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Arriva il piano “salva bollette” a Torino una riduzione dell’illuminazione pubblica di 30 minuti

Da Alessandro Maldera

Novembre 09, 2022

Gli elevati prezzi per l’energia mettono in allarme il Comune di Torino che sta cercando, in questi giorni, di ideare un piano per risparmiare il più possibile energia.

L’obiettivo è quello di ridurre i costi per l’energia e per il riscaldamento che quest’anno potrebbero arrivare ad un totale di 148 milioni di euro. Sono spese che il Comune di Torino sta cercando di marginare con il piano “salva bollette”.

La riduzione dell’illuminazione pubblica di Torino di ulteriori 30 minuti è solo una delle tante decisioni che verranno messe in atto per fra fronte alle enormi spese.

La riduzione dell’illuminazione pubblica a Torino farebbe risparmiare il 5 % , è una decisione che però andrebbe contro l’obiettivo di rendere più sicure le strade torinesi con una maggiore illuminazione. 

La riduzione dell’illuminazione però non è l’unico provvedimento pensato. Si è calcolato che per ogni semaforo spento di risparmierebbero 100 euro. Tra le proposte c’è anche quella di spegnere la Mole Antonelliana ed altri monumenti di Torino.

Resterebbe fuori da questo provvedimento solo la Basilica di Superga che ha un impatto marginale a livello economico. Sarebbe un intervento da valutare bene in quanto Superga ha un impatto sia simbolico che turistico sulla città di Torino.

I consumi più significativi a livello pubblico sono fatti nelle scuole e negli uffici pubblici.

Luoghi in cui è difficile ridurre il riscaldamento o l’illuminazione.

Negli uffici comunali si pensa ad una riduzione del tempo di accensione del riscaldamento di circa un ora e con essa anche la riduzione di un grado nella temperatura. L’obiettivo è quello di risparmiare un 15% sul totale che si aggira intorno ai 22 milioni di euro.

Una parte significativa dei consumi negli edifici pubblici, tra cui anche le scuole, viene fatta di notte. Circa 9 milioni di euro vengono spesi in illuminazione e riscaldamento notturno in scuole, uffici e palestre. Un 33,6% dei consumi negli uffici avviene di notte e un 27,5% nelle scuole.

L’attenzione alle luci lasciate accese negli uffici e nelle scuole farebbe risparmiare quasi 3 milioni di euro sulla spessa annua. E’ da questo punto che parte la distribuzione delle linee guida fondamentali da attuare all’interno degli uffici pubblici.

Tra le cose sottolineate troviamo il divieto d’utilizzo di stufe elettriche e bollitori. Saranno i vari dirigenti a dover prestare attenzione che queste piccole pratiche vengano attuale nei loro uffici.

I numeri dei consumi parlano chiaro. Da gennaio 2023 il riscaldamento a metano costerà a Torino 38 milioni e 868 mila euro, il teleriscaldamento raggiungerà i 35 milioni ed ulteriori 74 milioni e 216 mila euro per l’elettricità. A queste esorbitanti spese si aggiungo quelle per l’illuminazione pubblica e i semafori (32 milioni).

Il totale si pensa che si possa aggirare intorno ai 148 milioni se non di più. L’obiettivo è quello di tagliare i consumi  e di risparmiare circa 16 milioni. Tagliare i consumi significa soprattuto far attenzione agli sprechi in scuole, uffici pubblici ed impianti sportivi. La riduzione dell’illuminazione pubblica si pensa possa far risparmiare a Torino fino ad 1,4 milioni.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende