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OGR Officine Grandi Riparazioni, tra storia e futuro

Da Alessandro Maldera

Novembre 19, 2020

OGR Torino viste dall'alto

Le Officine Grandi Riparazioni, meglio conosciute come OGR in corso Castelfidardo a Torino sono un esempio di come un luogo industriale in disuso può trasformarsi in un polo culturale di grande importanza.

Uno dei più importanti esempi di architettura industriale dell’Ottocento, le OGR Officine Grandi Riparazioni era un luogo attivo di Torino.

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Lavoravano qui centinaia di operai, addetti manutenzione dei convogli ferroviari.

Dopo oltre un secolo, questi spazi si trasformano e diventano officine della creatività e del pensiero.

 Un modello straordinario di come il capoluogo piemontese abbia saputo sperimentare nuove destinazioni d’uso. 

Dove in passato si aggiustavano treni, oggi si tengono concerti, mostre ed eventi di vario genere. 

Il lavoro di recupero si deve, soprattutto, all’impegno della Fondazione Crt, Cassa di Risparmio di Torino, con quello che probabilmente è il più grande investimento mai sostenuto dalla Fondazione.

La storia dell’ex-officina per i treni 

OGR Officina Grandi Riparazioni Torino

Le OGR Officine Grandi Riparazioni sono le più antiche officine ferroviarie italiane, costruite a Torino intorno alla metà dell’Ottocento.

In quegli stessi anni, infatti, vennero realizzate le due linee ferroviarie che collegavano il capoluogo piemontese sia a Genova che a Novara.

Quindi erano state create due officine:

Con la crescita demografica, queste aree però, erano sempre più centrali ed abitate creando diversi inconvenienti alle due realtà industriali.

Per questi motivi e per l’accresciuta necessità di spazio dovuta all’aumento della produzione, si decise di spostare gli impianti riunendo al tempo stesso le due officine in un’unica struttura.

Si scelse quindi una zona lontano dal centro cittadino, ma alla fine dell’Ottocento, quando le OGR Officine Grandi Riparazioni entrarono in funzione, nel 1895, risultava già circondata dalle case. 

La struttura si presenta in muratura con decorazioni in mattoni e qui avvenivano le grandi riparazioni di locomotive si a vapore che elettriche.

Una struttura dalle grandi dimensioni se si pensa che solo la sala di montaggio è di 130,52 per 139,8 metri.

Una parte del complesso ha la forma ad H ed è quello che oggi viene indicato come OGR.

Persa la loro funzione produttiva, le strutture delle OGR Officine Grandi Riparazioni, vengono chiuse negli anni 90.

Lasciate all’abbandono e al degrado, si pensa addirittura all’abbatimento completo delle stesse.

Una soluzione valutata anche considerando lo stato fatiscente in cui versavano le strutture, colpite, oltretutto, da devastanti bombardamenti.

Due notturni nel 1942 ed uno nel 1944 diurno.

Le officine riportarono gravissimi danni: la maggior parte dei padiglioni e dei magazzini furono distrutti da bombe dirompenti e incendiarie.

La riqualificazione

OGR Officine Grandi Riparazioni, tra storia e futuro

Dunque, dopo un secolo di attività, negli anni ’90 gli impianti delle OGR Officine Grandi Riparazioni, sono stati dismessi e sull’intera area è calato il sipario dell’oblio.

Il sonno si è interrotto, per breve tempo, nel 2011, quando, dopo una sommaria risistemazione, hanno ospitato la mostra “Fare gli Italiani” e alcuni eventi legati alle celebrazioni per il centocinquantenario dell’unità d’Italia.

Poi, di nuovo il silenzio. Era necessario un restauro imponente.

Ci pensa la Fondazione CRT che acquista l’edificio a forma di H di circa 20.000 mq e 16 metri di altezza, gli uffici e le aree scoperte e, tramite la Società OGR-CRT, ne avvia la riqualificazione funzionale e strutturale.

Con un investimento di cento milioni di euro, i lavori iniziano nel 2014 e inaugurato il 30 settembre 2017 con una grande rassegna musicale.

L’evento dal nome evocativo,”Big Bang”, apre finalmente al pubblico i nuovi spazi delle OGR Officine Grandi Riparazioni restaurate e pronte alla rinascita.

I lavori di ristrutturazione hanno posto particolare attenzione all’integrare soluzioni ad alto contenuto tecnologico, sostenibilità ambientale, salvaguardia del valore storico, flessibilità degli spazi e accessibilità.

Il complesso sarà aperto del tutto nell’estate del 2019, al termine dei lavori nella manica sud.

La fabbrica delle idee

OGR Officine Grandi Riparazioni, tra storia e futuro
OGR Officine Grandi Riparazioni, tra storia e futuro

Le nuove OGR Officine Grandi Riparazioni completano la configurazione urbanistica di Spina 2. vanno a rafforzare, dunque, il valore di una zona in cui sono presenti la stazione ferroviaria dell’alta velocità di Porta Susa, il Politecnico, lEnergy Center e il grattacielo Intesa San Paolo.

Senza dimenticare il comparto dei servizi tardo ottocenteschi, con le ex Carceri nuove.

Flessibilità e modularità degli spazi, fruibilità durante tutto l’anno, accessibilità per tutti, sono i principi ispiratori delle nuove OGR Officine Grandi Riparazioni.

Dando vita a un centro di sperimentazione e produzione di contemporaneità in continua trasformazione e dialogo con i protagonisti dell’arte e dell’innovazione a livello globale.

Le tre anime

OGR Officine Grandi Riparazioni, tra storia e futuro

Il cosiddetto duomo, la sala in cui i vagoni venivano messi in verticale per la manutenzione, è un ambiente che ricorda molto le architetture di Manhattan e potrebbero far gola a tanti registi cinematografici.

Ma ecco come i curatori del progetto hanno immaginato i nuovi spazi, con tre anime distinte

Pensata per ospitare mostre, eventi e concerti.

E’ dotata di un palco ad altezze variabili e di tribune mobili per il pubblico;

  • L’officina Sud è l’area dedicata all‘innovazione e alla ricerca. È infatti la sede di start-up dalla forte vocazione sperimentale. Tra i partner figurano enti di spicco, come il Politecnico di Torino e perfino il Dipartimento di Stato Americano.

Infatti la palazzina è un punto di riferimento per i giovani del Best, Business Exchange and Student Training, un programma bilaterale Italia-Usa che garantisce ad alcuni talenti nostrani un periodo di formazione nella Silicon Valley. 

  • Il transetto, cioè lo spazio di collegamento fra le due officine, è la zona relax dedicata all’enogastonomia.

Un piacevole punto di sosta per gli amanti del gusto e della buona tavola con ristoranti, cocktail bar e un “tavolo sociale”, lungo 25 metri, punto di aggregazione e relax.

Il progetto di recupero ha previsto anche la creazione di due nuove aree concepite per il dialogo e l’incontro, come moderne agorà.

L’ospedale Covid-19

OG ospedale Covid
OGR Officine Grandi Riparazioni, tra storia e futuro

L’anima versatile delle OGR Officine Grandi Riparazioni si è mostrata ancora più forte e intrinseca nell’idea progettuale, durante la crisi sanitaria.

Infatti, in seguito alla pandemia di Covid-19, il  28 marzo 2020, si avviano i sopralluoghi per l’istallazione nella struttura di un ospedale temporaneo. Grazie ad un’accrodo tra Regione e Fondazione CRT.

Su un’area pari a circa 8.900m² , nell’aprile del 2020, vengono installati 92 posti letto così suddivisi:

  • 32 posti letto di terapia intensiva
  • 56 posti letto di terapia subintensiva
  • 56 posti di degenza ordinaria.

L’apertura ufficiale è avvenuta il 18 aprile 2020 per poi essere dismessa il 31 luglio 2020.

I medici reclutati per il nuovo ospedale Covid-19 presso le OGR Officine Grandi Riparazioni, sono arrivati dalle ASL torinesi ma anche nuove assunzioni temporanee.

Si sono aggiunti 38 operatori sanitari cubani specializzati in catastrofi e gravi epidemia.

A seguito, infatti, della richiesta esplicita da parte del presidente della Regione Piemonte, il Ministero della Salute di Cuba ha inviato lo staff a titolo gratuito.

A luglio, diminuita l’emergenza sanitaria, lo staff cubano termina la sua attività e i sanitari vengono decorati con la medaglia per meriti civili, con una cerimonia presso il Parco Dora.

Insomma le OGR Officine Grandi Riparazioni è l’esempio assoluto della riqualificazione riconversione di aree urbane dismesse e degradate.

La volontà di ristrutturazione del luogo, ora dedicato all’arte e alla cultura, nasce infatti dall’intento di valorizzare la sua storia per proiettarla nel futuro.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende