Enogastronomia

Piatti tipici piemontesi da provare una volta nella vita!

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Quali sono i piatti tipici piemontesi assolutamente da provare prima di partire verso altre mete?

Oggi vogliamo farvi venire l’acquolina in bocca perché parleremo di una delle cose più belle da fare nella vita: mangiare.

Faremo un excursus dall’antipasto al dolce dei piatti tipici piemontesi.

Un bel viaggio gastronomico che vi stimolerà le papille gustative. Siete pronti? Partiamo!

Antipasti piemontesi

Vitello tonnato

Uno degli antipasti tanto amati dai piemontesi è proprio lui, il vitello tonnato.

Detto anche vitel tonné, si realizza con girello di fassone marinato nel vino bianco secco e condito con aromi quali carota, sedano, cipolla e alloro.

Il tutto per almeno mezza giornata e successivamente bollito in acqua insieme alla sua marinatura.  Dopo la cottura, viene tagliato a fettine non troppo sottili (perché poi si rompono) e ricoperto dalla salsa tonnata.

Trippa di Moncalieri

Comunemente conosciuta come tripa ‘d Moncalé questa pietanza è un insaccato tipico della nostra regione (in particolare del comune di Moncalieri) di origine medievale.

Esso viene preparato con parti di stomaco di suino, lavate.

Il tutto viene salato, cotto per otto ore in acqua bollente e quindi collocato ancora caldo in uno stampo al fine di comprimerne la massa, i cui interstizi vengono riempiti dal liquido gelatinoso di cottura.

Il salume che ne risulta ha colore rosato, un diametro attorno ai 12 cm ed una lunghezza di 30 cm.

Nessuno la chiama carne cruda all’albese, ma solo Albese (o Albèisa) ed è originaria delle Langhe.

La ricetta è analoga a quella del più recente carpaccio e consiste in sottili fette di vitello (tagliate a coltello o con l’affettatrice) o in carne finemente affettata, preferibilmente di razza fassone, necessariamente freschissima.

La carne così preparata viene marinata nel succo di limone crudo, condita con un velo di olio di oliva extravergine e insaporita con aglio, sale e pepe.

Primi piatti piemontesi

I tajarin alla piemontese

Le tagliatelle all’uovo fatte a mano sono uno dei piatti tipici piemontesi più apprezzati dai turisti (e non solo).

La tipologia di pasta si presta bene con un condimento prezioso come il tartufo bianco d’Alba: burro e tartufo sono perfetti insieme!

Gnocchi al Castel Magno

Avete presente un piatto di gnocchi caldi, filanti in pieno inverno? Ecco il formaggio che si sposa bene è il Castelmagno, originario di Cuneo. Non solo con gli gnocchi ma anche da solo con del miele: è la morte sua. Provare per credere!

agnolotti del plin

Forse li conoscete meglio come sono chiamati in dialetto piemontese agnolòt dël plin, sono una pasta ripiena tradizionale della zona del Monferrato.

La forma tradizionale è quadrata, con il ripieno racchiuso da due sfoglie di pasta all’uovo.

La caratteristica principale dell’agnolotto piemontese rispetto alle altre specialità di pasta ripiena del resto d’Italia è l’utilizzo di carne arrosto per il ripieno.

Pensate che sono inseriti nell’elenco dei Prodotti agroalimentari tradizionali italiani, stilato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e quindi tutelati secondo un disciplinare della Regione Piemonte.

Secondi piatti piemontesi

Quando il freddo si fa sentire, un buon piatto di bollito è quello che ci vuole riscaldare il corpo (e l’animo).

Esso è costituito da sette tagli principali di manzo che vengono cotti insieme nella pentola più grande, sette ammennicoli (ovvero tagli di carne cotti in pentole differenti), sette salse tra cui il bagnet verd e il bagnet ross, un richiamo (lonza di maiale) e quattro contorni di verdure (patate lesse, funghi trifolati, spinaci al burro e cipolle in agrodolce).

Un piatto ricco e molto elaborato.

Al termine di questo piatto, viene servito appunto un ottimo brodo bollente, rigorosamente in tazza.  Pensate che è anche conosciuto come “Bollito storico risorgimentale piemontese” poiché molto apprezzato dal Re Vittorio Emanuele II.

Piatto di Brasato al Barolo

Il brasà è uno stufato di carne rossa di fassone cotto a lungo nel Barolo.

La cottura, della durata di diverse ore, permette alla carne di insaporirsi degli aromi (spezie, erbe e verdure) presenti nel vino, oltre che di ammorbidirsi.

Piatto Finanziera

Originario di una delle zone più belle del Piemonte, Langhe-Roero-Monferrato, la finanziera è un piatto nato nel Medioevo.

La prima ricetta risale al 1450 ed è conosciuto come un piatto povero poiché si riutilizzano le frattaglie.

Se è un piatto della cucina contadina, perché si chiama così?

Si dice che a un certo punto della storia abbia abbandonato le case dei contadini per diventare un piatto elitario e servito nelle tavole dei ricchi.

Piatti unici

Bagna caoda
Piatti tipici piemontesi da provare una volta nella vita!
  • Bagna càuda

Tutti avranno sentito parlare della bagna càuda, emblema della cucina piemontese. A questo piatto manca niente, perché contiene tutto e si consuma, preferibilmente, quando le temperature iniziano a scendere, cioè nel periodo della vendemmia. Una delle leggende sulla sua nascita vuole proprio che venisse preparato per ricompensare i vendemmiatori del lavoro prestato.

La bagna càuda è una preparazione a base di aglio, olio extravergine d’oliva ed acciughe dissalate, il tutto ridotto a salsa mediante una paziente cottura. La tradizione vuole che sia portata in tavola nel dian, tegame di cottura in terracotta, e mantenuto in temperatura mediante uno scaldino di coccio riempito di braci vive, la s-cionfetta.

Uno dei piatti tipici piemontesi è proprio lui, antichissimo, risale a quando si macellavano gli animali in casa.

Gli animali di grossa taglia, dopo la macellazione, venivano suddivisi all’interno della famiglia e le animelle, i rognoni, i filoni, la cervella, il fegato e i testicoli venivano impanati nel pan grattato e fritti in olio.

Infine il tutto veniva servito con i sanguinacci nel giorno festivo successivo alla macellazione. Ovviamente nel corso degli anni la ricetta ha subìto delle modifiche ma resta comunque un piatto da festa.

Dolci

Si scrive Bonet ma si pronuncia [bunet], questo dolce tipico piemontese è un antichissimo budino a base di uova, zucchero, latte, cacao, liquore (solitamente rum) e amaretti secchi.

Il bonèt tradizionale, quello fatto in casa dalle nonne, però ha una variante non da poco. Non era a base di rum, ma di Fernet che serviva per sveltire la digestione.

Lo inseriamo tra i dolci perché questa bevanda calda, la preferita da Cavour, è una delizia che potete bere solo ed esclusivamente qui in Piemonte. Il bicerin (bicchierino) è preparato con caffè, cioccolato e crema di latte. Assolutamente da assaggiare nei caffè storici della città.

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I cioccolatini più famosi del Piemonte sono una di quelle delizie che quando si va via bisogna acquistare. Viene ottenuto impastando il cacao e lo zucchero con la famosa nocciola Tonda Gentile del Piemonte, rinomata per la sua qualità. Pensate che il gianduiotto è incluso tra i prodotti agroalimentari tradizionali piemontesi.

Anticamente erano chiamati torchietti sono dei biscotti tradizionale della nostra regione, anch’essi inclusi come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.) italiano.

Un tempo erano molto più grandi rispetto a quelli che conosciamo noi. Venivano cotti nel forno comune del paese mentre si aspettava che questo raggiungesse una temperatura sufficientemente alta per infornare il pane.

Il nome deriva dalla forma ritorta dei biscotti, che rappresentano una variante dolce dei grissini.

  • Biscotti di Meliga

  • Baci di Dama

Sperando che questo viaggio gastronomico tra i piatti tipici piemontesi vi sia piaciuto, noi vi auguriamo buon appetito!

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