Enogastronomia

La trippa di Moncalieri: una delizia piemontese di origine medievale

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Tra le tante prelibatezze della cucina piemontese, merita una menzione speciale la trippa di Moncalieri.

Una delizia per il palato, che è conosciuta come tripa ‘d Moncalé.

Si presenta come un insaccato tipico della nostra regione, che gode di particolare risalto nel comune di Moncalieri.

La trippa viene preparata con parti di stomaco di suino, lavate.

Tutti gli ingredienti impiegati vengono salati, cotti per circa otto ore nell’acqua bollente e, quindi posti ancora caldo in uno stampo.

Quest’ultimo passaggio è necessario per comprimere la massa, i cui interstizi vengono riempiti dal liquido gelatinoso di cottura.

Al termine di tutte le fasi viene prodotto un salume di colore rosato, che spesso e volentieri ha un diametro di dimensioni vicine ai 12 cm ed una lunghezza di 30 cm.

Dopodiché viene consumata come antipasto, tagliata a fette o cubetti e talvolta accompagnata da olio extravergine d’oliva, limone e pepe nero (o altre spezie).

Trippa di Moncalieri a fette

Questa pietanza ha origini molto lontane, risalenti al periodo medievale.

La documentazione storica dimostra come la produzione della trippa di Moncalieri fosse già una pratica diffusa nel 1400.

La vera innovazione della città in provincia di Torino fu proprio l’introduzione della pratica della compressione della massa.

Un procedimento diverso rispetto a quello utilizzato a epoche precedenti.

Nelle usanze galliche, la trippa era stata abbozzata con la preparazione di insaccati e salsicce mediante l’utilizzo di varie parti di stomaci animali.

La trippa di Moncalieri è anche riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.) italiano.

Un riconoscimento importante, che la rende un’eccellenza della cucina a livello nazionale, oltre che della tradizione enogastronomica piemontese.

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