Storia

Dalle vette del Monviso fino al Delta dell’Adriatico: la storia del fiume Po

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Il fiume Po è il principale corso d’acqua italiano.

Il suo percorso ha plasmato le civiltà e il paesaggio di tutto il Nord Italia nel corso dei millenni.

Il Po trova la sua sorgente nella Piana del Re, sulla vetta del Monviso, oltre i 2000 metri di altitudine.

Nel suo percorso montano sembrerebbe apparentemente un torrente come tutti gli altri, che facendosi strada tra cascate e rocce moreniche scende verso la pianura piemontese per incontrare poi le acque salate del mare Adriatico.

La sua lunghezza totale misura 652 km e attraversa, in ordine, le regioni del Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e il Veneto.

All’inizio della Pianura Padana raggiunge un’estensione di circa 60 metri, mentre scendendo verso l’Emilia-Romagna arriva alla sua massima ampiezza.

Pin del Re dove nasce fiume Po

La storia del fiume Po inizia circa un milione di anni fa.

In precedenza lo stesso fiume non esisteva nemmeno, dato che gran parte del suo percorso era sommerso sotto il mare, fino alle pendici delle Alpi Cozie.

Ma nel corso dei secoli, tonnellate di sedimenti hanno dato forma al suo tragitto odierno.

Lungo il suo corso, il fiume ha modellato la morfologia di tutti i territori in cui scorre.

In particolar modo, tutta la Pianura Padana, derivandone un ambiente rigoglioso di flora e fauna selvatica.

Furono proprio queste caratteristiche che stimolarono gli uomini a stabilirsi nelle zone circostanti il fiume, ancor prima che si pensasse a un nome da attribuirgli.

Fenicotteri lungo il fiume Po

Ancora oggi le origini del nome stesso del fiume Po cadono nell’oblio della storia

Dai primi insediamenti greci nella Pianura Padana è stato scoperto come il primo nome attendibile del fiume Po, sia quello di “Eridanòs“.

Un nome che apparentemente non sembri centrare molto con l’appellativo moderno.

Ma allo stesso tempo, sappiamo anche che i latini era soliti chiamare il fiume con il nome di Bodinkòs, il quale si ritiene derivi dalla radice indoeuropea di “scavare”, ovvero “bhodh”.

Altri studi invece, credono che il nome latino abbia origini ancora più lontane, provenienti dalla lingua celto-ligure.

Si ritiene appunto, che la sua moderna denominazione derivi dalla parola “Padus” o “Pades“, la quale indica una tipologia di resina che cresce sui pini selvatici che si possono trovare presse la sua sorgente.

Apparentemente quest’ultima teoria potrebbe essere la più plausibile, dato che da “Padus” deriva proprio l’aggettivo “padano”, che da il nome alla Pianura che circonda il fiume Po.

Ma il dibattito è ancora acceso.

Studi recenti dimostrano come la millenaria occupazione degli Unni degli acquitrini padani, abbia determinato un’ulteriore nome al fiume.

In quanto popolo proveniente dalle steppe della Siberia e della Mongolia, si crede che dalla lingua di questi ultimi provenga il nome del fiume Po.

Il quale condivide una chiara assonanza con la parola “Po”, che in lingua cinese significa “palude”.

Ciò nonostante la disputa non finisce qui.

Riva del fiume Po

Il passato del Po racchiude aspetti di storia millenaria, che hanno dato vita a fiorenti civiltà fino ai giorni nostri.

Principalmente, il fiume Po è sempre stata una delle principali arterie commerciali nella storia dell’intero Settentrione italiano.

Con la fine dell’Impero Romano d’Occidente e l’inizio dei Secoli bui, l’intricata rete stradale romana cadde in rovina.

Così fu necessario adattarsi per mantenere i trasporti commerciali e le comunicazioni interregionali.

Ne scaturì l’indispensabilità delle vie di comunicazione fluviali.

Per forza di cose, il fiume Po divenne fondamentale.

La sua eccezionale lunghezza e la sua portata permettevano di collegare tutti i centri più importanti della pianura padana, dalla foce fino ai piedi delle Alpi piemontesi.

Questo suo impiego durò fino agli inizi del XX secolo.

Venuto meno a seguito dell’invenzione dell’automobile, ma ancora prima, a causa dell’estensione delle reti ferroviarie.

Sin dal principio però, tornando nel Medioevo, il fiume Po fu soggetto a conquiste e invasioni.

Eserciti e guarnigioni militari sbarcavano sulle sue sponde, costruendo accampamenti commerciali e fortezze difensive, le quali rovine sono visibili ancora ai giorni nostri.

Soltanto in seguito, cominciarono a spuntare le prime riserve agricole sviluppate.

Fu proprio a ridosso del XVI secolo che fiorirono avanzate comunità fluviali.

Le quali potenziarono la navigazione del fiume stesso, attraverso la costruzione di moderni bacini di drenaggio e chiuse fluviali, che facilitassero il percorso delle barche.

Da quel momento il corso del fiume venne ampliato con nuovi canali e navigli.

Ma ciò nonostante, la civilizzazione delle aree circostanti il fiume Po, avvenne non senza qualche difficoltà.

Fiume Po co sfondo Monte dei Cappuccini

In origine, il fiume Po offriva kilometri di terra vergine, tutti da scoprire

Si trattava di un territorio selvaggio e inesplorato, che ben presto divenne terra di frontiera per esploratori e avventurieri, prima di perdere il suo aspetto naturale.

Il bioma del fiume Po racchiude uno dei più variegati ecosistemi di fauna e flora a livello mondiale.

Il suo corso rappresenta uno dei luoghi ideali per moltissime specie animali.

Parliamo di centinaia di specie diverse di volatili che trovano la propria dimora attorno al fiume.

Di fatto è possibile incontrare diverse varietà di aironi e falchi che sorvolano il territorio, oltre al celebre martin pescatore.

Allo stesso tempo, le acque del Po ospitano un vasto numero di pesci e anfibi.

Tra i quali spicca la rinomata anguilla del Po, insieme a rane e tritoni che si contendono il territorio con bisce e serpenti palustri.

Contemporaneamente, il suo habitat offre una rigogliosa flora autoctona.

Di sicuro, i canneti sono le piante più diffuse, ma sulle sponde del fiume ci sono anche i pioppi bianchi e i salici piangenti, che stando alla leggenda greca, incarnerebbero le vesti delle Oreadi, sorelle di Fetonte, figlio del Sole caduto con il suo cocchio nel fiume Eridano .

Murazzi di Torino inondati dal fiume Po

Tuttavia, il fiume Po difficilmente si è fatto domare dagli uomini nel corso della storia

Spesso il docile corso del fiume Po ha ingannato i suoi abitanti, provocando l’inondazione e la devastazione delle zone circostanti.

La prima alluvione documentata, risale addirittura al 204 a.C., grazie alle scritture lasciateci dallo storico romano Tito Livio.

Nel corso dei secoli le piene e gli straripamenti furono numerosi.

Ma la più violenta fu senza dubbio l’alluvione del 1957.

In quell’occasione le acque del Po inondarono la provincia di Rovigo per oltre 110 mila ettari di pianura, causando la morte di 89 civili.

Recentemente invece, l’ultimo grande profluvio avvenne nel novembre del 1994, quando lo straripamento del fiume bloccò per settimane i territori circostanti in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna.

Comunque, dalla sorgente cristallina del Monviso fino all’incontro con le acque marine dell’Adriatico, il fiume Po è stato e rimane protagonista dell’unione di culture e territori, simbolo della bellezza della penisola italiana.

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