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Museo archeologico Torino o Museo di Antichità: memorie della città antica

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Il Museo archeologico Torino, conosciuto oggi come Museo di Antichità, fa parte del percorso dei Musei Reali di Torino.

Si articola in tre sezioni: la prima, con il Tesoro di Marengo e l’esposizione Archeologia a Torino, raccoglie i materiali archeologici della città.

Questa si collega poi al teatro romano e alla sezione “Territoriodedicata all’archeologia del Piemonte. Si giunge infine alle Collezioni storiche che rappresentano il nucleo originario del Museo con gli oggetti raccolti dal duca Emanuele Filiberto di Savoia e dai suoi successori reali.

Le collezioni di Casa Savoia e l’origine del Museo di Antichità Torino

Il Museo di Antichità di Torino nacque nel 1940 quando si decise di dividere la grande mole di cimeli che costituivano le collezioni sabaude. Gli oggetti rinvenuti in Egitto finirono nell’immenso bacino di reperti che costituiscono oggi la base del Museo Egizio di Torino.

Mentre gli oggetti di origine greco-romana formarono il Regio Museo di Antichità.

Erano tutti pezzi facenti parte di una raccolta di estremo valore – quella di Casa Savoia – cominciata dal duca Emanuele Filiberto nella seconda metà del Cinquecento e portata avanti dai suoi successori. Proprio in quel periodo, infatti, iniziò a formarsi il primo nucleo delle raccolte di dipinti, sculture e oggetti preziosi, che fin da subito godettero di fama internazionale.

Alla morte di Emanuele Filiberto, salì al trono il figlio appena diciottenne, Carlo Emanuele I.

Carlo Emanuele I e le grandi meraviglie del mondo

Seguendo la politica del padre che nel 1563 aveva trasferito la capitale del ducato da Chambery a Torino, Carlo Emanuele proseguì nell’intento di rinnovare la neo-capitale dal punto di vista artistico-culturale.

Il giovane duca, amante delle lettere, delle arti e delle scienze, puntò tutto nel rafforzamento dell’immagine dei Savoia che si trovavano a competere con i maggiori regnanti europei. Iniziò un’importante campagna di acquisti per ampliare la collezione del padre e raccolse le più grandi meraviglie del mondo.

Nacquero così le splendide raccolte di oggetti antichi, libri, manoscritti, dipinti, sculture, armi e armature, mirabilia naturali di Casa Savoia.

Carlo Emanuele aveva poi una particolare passione per l’arte classica.

A fine Cinquecento riuscì ad “accaparrarsi” le collezioni di Girolamo Garimberto, antiquario di Cesare Gonzaga e di Alessandro Farnese. Da Roma arrivarono quasi 200 opere tra complessi statuari, marmi e colonne. Pochi decenni dopo confluirono a Torino altre preziose collezioni romane: le statue più grandi finirono per ornare i giardini del Palazzo Ducale (oggi Palazzo Reale) e di altre residenze sabaude.

Altre opere andarono ad affiancare i dipinti della Galleria Sabauda.

Tale collezione – che ritroviamo nel patrimonio del Museo archeologico di Torino – venne ampliata sempre di più dai successori di Carlo Emanuele. E, infine, riordinata dal re Vittorio Amedeo II che decise di donarla all’Università di Torino.

All’interno di queste preziose raccolte confluirono anche le testimonianze del Piemonte antico provenienti da scavi e studi.

Sotterranei Museo Archeologia Torino

Museo Antichità Torino: cosa vedere

Il Museo Archeologico, o Museo delle Antichità Torino, si articola in tre sezioni:

  • l’esposizione Archeologia a Torino e le sale del Tesoro di Marengo nella Manica Nuova di Palazzo Reale
  • il Territorio, dedicato all’archeologia del Piemonte e alle “Mostre in passerella” nel nuovo spazio sotterraneo accanto ai resti del Teatro Romano
  • il nucleo storico del Museo e l’allestimento del Papiro di Artemidoro, custoditi nelle sale ricavate dalle Orangeries (le serre) di Palazzo Reale

Archeologia a Torino e Tesoro di Marengo

L’esposizione “Archeologia a Torino” è stata inaugurata il 31 maggio 2013: qui sono raccolti i materiali archeologici torinesi che raccontano le fasi della fondazione della città.

All’interno del museo delle antichità Torino si trovano quindi sia i frutti di scavi antichi (che da decenni attendevano di incontrare il pubblico) sia i ritrovamenti più recenti mai esposti prima.

Accanto alla mostra “Archeologia a Torino”, degno di nota è l’allestimento del Tesoro di Marengo nei suggestivi ambienti dell’Esedra del Museo.

Si tratta di una serie di oggetti preziosi trovati misteriosamente nei pressi di Marengo (in provincia di Alessandria) nel 1928. Erano sepolti a circa un metro di profondità, gravemente danneggiati e ammassati l’uno sull’altro. Stando ad alcune ipotesi, poteva essere il bottino di una rapina che doveva concludersi con la fusione dei metalli.

Gli oggetti ritrovati, infatti, sono molto eterogenei, per fattura e per epoca di appartenenza (i pezzi più antichi risalgono al III secolo d.c.). L’allestimento ripercorre le vicende di questo fortuito ritrovamento e fa entrare i visitatori proprio all’interno del mistero archeologico di Marengo.

Il Territorio

La sezione del Territorio dal 1998 si trova in un padiglione parzialmente sotterraneo e ospita i materiali archeologici rinvenuti in Piemonte. Seguire il percorso espositivo equivale a fare un viaggio nel passato del Piemonte, alla scoperta di antiche tracce che una dopo l’altra ci portano al presente.

Sono numerosi i ritrovamenti degli scavi archeologici che ci raccontano di un Piemonte antico fatto di piccoli borghi e culture differenti.

Nella passerella di collegamento tra la Manica Nuova e l’area delle Collezioni è possibile immergersi anche nelle piccole mostre temporanee organizzate dal Museo.

Papiro di Artemidoro
Papiro di Artemidoro

Le collezioni storiche

Il nucleo storico delle collezioni del museo archeologico Torino si trova, già dal 1989, nelle vecchie Orangerie del Palazzo Reale. Le serre, disposte nella parte settentrionale dei Giardini Inferiori, erano pensate per ospitare gli agrumi che d’estate ornavano i Giardini Reali. Oggi la struttura vetrata ospita le memorie delle collezioni di Casa Savoia.

Tra i pezzi più eclettici qui conservati vi è il Papiro di Artemidoro, un documento frammentario lungo quasi 2 metri e mezzo, alto 32,5 centimetri. Su un verso è visibile un testo in greco su più colonne, una mappa dell’Iberia e una serie di disegni riconducibili a figure umane.

Sull’altro verso compare un bestiario con tratti sia realistici che immaginari. Attribuito per la prima volta ad Artemidoro di Efeso nel 1999, oggi si trova al centro di un interessantissimo dibattito scientifico e accademico circa la sua autenticità.

Palazzo Museo Archeologico Torino

Museo di antichità Torino: biglietti

Il museo organizza mostre temporanee, visite guidate e attività culturali dedicate al mondo antico.

Per visitarlo occorre acquistare il biglietto unico dei Musei Reali di Torino

  • Intero: 15€
  • Ridotto (giovani dai 18 al 25 anni): 2€
  • Gratuito per: minori di 18 anni, persone con disabilità e un loro accompagnatore, insegnanti con scolaresche, Guide turistiche con gruppi, personale del Ministero, Possessori di Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card, tessera ICOM

Orari apertura

Dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle 19 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Chiuso il lunedì.

Sito web: www.museireali.beniculturali.it

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