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Conservatorio di Torino: storia di un tempio della musica

Da Giulia Licari

Dicembre 21, 2020

Facciata Conservatorio di Torino di sera

Il Conservatorio di Torino Giuseppe Verdi sorge in piazza Bodoni, lungo via Mazzini, una tranquilla ed elegante piazzetta del centro città.

Si tratta di un’istituzione nazionale per la formazione artistica che si trascina una storia fatta di contraddizioni e curiosità.

A partire dall’edificio che lo ospita, passando dalle particolarità delle sale interne. Fino ad arrivare alla piazza in cui si trova, che era molto diversa da come la viviamo adesso.

Ecco la storia di un luogo simbolo di Torino.

Pianoforte sul palco del Conservatorio di Torino

Da piazza del mercato a piazza della musica: l’incredibile trasformazione di piazza Bodoni

A Torino tutti lo conoscono come la culla della musica e dell’arte musicale per eccellenza.

Il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino ha, in effetti, una lunga storia che risale al lontano 1866, quando era “soltanto” il Liceo Musicale Cittadino.

Settant’anni dopo avrebbe preso la denominazione di “Conservatorio Statale“, scalo obbligato per tanti giovani artisti che vogliono fare della musica una professione.

Ma prima di arrivare ad essere un’istituzione, il Conservatorio di Torino ha attraversato davvero le fasi più disparate.

Potrà sembrare paradossale, ma dove adesso risuonano dolci note musicali un tempo non c’era altro che fracasso e vociare di ambulanti.

Piazza Bodoni, infatti, nell’Ottocento ospitava il “Mercato dei Commestibili“.

Per molto tempo una tettoia provvisoria fece da riparo a una serie di bancarelle e carretti.

Le urla e gli schiamazzi con ogni probabilità si sentivano fin dentro ai palazzi che in quel periodo si stavano costruendo nel Borgo Nuovo (la zona della stazione di Porta Nuova).

Finché, finalmente, nel 1866 un’ordinanza del Comune fece sì che si trovasse una soluzione apparentemente più decorosa.

L’amministrazione innalzò un padiglione coperto dove delimitare i banchi del mercato. Si trattava di una struttura in ferro e muratura ritinteggiata di rosso, che poco aveva a che fare con i moderni edifici circostanti.

Per di più, vicino al mercato si trovava anche un frequentatissimo lavatoio pubblico.

Le famiglie altolocate che risiedevano nel nuovo borgo torinese non ne rimasero affatto liete.

L’impalcatura non riuscì di certo a trattenere le grida mercatali e, anzi, alcuni venditori si misero con le proprie cassette di frutta e verdura fuori dal padiglione.

I residenti, però, aspettarono anni prima di trovare la pace richiesta.

Il mercato di piazza Bodoni, secondo i documenti, venne ufficialmente abolito solo nel 1928.

Proprio quando l’amministrazione decise di costruire una nuova sede per il Conservatorio di Torino.

Sala gremita di spettatori Conservatorio di Torino

Il Conservatorio di Torino si trasferisce in piazza Bodoni

I lavori di sistemazione della piazza e di costruzione di un edificio da adibire a Conservatorio furono assegnati all’architetto Giovanni Ricci negli anni ’20 del Novecento.

Erano gli anni del regime, e in quel tempo proprio in piazza Bodoni si radunavano i sostenitori del Fascio.

Manifestazione dopo manifestazione, non tardarono ad arrivare i primi conflitti con gli esponenti dei giovani socialisti.

Nel 1922 in piazza Bodoni scoppiarono addirittura violenti scontri: tra bastonate e colpi di pistola alcuni manifestanti finirono in ospedale.

L’ultimo episodio di violenza in piazza avvenne il 10 aprile 1945, quando il giovane partigiano Riccardo Banderali venne catturato e fucilato dalla Brigata Nera.

Oggi una lapide in sua memoria ricorda il tragico evento.

Palco del Conservatorio di Torino

Al Conservatorio il migliore ambiente acustico di Torino

In piazza Bodoni, dunque, doveva trasferirsi il “Liceo Musicale” intitolato a Giuseppe Verdi.

L’amministrazione, per la costruzione del nuovo edificio che doveva ospitarlo, chiese ai progettisti di tenere conto degli sviluppi del tessuto urbano circostante.

In quella zona, infatti, avevano appena innalzato palazzi decorosi e fortemente razionali. Il Conservatorio di Torino doveva seguire quella stessa linea e così fece.

Nacque una costruzione dalla facciata monumentale, in stile neo-classico, alta tre piani. Una presenza che si discosta parecchio dalla sobrietà dell’interno, dove invece emergono particolari in stile Liberty.

Perla di tutto l’edificio è senza dubbio il Salone da concerto, dichiarato il migliore ambiente acustico di Torino.

Luogo di formazione per giovani musicisti e sito di diffusione della cultura musicale allo stesso tempo.

Per quasi un secolo si sono susseguiti generazioni e generazioni di musicisti che hanno portato la musica ai massimi livelli.

In una sola occasione il Salone è rimasto muto, cioè subito dopo l’incendio scoppiato nel 1984, quando si è dovuto chiudere per ristrutturazione.

Conservatorio di Torino

Il pienone della serata inaugurale e il vuoto degli anni della guerra

La serata di inaugurazione del nuovo Liceo Musicale di Torino, nel maggio del 1928, fu molto partecipata.

La Stampa dell’epoca ricorda la folla di cittadini riversi su piazza Bodoni per assistere all’arrivo delle più grandi personalità.

Tra questi il primo Podestà di Torino, l’ammiraglio Luigi de Sambuy, insieme al suo vice, il conte Buffa di Perrero.

Come prima cosa l’orchestra si mise a suonare la “Marcia Reale d’ordinanza”, l’inno nazionale del Regno d’Italia fino al 1946, anno della caduta dei Savoia. ( sostituto poi dall’Inno di Mameli)

Infine, non mancò l’inno fascista “Giovinezza”, acclamato dai più.

Per un breve periodo il Conservatorio cambiò anche sede.

La sua posizione, così vicina alla stazione, a rischio di bombardamenti, non era di certo la più sicura durante la guerra.

Così nel 1943 le autorità misero a disposizione i mezzi militari per trasferire la scuola a Villafranca d’Asti.

Finiti gli scontri bellici, il Conservatorio tornò ad espletare le sue funzioni, accogliendo, tra gli altri, i concerti pubblici dell’Orchestra Sinfonica e del Coro di Torino della RAI dal 1945 al 1952.

Sala interna Conservatorio di Torino

Il Conservatorio di Torino oggi

Il conservatorio di Torino è un istituto in grado di fornire gli strumenti a tutti coloro che vorrebbero intraprendere una carriera professionale in ambito musicale.

Chi si iscrive al Conservatorio può scegliere tra una varietà di corsi, di primo e secondo livello, che uniscono teoria e pratica.

Al termine del percorso accademico viene poi rilasciato un diploma ufficiale, riconosciuto internazionalmente.

Frequentato periodicamente da centinaia di ragazzi e ragazze, il conservatorio Giuseppe Verdi negli anni ha raccolto una serie di premi vinti dai suoi studenti presso concorsi di livello nazionale ed internazionale. Riconoscimenti che vanno ad accrescere sempre più il suo prestigio.

Attualmente fa parte del “Polo delle Arti” insieme all’Accademia Albertina.

Contatti e Informazioni

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Giulia Licari

Laureata in Lingue e Culture per il Turismo, con un Master online in Comunicazione digitale, Web marketing e Social media management (SDB), attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Comunicazione, ICT e Media . Da sempre amante di Torino e appassionata di comunicazione web e Seo