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Torino, ritarda ancora l’apertura dell’ex zoo Michelotti

Da Irene Rolando

Maggio 14, 2022

A Torino ritarda ancora l’apertura dell’ex zoo Michelotti. Inizialmente si era parlato di dicembre 2021, poi marzo e poi ancora maggio.

Precisamente il 9 maggio, secondo i cartelli del cantiere, eppure anche quest’ultima indicazione non è stata nuovamente rispettata.

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La fetta centrale dell’ex zoo (19 mila metri quadri) continua a restare chiusa al pubblico.

A spiegare l’ennesimo ritardo del termine dei lavori di riqualificazione è il Comune: difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali da parte della ditta che si sta occupando dei lavori.

Un problema che, unito ad altre difficoltà, ha portato l’apertura dell’area a slittare di ben sei mesi.

La nuova data per l’apertura è fissata ora a luglio. Al momento mancano all’appello le panchine, ultimo arredo da sistemare per completare il lavoro, che dovrebbero appunto arrivare in piena estate.

Dal punto di vista pratico però, questo è il terzo slittamento dell’apertura in appena tre mesi.

Se finalmente a luglio l’area chiusa dal 1989 aprirà, i lavori saranno durati 14 mesi. Il doppio rispetto ai 7 mesi inizialmente previsti.

A Torino ritarda ancora l’apertura dell’ex zoo Michelotti: tutti i dettagli

I lavori erano partiti infatti a maggio 2021, un anno fa.

L’obiettivo dei 410 mila euro investiti era riqualificare l’area, con alberi, panchine, tavoli, archi porta-bici e un impianto di illuminazione completamente nuovo.

Il primo ritardo di dicembre era stato causato da difficoltà nell’approvvigionamento dei materiali unite a diversi intoppi burocratici.

Nuova data: marzo 2022. A primavera però il cantiere era ancora chiuso, questa volta a causa del ritardo di IREN, impegnata su più cantieri, e ancora difficoltà a reperire i materiali.

E così arriviamo a oggi: l’unico lavoro mancante per l’apertura del parco è appunto l’installazione delle panchine, che i fornitori recapiteranno fra due mesi.

Certo, il parco potrebbe aprire subito senza, ma sarebbe laborioso allontanare e poi far tornare la ditta che si occupa dei lavori e cha ancora i mezzi fermi nell’area.

Tutto rimandato dunque a luglio: sarà la volta buona?

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