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La storia di via Mazzini nel centro di Torino

Da Simone Nale

Settembre 30, 2021

Via Cavour di giorno

Polo commerciale della Torino ottocentesca ai piedi di Chiesa San Massimo

Inizialmente Via Borgo Nuovo, il primo nome di Via Mazzini denota proprio la scarsa fantasia dell’amministrazione sabauda nel momento in cui bisognava intitolare le nuove vie della città.

La storia di via Mazzini nasce nel sotto-quartiere e zona storica di Torino, appunto Borgo Nuovo.

Il quartiere del centro storico prese forma a partire dal ‘600, durante il primo ampliamento della città.

Due secoli dopo, poi, con l’abbattimento delle mura sud orientali il borgo ‘Nuovo’ subì una forte processo di urbanizzazione borghese, diventando un importante polo commerciale.

Via Borgo Nuovo attraversava, così come al giorno d’oggi, tutto l’omonimo quartiere, in parallelo via dei mille e Corso Vittorio Emanuele II.

Con l’Unità d’Italia il nome venne cambiato in onore del patriota Giuseppe Mazzini.

Di sicuro, anche in questo caso la creatività degli urbanisti torinesi ottocenteschi non brillò particolarmente.

In tutta Torino, numerosissime sono le vie dedicate al patriota genovese, ma al contempo la variazione del nome servì per risolvere un inconveniente legato alla vicinanza con la Contrada Nuova, di Via Roma.

Fatto sta che via Mazzini durante il XIX secolo fu un importante asse commerciale di Torino e, allo stesso tempo, fulcro di innovativi progetti urbanistici.

Chiasa di San Massimo in via Cavour
Chiesa San Massimo

Sorge la chiesa di San Massimo

Al tempo prese piede il progetto di costruzione di un enorme chiesa che si affacciasse su Corso Vittorio Emanuele, per diretta volontà del Re.

Ma i residenti, stufi di dover andare fino alla Madonna degli Angeli di via Carlo Alberto, richiesero la realizzazione di una nuova chiesa per il loro quartiere.

L’amministrazione comunale giunse così a un compromesso : bisognava accontentare le richieste del quartiere e, allo stesso tempo, dare una chiesa a Corso Vittorio

Si proseguì con il progetto della chiesa di San Massimo, che dà proprio su Via Mazzini.

Il Regio biglietto emesso da Re Carlo Alberto concesse un sussidio di 150mila lire complessive e così nel 1849 iniziarono i lavori di costruzione che sotto la supervisione degli architetti Carlo Spada e Giuseppe Leoni, si conclusero nel 1853.

Via Mazzini subì un cambiamento ancora più significante con la realizzazione del mercato di piazza Bodoni, per rilanciare l’economia del quartiere.

Da sempre la via delle macellerie, questa peculiarità insieme alla scarsa copertura del mercato, discordava fortemente con le nuovissime residenze della zone. E così, di lì a breve il mercato venne soppresso.

Nel 1866, il Comune costruì un nuovo padiglione più ampio.

Ma a fronte delle lamentele dei residenti per colpa delle urla dei venditori, il mercato chiuse ufficialmente i battenti nel 1867 per poi essere smantellato.

Dopo qualche anno si costruì l’attuale Conservatorio di Torino al suo posto.

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Simone Nale

Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media