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Storia di Chivasso: una città ricca di fascino e cultura

Da Alessandro Maldera

Gennaio 02, 2024

La storia di Chivasso, città situata nella provincia di Torino, nella regione del Canavese, è millenaria. Un Comune che ha assistito all’ascesa e alla caduta di imperi, all’arrivo e alla partenza di civiltà, portando lo sviluppo che ne ha plasmato un’identità unica. Un affascinante centro abitato, ricco di eventi politici, storici e culturali, che ha svolto un ruolo cruciale nella nascita del Piemonte.

Origini antiche e fondazione della colonia romana

Le origini di Chivasso risalgono all’epoca pre-romana, quando popolazioni celtiche come i Salassi Canavesani e i Galli Cisalpini occuparono il territorio. Questi antichi popoli vivevano nel territorio circostante sin dai tempi più remoti, lasciando tracce della loro presenza e della loro cultura.

Intorno al II secolo a.C., gli antichi Romani fondarono una colonia che aveva la funzione di accampamento militare e stazione di rifornimento lungo l’importante via di comunicazione nota come Via Gallica. Un nodo stradale che metteva in comunicazione Augusta Taurinorum (Torino) con Eporedia (Ivrea), Augusta Praetoria, Salassorum (Aosta), la regione del Monferrato e Mediolanum (Milano).

L’era degli Aleramici e il Marchesato del Monferrato

Le radici della storia di Chivasso affondano nelle nebbie del tempo, con le prime tracce di insediamenti risalenti all’età romana e all’alto Medioevo. Tuttavia, la l’esplorazione ufficiale inizia nel 1164, un anno fondamentale per il territorio. Infatti, il villaggio, allora poco più di un modesto insediamento di pescatori fluviali, fu concesso in feudo dalla famiglia degli Aleramici, marchesi del Monferrato, dall’imperatore Federico Barbarossa.

La dinastia degli Aleramici, consapevole della posizione strategica lungo le vie commerciali che collegavano la Francia alla Pianura Padana e alla Lombardia, investì nella sua crescita e sviluppo. Durante il Marchesato del Monferrato un maestoso castello, dotato di torri d’avvistamento e mura difensive, di cui oggi rimane solo una traccia nei pressi del Duomo. Simbolo del potere dei signori locali.

Inoltre venne edificata la Collegiata di Santa Maria Assunta, che sostituì la vecchia chiesa di San Pietro. Inoltre, le mura vennero rinforzate con sistemi di costruzione innovativi e si scavarono due fossi profondi che arrivavano fino al torrente Orco. Questi, circondavano la città di corsi d’acqua artificiali per la bonifica e l’irrigazione dei terreni. Nel 1307, il principe Teodoro I fondò una zecca, che coniava monete d’oro e d’argento, conferendo a Chivasso un ruolo importante nel sistema monetario dell’epoca.

L’Età dei Paleologi: arte, cultura e prestigio

Verso la fine del XIV secolo, a seguito dell’estinzione della dinastia degli Aleramici, Chivasso passò sotto il dominio dei Paleologi, una famiglia proveniente da Bisanzio. Durante questo periodo, la città mantenne la sua importanza come centro commerciale e artistico, attirando pittori, scultori e artigiani provenienti da tutto il Piemonte. In particolare, l’arte della tipografia fiorì nella città, insieme a altre forme di espressione artistica come la scultura e la pittura. Giovan Martino Spanzotti, un famoso pittore casalese, aprì la sua bottega in città nel 1502, contribuendo alla rinascita culturale e artistica della città.

Saccheggi e Occupazioni

La prima metà del XVI secolo fu segnata da periodi di crisi e sconvolgimenti per Chivasso. Pestilenze, saccheggi da parte di mercenari svizzeri e Lanzichenecchi, e l’occupazione francese nel 1536 causarono distruzione e sofferenza alla città. Gli invasori francesi rasero al suolo tutti i borghi situati al di fuori delle mura cittadine, lasciando il luogo senza difese e in uno stato di degrado.

La dominazione francese durò fino alla pace di Cateau-Cambrésis nel 1559, quando il Comune tornò sotto il controllo dei Savoia. Questo evento segnò l’inizio di un nuovo capitolo nella storia di Chivasso.

Ritorno dei Savoia

Dopo l’accordo nel 1559, Chivasso tornò sotto l’egemonia dei Savoia, che conferirono alla città nuovi titoli nobiliari. Nel 1690, Chivasso ottenne il titolo di città, riconoscendo la sua importanza strategica e il suo ruolo nel sistema amministrativo del territorio.

Nel 1705, la città fu teatro di un episodio eroico quando resistette all’assedio delle truppe francesi. Questo atto di coraggio permise alla capitale Torino di prepararsi alla difesa e di evitare l’espugnazione.

Come riconoscimento per il loro coraggio, nel 1759 Carlo Emanuele III conferì al luogo il titolo di città e il privilegio dell’esenzione dalle tasse. Nel corso dei secoli successivi la storia di Chivasso cambiò, il luogo continuò a crescere e svilupparsi come importante centro commerciale e culturale.

Da Napoleone al Regno d’Italia

Durante l’era napoleonica la città fu amministrata dai francesi e inclusa nel Dipartimento della Dora. In questo periodo, furono avviati lavori per modernizzare la città, tra cui la demolizione delle antiche fortificazioni per far spazio a nuove strutture urbane come viali più ampi. Dopo il Congresso di Vienna nel 1815, il luogo tornò, di nuovo, sotto il dominio della dinastia Savoia e iniziò a assumere importanza come nodo ferroviario.

L’epoca moderna e l’arrivo della ferrovia e del Canale Cavour

Durante questo periodo, furono realizzate importanti opere infrastrutturali che avrebbero avuto un impatto duraturo sul territorio. L’arrivo della ferrovia e del Canale Cavour trasformò Chivasso in un importante nodo di comunicazione. La ferrovia collegava la città a Torino e ad altre importanti destinazioni, permettendo lo sviluppo di attività commerciali e industriali.

Il Canale Cavour, invece, favorì la riqualificazione delle fertili risaie del Vercellese, contribuendo alla crescita economica della regione. Così, Chivasso divenne un centro commerciale e industriale. Sorse il Mercato del Bestiame, che attirava commercianti da tutto il territorio circostante. Furono costruiti alberghi e locande per accogliere i viaggiatori e i commercianti.

Dalla storia di Chivasso al periodo contemporaneo

Nel secondo dopoguerra, la rinascita economica travolse la città con nuove energie e opportunità, e una crescita demografica impressionante in pochissimi anni. Il nuovo stabilimento Lancia portò lavoro e prosperità, anche se la sua chiusura nel 1993 inflisse un duro colpo all’economia locale. Insomma La città dovette affrontare un periodo di ristrutturazione e adattamento, cercando nuove opportunità per la crescita economica.

Passato, presente e futuro: Chivasso oggi

Oggi, Chivasso è una città dinamica che continua a crescere e svilupparsi. L’economia locale si basa principalmente sul settore terziario, con attività commerciali, turistiche e agricole che contribuiscono alla prosperità del luogo. Il luogo è anche famoso per i suoi prodotti tradizionali come i “Nocciolini“, i famosi dolcetti. Inoltre la città offre, ogni anno, numerosi eventi e attrazioni rendendola un luogo vivace affascinante da esplorare.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende