Storia

La storia corso Galileo Ferraris di Torino

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Corso Galileo Ferraris, con i suoi quattro chilometri di lunghezza è uno dei viali principali della città di Torino. Il viale è nato a seguito della demolizione dell’antica Cittadella, fortezza famosa per essere stata teatro della Guerra di Successione Spagnola, nel 1706, e del sacrificio di Pietro Micca.

Cittadella di Torino
Mastio della Cittadella di Torino

Come nasce il corso

La Cittadella di Torino

Come dicevamo pocanzi, uno dei corsi principali di Torino nasce su dei resti. La Cittadella, infatti, era una vera e propria fortezza, di forma pentagonale, posta all’interno dell’antica cinta muraria del capoluogo piemontese. Con l’espandersi della città nel 1850, fu demolita. Ora, ne rimane solo il mastio, che si scorge all’incrocio tra Corso Galfer e via Cernaia.

La Cittadella fu costruita nella seconda metà del Cinquecento, per volontà del duca Emanuele Filiberto di Savoia. L’obiettivo era quello di rimodernare le difese della città a seguito dello spostamento della capitale del Ducato, che passò da Chambéry a Torino.

E’ famosa per essere stata il teatro della Guerra di successione spagnola. In particolare, si ricorda per l’assedio del 1706, ad opera di Spagnoli e Francesi. L’esercito franco-spagnolo, condotto da Luigi XIV, fu costretto alla ritirata. 10.500 soldati sabaudi difesero le mura contro i 44.000 soldati francesi.

Statua di Pietro Micca

Pietro Micca, l’eroe del 1706

Durante l’assedio del 1706 perse la vita Pietro Micca. Micca è ricordato per essere stato un eroe. Ha salvato la cittadella dal tentativo di incursione di alcuni soldati francesi. Micca e un commilitone si accorsero che i nemici, riusciti a sporaffare le sentinelle all’entrata, riuscirono ad avanzare nella galleria che li avrebbe portati alla “capitale bassa”, per danneggiarla.

Pietro Micca, quella notte tra il 29 e il 30 agosto 1706, era di guardia alla scala con un commilitone. Sentendo i soldati avanzare, ed essere sempre più vicini alla porta in cui erano di guardia loro, decisero di far esplodere una carica di polvere nera. Essi, collocarono l’esplosivo in una nicchia nella parete della scala, così che potessero provocarne il crollo e bloccare l’avanzata dei nemici.

Ma i francesi stavano per sfondare la porta, così decisero di accorciare la miccia a cui dare fuoco. Il commilitone di Micca non riuscì ad accendere e a posizionare la miccia, così Pietro prese il suo posto e lo invitò salvarsi. Accesa la miccia provò comunque a mettersi in salvo, ma la scala crollò e per lui non ci fu niente da fare. La Cittadella era salva.

Corso Siccardi Torino
Corso Siccardi

Corso Galileo Ferraris e Corso Giuseppe Siccardi

All’inizio, questo imponente viale, lungo quasi 4 chilometri, non si chiamava Corso Galileo Ferraris, ma Corso Giuseppe Siccardi. Dopo la morte di Ferraris, avvenuta nel 1897, il nome di Siccardi fu parzialmente sostituito. Il Corso divenne, infatti, metà Corso Ferraris e metà Corso Siccardi.

Proprio corso Siccardi, fino allo scorso 2018, ha ospitato le bancarelle dei libri usati. Bancarelle che avevano acquisito fissa dimora nel 2001, dopo quarant’anni senza un tetto, e che han dovuto lasciare spazio a un progetto di riqualificazione dell’area: la pista ciclabile.

Queste bancarelle, colme di libri usati, libri introvabili e a basso prezzo, erano in attività dal 1962. Ora, dopo quasi 80 anni, non esistono più. Si pensi, che mentre le bancarelle venivano smantellate, il colosso Amazon diffondeva i suoi dati relativi all’acquisto dei libri in Italia. La città di Torino si trovava nella terza posizione tra le città italiane per numero di testi venduti in rapporto alla popolazione.

Giuseppe Siccardi

Siccardi si dedicò agli studi, laureandosi in giurisprudenza e intraprendendo, dopo gli studi, la carriera del magistrato. Carlo Alberto lo nominò conte nel 1846 e nel 1847 divenne consigliere di Corte di cassazione del Regno di Sardegna. Sempre nel 1847, fu nominato senatore e Ministro di grazia e giustizia e affari ecclesiastici. Presentò, così, in Parlamento le leggi che portano il suo nome.

Siccardi fu anche consigliere comunale della città di Torino dal 1850 alla sua morte. Divenne cavaliere, commendatore e, nel 1855 Gran cordone dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro. È sepolto nel Cimitero monumentale di Torino.

Statua di Galileo Ferraris a Torino
statua di Galileo Ferraris

Galileo Ferraris

Il corso, però, è ora dedicato a Galileo Ferraris. Ferraris fu un ingegnere e scenziato vercellese che creò il motore elettrico in corrente alternata. A lui, oltre che l’intero corso di quasi 4 chilometri, è dedicato un monumento.

Tale opera è collocata all‘incrocio coi corsi Galfer, Trieste e Montevecchio. Purtroppo, questo monumento è esposto a continui attacchi da parte dei vandali.

Tutt’altro destino, invece ha avuto il monumento intitolato a Vittorio Emanuele II, che si trova all’incrocio tra corso Galileo Ferraris e tra corso Vittorio Emanuele II. Quest’opera fu costruita in vent’anni e fu voluta dal figlio di Vittorio Emanuele, Umberto I.

L’inaugurazione si tenne il 9 settembre 1899 e vi partecipò quasi tutta la città.

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