Storia

Alessandro Antonelli e quel sogno verticale

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Alessandro Antonelli, architetto visionario, ha realizzato nel centro di Torino il suo sogno: la Mole Antonelliana.

Quest’ultimo è il progetto più noto di Antonelli, originario dell’area novarese, ma che legherà la sua grande fama alla costruzione della Mole.

Lo storico edificio torinese trae il suo nome dal record – ad oggi non più detenuto – di palazzo di muratura più alto del mondo.

Alessandro Antonelli: la vita

L’Antonelli nasce a Ghemme, nel novarese, il 14 luglio del 1798. Compie gli studi liceali a Milano, per poi laurearsi in ingegneria e architettura all’Accademia Albertina di Torino.

Malgrado l’evidente talento, Alessandro svolge la prima parte della sua vita lavorativa negli uffici demaniali torinesi. La svolta creativa arriva nel 1828, a trent’anni, quando la vittoria del Prix de Rome, che lo porterà per un lustro e nella capitale, dove studierà la geometria descrittiva e si avvicina a diversi scultori.

Tornato a Torino, nel 1833, insegna architettura all’Accademia Albertina fino al 1857.

In Piemonte elabora diverse opere in chiave prospettica, dove propose un progetto per la riurbanizzazione del quartiere Vanchiglia – tra i piani anche la demolizione di Palazzo Madama – prima della bocciatura del progetto.

Salirà nella storia di Torino per la costruzione della Mole Antonelliana (opera terminata un anno dopo la sua morte dal figlio Costanzo) e la riqualificazione del centro urbano di Novara, tra cui la costruzione del duomo, e la cupola di San Gaudenzio prima di spegnersi a novantuno anni, nel 1888.

Il sogno verticale: la Mole Antonelliana

Al momento dell’inaugurazione, la Mole Antonelliana, era il palazzo più alto di Torino.

La storia dell’edificio è storicamente rilevante: la struttura in era destinata a diventare un tempio ebraico.

Nel 1863, dopo la proclamazione dell’Unità di Italia, la comunità israelita torinese volle un luogo di celebrazione, e inizialmente l’edificio fu progettato per essere alto meno di 47 metri.

Le proposte antonelliane di inserire una cupola furono sgradite ai committenti ebraici, che decisero di terminare i lavori nel 1869, con un’altezza approssimativa di 70 metri e un tetto piatto.

Le difficoltà strutturali, con una base troppo piccola per il peso dell’edificio, portarono la comunità ebraica a cedere l’opera al Comune di Torino in cambio di altre concessioni demaniali.

Antonelli, alla ripresa dei cantieri, decise di terminare la struttura con una terminazione a punta, arrivando agli odierni 167 metri.

Alla sommità della mole si presento la statua del Genio Alato, simbolo della casata Savoia, caduto nel 1904 a seguito di una tromba d’aria. Una stella a cinque punte, simbolo dell’Italia, sostituisce l’enorme statua.

Nel 1953, al termine di un violento nubifragio, una delle guglie fu spezzata. I lavori di restauro furono ultimati nel 1960, ma i danni furono riparati non in muratura, facendo perdere il primato allo storico edificio.

La Mole Antonelliana oggi è il simbolo di Torino

I turisti, dal 1964, possono usufruire di un meraviglioso ascensore panoramico, che offre una meravigliosa vista della città dall’alto.

Dal 2000 la Mole Antonelliana ospita il Museo del Cinema, visitabile tutti i gironi, tranne il martedì, dalle ore 10 alle ore 19.

Aggiornato il 14 ottobre 2020

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