fuori le mura della città

L’ascesa dei Principi di Carignano coincise con la nascita di nuove periferie (per l’epoca).

Si costruirono i primi edifici di Borgo Dora, Valdocco e Vanchiglia.

Ma la pianta reticolata, sopravvissuta dai tempi dell’insediamento romano, venne stravolta dalla mano dell’architetto Carlo Creppi.

Il quale disegnò l’attuale via Pietro Micca nel 1884, rompendo di fatto la perpendicolarità delle strade imperiali.

Ma non solo, a Ceppi si deve anche la realizzazione di gran parte del quartiere di Crocetta, in pieno fascino Liberty.

Via Barbaroux Torino

Ciò nonostante, nel XIX secolo, ancora non si parlava del Centro storico come zona di Torino

Questo concetto comparve solo con l’arrivo del Novecento, ma fino ad allora ancora si parlava di sobborghi e rioni, o meglio contrade.

I quali poi vennero tutti inglobati all’interno del termine ‘Centro Storico‘.

Al tempo di fatto, c’era ancora la contrada “Misericordia”, intorno a via XX settembre. Mentre dal lato di via Accademia Albertina, i residenti erano soliti riferirsi alla propria zona come contrada “San Filippo”.

Solo con la decisione di attribuire il primo numero civico della città al Castello di Acaja si cominciò a parlare di ‘centro’. Anche se nei secoli addietro, cominciò già a presentarsi l’idea di un centro cittadino.

Principalmente perché tutti gli edifici amministrativi e istituzionali del governo sabaudo si trovavano a poche centinaia di metri di distanza tra di loro, in modo da velocizzare e facilitare le comunicazioni.

Ma non solo.

Anche le costruzioni dei più celebri luoghi di interesse cittadini favorirono l’utilizzo del termine. Nel 1704, Vittorio Amedeo II commissionò la realizzazione di Piazza Castello.

Così come, nel 1817 prese forma la rettangolare piazza Vittorio Veneto (per forza di cose al tempo, con il nome di re Vittorio Emanuele I).

Mentre la Mole Antonellina di Alessandro Antonelli venne ultimata nel 1889, nonostante le difficoltà causate dai lavori del periodo napoleonico nella contrada del “Cannon d’Oro”. Contrada che poi assorbì Palazzo Reale.

Parliamo di luoghi simbolo di Torino, che grazie alla loro inusuale prossimità, costituiscono quello che al giorno d’oggi è uno dei centri storici cittadini più affascinanti d’Italia e del mondo.

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