11 marzo 1821: iniziano i moti di Torino

L’ 800 è un secolo di grandi subbugli, rivoluzioni, guerre, moti, movimenti reazionari, risorgimentali
E Torino, capitale del Regno di Sardegna, non poteva non essere travolta dagli eventi.
I fatti che percorsero il 1821 coinvolgeranno diversi protagonisti della vita torinese. Dagli studenti dell’ università, a grandi nobili come il Conte di Santarosa o il principe ereditario Carlo Alberto.
Il tutto ha inizio dalla lontana Spagna nel 1820 dove il Re Ferdinando VII è costretto a reintrodurre la costituzione concessa nel 1812 dopo vari moti rivoluzionari
Questo dà la forza necessarie alle altre popolazioni europee di ottenere la stessa concessione dai propri sovrani.
Il vento rivoluzionario approda a Torino l’ 11 gennaio 1821.
4 studenti universitari entrano col bonnet rouge al Teatro d’Angennes, ed uno di loro viene arrestato.
Il giorno dopo una folla di studenti si raduna alla sede dell’ università (odierna via Po) e chiede la liberazione dell’ arrestato, ma avvengono scontri con la polizia: è l’ escalation per i moti.
Le congiure politiche approfittano della situazione
Così Roberto d’Azeglio, Santorre di Santarosa, Carlo di San Marzano, il Cavaliere Giacinto Provana di Collegno e il conte Moffa di Lisio informano il principe ereditario Carlo Alberto che è tutto pronto per la sommossa popolare.
I rivoltosi vogliono costringere il Re Vittorio Emanuele I a concedere la Costituzione ma, soprattutto, di dichiarare guerra all’ Austria per poter dare il via all’ unificazione nazionale.
Il Principe approva, salvo ravvedersi.
Il giorno dopo infatti, pentito delle sue azioni, si reca al Castello di Moncalieri ad informare il Re della congiura in corso, ma è troppo tardi
I Carbonari hanno l’ appoggio del popolo e, anche se viene meno quello del Principe, innescano le rivolte che hanno successo ad Alessandria e Torino dove viene issata la bandiera carbonara.

Il Re Vittorio Emanuele I, onde concedere la costituzione, abdica in favore del fratello Carlo Felice.
Ma visto che quest’ultimo è fuori città, la reggenza passa proprio a Carlo Alberto
Quest’ultimo a soli 23 anni si ritrova a fronteggiare una situazione ingarbugliata creata in parte anche da lui stesso. Il 21 marzo dopo aver creato un nuovo governo concede la costituzione spagnola con la riserva dell’ approvazione reale.
Subito arrivarono a palazzo Carignano, residenza di Carlo Alberto, i giovani nazionalisti lombardi che chiedevano all’ esponente di casa Savoia di dichiarare guerra all’ Austria,
Ma la richiesta venne respinta.
La notte stessa il Reggente abbandonò Torino per andare incontro al nuovo Re, in Toscana, che consideratolo un cospiratore lo mandò in giro per le corti europee per circa 10 anni
Tornerà nel 1831 salendo sul trono sabaudo.
Concederà la costituzione (Statuto Albertino), e inizierà il percorso che porterà all’ unità nazionale con la prima guerra d’ indipendenza
Strada che concluderà suo figlio, Vittorio Emanuele II, primo Re d’ Italia!
Alessandro Rigitano