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Piemonte, proposto un progetto per installare vigneti e granai nelle Residenze Sabaude

Da Daniele Riefolo

Settembre 22, 2021

Reggia di Venaria vista dall'alto

Sfruttare gli ampi giardini delle Residenze Sabaude per coltivare vigneti e grani antichi potrebbe essere un progetto non così utopistico da realizzare.

Un modo innovativo e sostenibile di sfruttare l’ampio verde presente nei giardini delle Residenze Sabaude, con la Reggia di Venaria al capo del Consorzio.

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Un progetto insolito, tuttavia non è una novità per il Piemonte, che già nel 2003 vide opera simile a Villa Regina a Torino. Nella residenza torinese infatti fu installato nel 2003 un vigneto, poi reimpiantato una seconda volta nel 2009.

Le Residenze Sabaude utilizzate come terreno di coltura per vigneti e grani antichi: il progetto

Da cultura a coltura il passo potrà essere breve stando al nuovo progetto suggerito da Confagricoltura per sfruttare le Residenze Sabaude.

L’idea è nata in un convegno alla Reggia di Venaria, quando Vittorio Viora di Confagricoltura Piemonte consapevole che l’idea sia di difficile applicazione.

Il piano prevede lo sfruttamento dei grandi giardini per creare uno spazio di agricoltura sostenibile e innovativa.

Le aree indicate sono le seguenti:

Gli ideatori del progetto vorrebbero portare nel podere residenziale tecniche e strumenti di agricoltura a basso impatto ambientale.

Valter Giuliano, Presidente dell’Associazione Museo dell’Agricoltura del Piemonte, ha sottolineato come già in passato i giardini erano sfruttati per svolgere tecniche di agricoltura sperimentale. A Venaria, sottolinea lo stesso Giuliano, si sviluppavano attività sui bachi da seta.

Oltre i vigneti, come già visto a Villa Regina, l’idea è quella di coltivare anche i grani antichi.

La ricerca si concentrerebbe sulle colture meno idroesigenti, ossia che consumano meno acqua. Un chiaro riferimento verso una risoluzione dell’emergenza climatica, che potrebbe portare a effetti devastanti a lungo termine.

Secondo una stima FAO, inoltre, entro il 2050 dovremmo raddoppiare la portata alimentare per soddisfare il fabbisogno mondiale, e questa ricerca può aiutare a raggiungere questo obiettivo.

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Daniele Riefolo

Laureato in Filosofia presso l'università degli studi di Bari, ha pubblicato diversi saggi e libri fin dal 2012, Vanta diverse collaborazioni con testate locali e nazionali ed esperto di comunicazione e marketing aziendale