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Longobardi a Torino: invasione e creazione del Ducato barbaro

Da Alessandro Maldera

Gennaio 02, 2024

I Longobardi, una popolazione barbarica proveniente dall’Europa centrale, giunsero in Italia nel 568 e si insediarono – nel territorio che oggi corrisponde – a Torino nel 570.

Questa forza d’occupazione era composta anche da Eruli e Turingi, ma sotto il dominio dei Longobardi si formarono i quattro ducati nel Piemonte altomedievale:

  • San Giulio d’Orta
  • Ivrea
  • Asti
  • Torino

Sebbene i confini tra i territori non fossero precisi, i duchi avevano sedi stabili principalmente nelle città.

Grazie alle recenti ricerche storiche e archeologiche, è possibile immergersi nella storia di questo affascinante popolo e scoprire i luoghi in cui vivevano e governavano.

L’arrivo dei Barbari

Le invasioni del V secolo

Nel V secolo, Torino non sfuggì alle invasioni barbariche che caratterizzarono la fine dell’Impero romano d’Occidente. Nel 405, un’orda di Goti e Alamanni, varcando le Alpi, devastò anche le campagne intorno alla città. Poi, pochi anni dopo, il territorio, subì le violenze delle bande di Bagaudi. Tuttavia, a fine secolo, con la vittoria di Teodorico, seguì un periodo di stabilità e ripresa economica.

I Longobardi

Nel 568 d.C., i Longobardi guidati dal re Alboino invasero l’Italia settentrionale, conquistando gran parte della penisola e stabilendo un regno che durò oltre due secoli. Questi barbari originari della Pannonia, l’odierna Ungheria, attraversarono il Friuli, il Veneto e la Lombardia, per arrivare fino in Piemonte, Emilia e Toscana. Il loro regno terminò con la conquista di Carlo Magno nel 774, anche se il Ducato di Benevento sopravvisse fino all’arrivo dei Normanni alla metà dell’XI secolo.

L’insediamento dei Longobardi

Nel 570, una forza d’occupazione composta da Longobardi, Eruli e Turingi si stabilì nel Torinese. I Longobardi guidavano questa “coalizione” e fondarono quattro ducati nel Piemonte altomedievale, con Torino come uno dei capoluoghi. Tuttavia, i confini tra i territori non erano ben definiti, poiché la tradizione tribale-militare non prevedeva una chiara divisione territoriale. La corte ducale torinese era situata nella zona compresa tra le vie Torquato Tasso, IV Marzo e Porta Palatina. Da qui, i duchi comandavano le guarnigioni sparse nel territorio circostante. La memoria di questa sede si mantenne a lungo, tanto che nel 1102 fu costruita una chiesa intitolata a San Pietro de curte ducis. Purtroppo, non è rimasta alcuna traccia del Palazzo dei duchi. Ciò che è emerso sono resti di abitazioni, tombe e lapidi, come la lapide funeraria di Ursicino, vescovo di Torino (562-609), morto a 80 anni dopo quasi 50 anni di episcopato. Questa lapide fu rinvenuta a metà Ottocento durante gli scavi nel Duomo e murata su una parete della cattedrale.

Re Longobardi a Torino

Nel 591, un duca di Torino, Agilulfo – futuro marito della regina Teodolinda – fu eletto re di tutti i Longobardi. L’uomo veniva anche definito “duca dei Turingi“, in quanto questi si erano uniti ai Longobardi. Una scelta presa dopo che il loro regno oltralpe venne distrutto dai Franchi nel 531. L’importanza strategica del ducato di Torino si evidenziò quando altri due duchi torinesi, Arioaldo e Ragimperto, ottennero la corona del regno dei Longobardi e si trasferirono nella capitale Pavia.

Il Ducato di Torino

L’importanza strategica di Torino

Il ducato di Torino aveva un’importanza strategica nel contesto dell’arco alpino occidentale. Era situato al confine tra le dominazioni franca e longobarda, con i punti di frontiera più importanti nei fondovalle di Aosta e di Susa, e nei siti fortificati di Bard e di Chiusa. Dopo il 575, Torino divenne sempre più legata alla Pianura Padana rispetto alle regioni transalpine, a causa della cessione da parte dei Longobardi delle valli d’Aosta e Susa al re merovingio Gontrano. Questo cambiamento di confini influenzò anche il governo ecclesiastico della città, poiché i vescovi di Torino dovettero rinunciare al controllo di alcune zone oltre il valico del colle del Moncenisio.

Le tracce dell’insediamento longobardo

Le tracce dell’insediamento longobardo nel territorio di Torino si possono ancora ritrovare oggi. Le necropoli di Testona e Collegno testimoniano la presenza di una comunità longobarda nei secoli VI e VIII. Altre tracce si trovano presso la chiesa di San Giovanni in città, presso la chiesa collinare di San Vito, nei pressi dell’attuale via Nizza, al Lingotto, a Sassi, a Fioccardo e nell’area di Madonna di Campagna.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende