La crisi degli alberghi a Torino porta una struttura su dieci alla vendita

A Torino, come in tutto il resto del paese, la crisi degli alberghi sta portando le proprietà degli hotel a mettere in vendita le strutture.
La preoccupazione è lampante, e l’allarme arriva direttamente da Federalberghi che sottolinea un calo del fatturato di oltre l’80%.
Ma a preoccupare maggiormente è il grande numero di annunci di vendita disponibili sui portali online di compravendita immobiliare, dove una cinquantina di strutture, su 550 registrate in città, sono in vetrina e pronte a essere cedute.
Il trend negativo, ha colpito moltissimo il settore del turismo, portando gli alberghi a ingenti perdite.
I dettagli della crisi degli alberghi a Torino
A soffrire maggiormente la crisi sono gli alberghi a conduzione famigliare, mentre le grandi catene riescono a reggere l’onda d’urto.
Il motivo è che nelle holding alberghiere c’è un gruppo finanziario di sostegno, in grado di sopperire ai mancati introiti.
Le strutture private a conduzione famigliare invece devono dar fondo ai propri risparmi, aumentando la tensione.
A guardare con attenzione lo sviluppo del mercato immobiliare sono le grandi catene alberghiere mondiali, che vedono in Torino, e nell’Italia in genere, una grande forma di reddito.
Solo la città della Mole, nel 2019 ha registrato ben 4 milioni di visite turistiche (dati Federalberghi Torino).
Infatti, oltre al patrimonio storico e architettonico della città, il 2021 sarà l‘anno dello sport per Torino, e molti alberghi fanno registrare il tutto esaurito già con un anno d’anticipo.

Alcune delle strutture in vendita
I nomi delle strutture in vendita, sui portali immobiliari, non sono noti ma in base alla zona e al prezzo per metro quadro non è impossibile risalire agli hotel in questione.
In zona Lucento c’è una struttura al prezzo di vendita di un milione e 200 mila euro.
In corso Francia si sale fino a sfiorare i due milioni, mentre in corso Francia si va poco sotto il milione di euro.
Il terzetto delle strutture più esose è quello che va nelle zone Lingotto (4 milioni), corso Vittorio, Zona stazione Porta Nuova (12 milioni) per arrivare alla richiesta di 15 milioni in Piazza Statuto.
Mentre un albergo in San Salvario è stato venduto a una cordata italo-cinese.