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13 Aprile 1980: dopo 172 anni un Papa torna a Torino

Da Alessandro Maldera

Aprile 13, 2015

Giovanni Paolo II a Torino

“Sia lodato Gesù Cristo! Con queste parole a me care, e anche a voi familiari, io saluto Torino, in quest’incontro con l’intera città e col mondo del lavoro, che porta al vertice la letizia e la ricchezza spirituali di tutti gli altri incontri, e conclude la mia odierna visita tra voi. Con queste parole io vi saluto tutti, e tutti porto nel cuore![…]È come se mi venisse incontro la storia della vostra amata città, dal primo nucleo romano di “Augusta Taurinorum”, fino ai suoi successivi sviluppi, quando l’annuncio del cristianesimo si radicò e si confuse con le vicende della “civitas” terrena, favorita nel suo affermarsi dalle condizioni ambientali e dall’innata nobiltà e operosità dei suoi figli. Rendo onore alla ricca e severa tradizione culturale e civile della città: con la irradiazione della sua università, fondata già nel 1404, e di rinomanza europea; con la fama delle sue istituzioni culturali, dei suoi musei, delle sue accademie; col prestigio delle sue industrie in tutti i campi, testimonianza della laboriosità e inventiva dei padri; con quell’indiscussa autorità che ben meritò alla città il privilegio, sia pur temporaneo, di assurgere a capitale d’Italia. È questa Torino che saluto; la Torino di ieri e di oggi, con la sua eredità passata e con le sue presenti risorse di intelligenza, di cultura, di attività in tutti i settori.”

Giovanni Paolo II a Torino

Correva il 13 aprile del 1980 quando Karol Wojtyla, alias papa Giovanni Paolo II, davanti la chiesa della Gran Madre apriva il suo discorso con queste parole, salutando la città di Torino e i suoi abitanti; il luogo di culto adiacente a piazza Vittorio Veneto non è che l’ultima tappa della storica visita che portò un papa a Torino dopo ben 171 anni.

La lunga giornata del pontefice cominciò con l’arrivo alle 8 all’aeroporto di Caselle, per essere alle 9 alla basilica della Consolata. Il primo incontro con i fedeli: non erano previste zone riservate e la presenza era aperta a tutti, ovviamente fino ad esaurimento posti. Coloro che non riuscirono ad entrare poterono comunque sostare sulla piazza ed aspettare l’uscita del Santo Padre.

Per la seconda tappa fu prevista invece una visita agli infermi dell’ospedale Cottolengo; qui l’incontro si svolse in forma privata per rispetto ai pazienti ed al luogo “sacro alla sofferenza umana”, come definito dallo stesso papa: “Quale sofferenza non ha qui una sua presenza? Tra queste mura, sorte dal cuore grande di san Giuseppe Benedetto Cottolengo, il dolore umano nei suoi mille volti e l’amore cristiano nelle sue multiformi espressioni si sono dati convegno, e da questo incontro è scaturita quella che la sapienza popolare ha definito come la cittadella del miracolo. Io saluto con effusione di cuore tutti i suoi abitanti.”

Giovanni Paolo II a Torino
Giovanni Paolo II a Torino

Ed è la volta del Duomo di piazza San Giovanni dove alle 11 si tenne la messa seguita dall’Angelus, poi via verso il centro della città: piazza Castello, via Roma, piazza San Carlo e via dell’Arcivescovado.

Alle 15 fu il turno della basilica di Maria Ausiliatrice, dove il pontefice incontrò prima le religiose delle diverse congregazioni e poi i giovani, quelli che definì “mio gaudio e mia corona”. Infine un discorso tenuto accanto alla statua di Don Bosco.

Torniamo quindi al punto da cui eravamo partiti, il culmine della visita del papa: l’incontro con i fedeli in piazza Vittorio, percorsa avanti e indietro sui due lati per benedire tutti coloro che accorsero. E quindi alla Gran Madre, dove sul pronao tenne il toccante discorso di cui abbiamo accennato che le prime battute.

Daniele De Stefano

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende