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Parco Dora: l’oasi verde post-industriale di Torino

Da Alessandro Maldera

Gennaio 17, 2024

Il Parco Dora è uno spazio verde unico nel suo genere situato lungo Spina 3, nella città di Torino. Con una superficie di 35 ettari, il parco è stato inaugurato nel 2011 sulle rovine delle vecchie Ferriere Fiat, trasformando un’area industriale in un’oasi verde post-industriale.

L’Insediamento Industriale delle Ferriere Fiat

Nel 1907, le Ferriere Piemontesi si insediarono nell’area a nord del fiume Dora. In seguito, diventarono Ferriere Fiat e si espansero occupando i lotti più vicini al fiume. Durante la Prima Guerra Mondiale, la Fiat acquisì le Ferriere Piemontesi e ampliò il complesso industriale. L’area Vitali, all’interno del complesso, ospitava la torre di raffreddamento della Michelin, la grande struttura dello strippaggio e la centrale termica delle acciaierie Fiat.

Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli stabilimenti delle Ferriere Fiat furono oggetto di incursioni e ai bombardamenti dell’aviazione alleata. Nonostante i danni subiti, lo stabilimento riprese la sua attività poco dopo la fine del conflitto. Tuttavia, nel corso degli anni successivi, l’attività produttiva delle Ferriere Fiat declinò fino alla chiusura definitiva nel 1992.

Una trasformazione urbana di successo

Il Parco Dora si trova nel cuore della Spina 3, una zona che un tempo era caratterizzata da una forte industrializzazione grazie alla vicinanza alla ferrovia e al fiume Dora. Negli anni ’90, l’area è stata progressivamente dismessa, aprendo la strada a un progetto di rigenerazione urbana di grande scala.

Infatti, nel 1998, il Comune di Torino avviò un processo di riqualificazione che avrebbe portato alla creazione del Parco Dora Nel 2004, l’architetto Jean-Pierre Buffi e il paesaggista Andreas Kipar hanno vinto un concorso internazionale per coordinare gli interventi nel parco, che è stato diviso in cinque lotti: Vitali, Ingest, Valdocco, Michelin e Mortara.

Il Progetto di Peter Latz

Il disegno dell’architetto ha preservato l’atmosfera industriale dell’area, integrando gli edifici e le strutture esistenti nel design del parco. Ad esempio, la struttura del capannone dello strippaggio restaurata oggi ospita eventi e attività ricreative. Anche. la torre di raffreddamento della Michelin è ora conservata e valorizzata. Questa fusione tra il verde e i segni dell’industria crea un’atmosfera unica nel parco.

Il parco è progettato per offrire una varietà di spazi e attività per tutti i visitatori. Ci sono aree verdi, campi da gioco, aiuole fiorite, passerelle e parti d’acqua. Inoltre, l’area verde è circondato da grandi complessi residenziali che contribuiscono a integrarlo nella città

L’ambiente unico del Parco Dora Torino

I grande giardino si estende lungo entrambe le sponde del fiume Dora Riparia, nelle circoscrizioni 4 e 5 di Torino. È uno dei polmoni verdi più grandi della città, che offre uno spazio di incontro e svago per i cittadini di tutte le età. Inoltre, l’area è diventata una destinazione turistica, attirando visitatori da tutto il mondo.

Un parco per tutti

Il Parco Dora offre numerose attrazioni e attività per tutti i gusti. Nel lotto Vitali, si trova una grande tettoia che ospita eventi culturali e sportivi, tra cui il famoso Kappa FuturFestival, un festival di musica elettronica che richiama decinde di migliaia di visitatori ogni anno. Accanto alla tettoia, si trova uno spazio multifunzionale attrezzato con campi da gioco per calcetto, basket, tennis e pallavolo, oltre a una rampa per gli amanti dello skate.

Street art e simboli distintivi

L’area verde è noto anche per la sua vivace scena di street art. Le vaste superfici verticali di muri, pareti e torrioni sono diventate tele per numerosi murales colorati. Una delle opere più iconiche è dedicato a Bobby Sands, un attivista e politico irlandese che ha lottato per i diritti dei prigionieri repubblicani. Inoltre, i piloni delle vecchie ferriere sono diventati un simbolo distintivo del parco, circondati da murales e incastonati tra aiuole e spazi verdi.

Un’architettura insolita: la Chiesa del Santo Volto

Tra le attrazioni spicca la Chiesa del Santo Volto, un’architettura insolita e affascinante progettata dall’architetto svizzero Mario Botta. Costruita tra il 2005 e il 2006, questa cattedrale “industriale” è caratterizzata da una vecchia ciminiera trasformata in un campanile post-moderno. La chiesa, dedicata alla Santa Sindone, si inserisce perfettamente nel contesto del l’area verde, offrendo un’atmosfera unica di spiritualità.

Riqualificazione delle sponde del fiume Dora

Un elemento fondamentale dela zona è il fiume Dora Riparia, che attraversa il parco. Le sponde del bacino idrico ora creano creare un percorso ciclo-pedonale che collega l’area di Spina 3 ad altre zone della città. Questo percorso permette di godere di splendide passeggiate lungo il fiume e di ammirare la natura circostante. Inoltre, il vecchio Ponte Amedeo IX è adesso pedonale, sostituito da un moderno ponte strallato, rendendo la zona ancora più accessibile e sicuro per i visitatori.

Il futuro del Parco Dora

L’area verde continua a evolversi, con nuovi interventi e progetti in corso. Recentemente, sono stati inaugurati il lotto Valdocco Nord e il parco tematico culturale Iron Valley, arricchendo ulteriormente l’offerta del parco. Inoltre, il Parco Dora è scelto come sede del Salone Internazionale del Gusto di Terra Madre nel 2022, confermando la sua importanza come luogo di incontro e celebrazione.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende