Vittorio Emanuele II, nato oggi, ancora parte di Torino
Da Alessandro Maldera
Marzo 14, 2014
“Addio, buon re, prode re, leale re! Tu vivrai nel cuore del tuo popolo finché splenderà il sole sopra l’Italia”.
Edmondo de Amicis celebra così, nel suo libro “Cuore”, uno dei monarchi più importanti della storia d’Italia.
Vittorio Emanuele II di Savoia.
Il rampollo della casata sabauda, quello che poi sarebbe diventato Re Vittorio Emanuele II nacque proprio a Torino, più di 200 anni fa.
Era il 14 marzo 1820 e nel giro di qualche decennio diventerà l’ultimo re di Sardegna ed il primo re d’Italia.
Senza scendere nei dettagli di una storia personale che si intreccia inscindibilmente con la faticosa costruzione della nuova patria nazionale, l’impatto che Vittorio Emanuele II ebbe su Torino è ricordato ancora oggi da numerosi luoghi simbolo della nostra città.
Corso Vittorio Emanuele II
Quattro virgola due chilometri di storia che dal cuore pulsante di Torino portano verso nord-ovest.
Rettilineo, come da tradizione torinese, ad inizio ‘800 si chiamava “corso del Re” e arrivava solamente fino a Porta Nuova.
Nel corso degli anni lo sviluppo demografico ne prolungò il percorso fino alla odierna congiunzione con corso Francia.
Il monumento
La statua dedicata a Vittorio Emanuele II si trova all’incrocio tra tra il corso omonimo e corso Galileo Ferraris.
39 metri di bronzo e granito pagati dal figlio e dal successore Umberto I e inaugurato con una grande festa nel 1899, vent’anni dopo la morte del re.
Sul basamento compaiono quattro sculture, una per lato, rappresentanti l’unità, la fratellanza, il lavoro e la libertà.
La targa
Fu sempre Umberto I a proporre alla municipalità di Torino di porre una lapide nel luogo in cui nacque Vittorio Emanuele II, vale a dire Palazzo Carignano.
Venne dunque installato un cartiglio in bronzo con l’epigrafe del sovrano e lo stemma sabaudo sulla sommità dell’edificio e, contemporaneamente, una lapide con lo stesso scopo presso la loggia di piazza Castello.
Erano passati sei anni dalla morte quando, suonando il mezzogiorno con alcune salve d’artiglieria, le due targhe vennero scoperte.
Nello stesso momento in cui una delegazione di cittadina deponeva una corona di fiori sulla tomba del re nel Pantheon di Roma.
Piazza Vittorio Veneto
Non vi confondete: quella che tutti i torinesi conoscono come piazza Vittorio non è dedicata al primo regnante d’Italia.
In realtà, nel 1817, al momento della sua costruzione, il nuovo spazio cittadino venne intitolato a Vittorio Emanuele I, antecedente di oltre sessant’anni l’omonimo di cui sopra.
Dopo la prima guerra mondiale, però, le fu attribuito il nome di una delle battaglie più famose del conflitto, quella di Vittorio Veneto.
Alessandro Maldera
Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende
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