Il genio alato, l’angelo sulla punta della Mole Antonelliana
Da Alessandro Maldera
Ottobre 27, 2011
Il genio alato, statua chiamata comunemente dai torinesi “l’angelo” , era collocato proprio sulla punta della Mole Antonelliana. Un simbolo particolare, ma che ha avuto vita breve.
La costruzione della Mole è iniziata dopo il 1860. La comunità ebraica torinese decise di acquisire l’area del borgo Vanchiglia, allora Contrada del Cannon d’oro, per edificare un monumento per celebrare la libertà di culto concessa dal re Carlo Alberto.
La Mole Antonelliana era stata pensata inizialmente come sinagoga. Venne però acquistata in corso d’opera , nel 1877, dal Comune. Quest’ultimo era l’unico soggetto in grado di sostenere gli elevati costi di costruzione cambiando destinazione.
Quando i lavori volsero al termine, sulla cima venne issato un “angelo” color oro. L’angelo, però, venne distrutto da un fulmine durante il nubrifagio dell’11 agosto 1904.
Dal 2008, però, è possibile comunque vedere la statua esposta all’interno della Mole Antonelliana dove, adesso, vi è il Museo Nazionale del Cinema
L’anima esoterica della Mole
La Mole Antonelliana, per i cultori di esoterismo, ha i suoi lati oscuri. Ne sono esempio la base piramidale e una guglia altissima che, come una sorta di antenna, catalizza l’energia che capta dal Cielo e aspira dalla Terra.
Così, anche intorno all’angelo si snodano credenze di prodigi. Come la sua caduta, dato che dopo la folgorazione la statua rimase in bilico sul terrazzo sottostante. Questo nonostante pesasse quasi 3 tonnellate, e non cadde al suolo e senza provocare alcuna vittima.
La statua rimase intatta, ma il Comune di Torino decise di sostituirla con una stella a cinque punte ampia più di 4 metri di diametro. Fu una creazione di Ernesto Ghiotti.
Anche la stella pero’ non subì una sorte migliore in quanto. Nel maggio 1953 un tornado spezzò la punta della Mole e facendo cadere 47 metridi cuspide.
La cupola cadde in verticale nel piccolo giardino della RAI sull’unico pezzo di terra in cui non sono presenti edifici. Anche questa volta: nessuna vittima.
“Quasi che la rovina fosse un segno, un enigmatico avvertimento che colpiva le cose, ma preservava le persone” (MESSORI).
A Torino, sempre a proposito di esoterismo e magia, bisogna ricordarsi che questo non è l’unico genio alato edificato in città in quanto anche sulla sommità del monumento dedicato al Traforo del Frejus è presente il genio alato della scienza in bronzo.
Il monumento è collocato in piazza Statuto famosa soprattutto per la proclamazione dello Statuto Albertino (che le ha dato il nome) nel 1848, ma anche per la propria collocazione che la inquadra nei luoghi della Torino magica e occulta.
La piazza sorge infatti sulla “vallis occisorum” una necropoli romana nella quale venivano sepolti i morti.
Ma questa è un’altra storia che avremo modo di trattare più avanti
Alessandro Maldera
Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende
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