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La Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino: da sogno a realtà

Da Alessandro Maldera

Gennaio 22, 2024

La Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino, situata nell’omonima via al numero 32, nel quartiere Aurora ha una storia ricca di significato e di devozione. È il risultato del grande sogno di Don Giovanni Bosco, fondatore dei Salesiani, che ha visto nella costruzione di questa chiesa un modo per onorare la Madonna e diffondere il suo messaggio di amore e aiuto ai cristiani. Inaugurato nel 1868, il santuario è il centro del rione Valdocco. Questo complesso ospita numerose attività gestite dai salesiani, rivolte principalmente ai giovani, come scuole, attività sportive ed oratori. La basilica principale, progettata dall’architetto Antonio Spezia, è dedicata a Maria Ausiliatrice, protettrice e guida per i suoi ragazzi.

Il sogno, avvenuto nel 1844, ha guidato Don Bosco nella realizzazione di un luogo di culto dedicato alla Madonna, che aveva dato molte prove di benevolenza alla nascente Congregazione Salesiana.

Il sogno di Don Bosco

Il messaggio onirico sulla creazione del grande edificio religioso è un evento di grande significato nella vita del santo. Nel sogno, avvenuto nel 1844, Don Bosco si trovò circondato da un numero immenso e sempre crescente di giovani. La Signora, che Don Bosco interpretò come la Madonna, gli indicò il luogo esatto dove avvenne il martirio dei santi della Legione Tebea. Inoltre, il prelato vide una grande basilica, con molti edifici tutto intorno e un bel monumento nel mezzo. Infatti, nel 1862, il futuro santo aveva confidato ad uno dei suoi primi salesiani, don Cagliero, che la Madonna desiderava essere onorata con questo titolo.

Tappe della costruzione

Il sogno di Don Bosco sulla creazione della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino prevedeva diverse tappe nella costruzione del luogo di culto.

  • La prima tappa era “la chiesa piccola e bassa”, che Don Bosco interpretò come la cappella Pinardi, costruita nel 1846. Una sede per accogliere i giovani disadattati e disoccupati di Torino acquistata con l’aiuto della Marchesa di Barolo nota come Tettoia Pinardi.
  • Successivamente, Don Bosco vide nel suo sogno “l’altra chiesa assai più grande”, che si riferiva alla Chiesa di San Francesco di Sales, costruita nel 1852 ( proprio accanto alla Tettoia Pinardi)
  • Infine, la terza tappa era la costruzione della chiesa di Maria Ausiliatrice, con un’iscrizione all’interno che recitava: “Hic domus mea, inde gloria mea” (Qui è la mia Casa, di qui la mia gloria).

Progetto della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino

Nel febbraio del 1863, Don Bosco presentò al Municipio di Torino il progetto della “Nuova chiesa a Maria Ausiliatrice“. Tuttavia, il titolo era considerato “impopolare, inopportuno, tinto di bigottismo” dai risorgimentali anticlericali. Nonostante ciò, il prelato salesiano non si arrese e presentò nuovamente i disegni con il nome “Chiesa in Valdocco“, ottenendo finalmente l’approvazione.

Per l’acquisto del terreno e del legname necessario alla costruzione, il padre dei salesiani spese 4.000 lire. Nonostante l’economo fosse preoccupato per la mancanza di fondi, il santo si affidò alla Divina Provvidenza e alla Madonna, affermando che “bisogna bene lasciar fare qualcosa alla Provvidenza e alla Madonna“.

L’avvio dei lavori

1863. I lavori di costruzione, affidati all’impresa Carlo Buzzett, iniziarono nel 1865 e furono diretti dall’architetto Antonio Spezia. La prima pietra fu posta il 27 aprile 1865 alla presenza del principe Amedeo I Savoia.

I doni per la Basilica

Durante la costruzione , molti donatori contribuirono con generosità e devozione alla realizzazione degli arredi sacri. Una signora francese di alto lignaggio inviò càmici, cotte, amitti, corporali, tovaglie e alcune pianete. Un senatore torinese provvide candelieri, croci, carte-gloria e persino la cera. Le candele per due altari furono inviate da un benefattore di Firenze. Inoltre, altre persone offrirono piviali, tunicelle, pianete e messali. Questi doni testimoniano l’amore e la devozione delle persone per la Madonna e la loro gratitudine per la realizzazione dell’a Basilica.’opera.

Consacrazione della Basilica

La costruzione della Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino procedette velocemente e il 9 giugno 1868 l’arcivescovo di Torino, Alessandro Ottaviano Ricardi di Netro, la consacrò. La cerimonia di consacrazione fu un momento di grande gioia per Don Bosco e per tutti coloro che avevano contribuito alla realizzazione di questo grande sogno.

Durante l’evento di apertura, l’arcivescovo espresse la sua gratitudine per l’opera di Don Bosco, affermando che “non avvenga senza un divino consiglio che mentre si rinnovò dagli empi terribile guerra contro la Chiesa, si celebrasse con nuovi onori la celeste patrona col titolo di Aiuto dei cristiani“. Questo riconoscimento e la benedizione delle campane da parte di Monsignor Giovanni Antonio Balma, amico di Don Bosco, furono segni tangibili dell’importanza e del significato dell’edificio religioso

La struttura della Basilica

La Basilica di Maria Ausiliatrice è un esempio di architettura neoclassica.

  • La facciata dell’edificio richiama lo stile della chiesa di San Giorgio Maggiore a Venezia, progettata dal famoso architetto Andrea Palladio
  • La struttura è a forma di croce latina, si presenta sobrio e spoglio, senza eccessive decorazioni o marmi sulle pareti.
  • La facciata principale presenta un timpano sostenuto da quattro colonne, sul quale sono poste le statue dei martiri Solutore, Avventore e Ottavio.
  • Due statue si ergono sull’attico, sopra gli orologi: a destra quella di San Massimo, primo vescovo di Torino, e a sinistra quella di San Francesco di Sales, patrono della Famiglia Salesiana
  • Nella nicchia centrale, sotto il rosone, si trova il gruppo marmoreo di Gesù tra i fanciulli, mentre nelle nicchie laterali sono collocate le statue di San Giuseppe e San Luigi Gonzaga.
  • L’altare dedicato a San Giuseppe, di imponente bellezza, è rimasto intatto anche dopo i lavori di ampliamento della Basilica. Il quadro centrale dell’altare è stato dipinto dal pittore Lorenzone ( che ha seguito le precise indicazioni di Don Bosco). Raffigura San Giuseppe con Gesù Bambino tra le braccia, accanto a lui c’è Maria con le mani giunte. È interessante notare come Gesù Bambino consegni a San Giuseppe delle rose, che il Santo fa cadere sulla Chiesa di Maria Ausiliatrice e sull’Oratorio di Valdocco, rappresentato come era nel 1869.
  • Sull’architrave sotto il timpano è incisa la frase “Maria auxilium christianorum ora pro nobis”
  • Successivamente il primo successore di don Bosco aggiunse una ricca decorazione in marmi policromi all’interno della struttura
  • L’affresco della cupola è opera di Giuseppe Rollini.
  • Le volte delle gallerie che circondano le due cappelle laterali sono decorate con i lavori di Carlo Cussetti.
  • La basilica custodisce anche quattro altari laterali dedicati a Santa Maria Mazzarello, San Domenico Savio, San Giovanni Bosco e San Giuseppe.

L’altare dedicato a Don Bosco

All’interno della chiesa di Valdocco, è presente anche un altare dedicato al fondatore dei salesiano, eretto in sua memoria. Questo monumento, opera dell’architetto Mario Ceradini, è caratterizzato da linee grandiose e dall’armonia dei marmi.

  • La balaustra e i gradini dell’altare sono realizzati in marmo giallo di Siena.
  • Ai lati dell’altare, due statue dello scultore Giuseppe Nori simboleggiano rispettivamente la fede e la carità, con una che regge un calice con l’ostia e l’altra che tiene un cuore fiammeggiante.
  • Il quadro dell’altare, dipinto da Paolo Giovanni Crida, raffigura Don Bosco nel mezzo di un gruppo di ragazzi, invitando tutti ad affidarsi con fiducia a Maria Ausiliatrice.
  • Sotto il quadro si trova l’urna in bronzo e cristallo contenente le spoglie di San Giovanni Bosco, che furono trasferite qui nel 1929 da Valsalice.
  • Il volto e le mani del Santo sono in cera, modellate da Gaetano Cellini e dipinte da Carlo Cussetti.

L’Eredità

La Basilica di Maria Ausiliatrice a Torino è diventata un punto di riferimento per i fedeli e un simbolo di devozione mariana . Ogni anno, migliaia di persone visitano la chiesa per pregare e partecipare alle celebrazioni religiose. La sua bellezza architettonica e la sua storia unica la rendono una meta imperdibile per i turisti che visitano la città.

Inoltre, l’area ospita il Museo Salesiano, che raccoglie testimonianze dell’opera di Don Bosco e dei Salesiani in tutto il mondo. Il museo è un luogo di conoscenza e di approfondimento della storia della Chiesa e dell’importanza dell’educazione e della formazione dei giovani.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende