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Battaglie delle Chiuse: Carlo Magno sconfigge i Longobardi

Da Alessandro Maldera

Gennaio 09, 2024

Le battaglie delle Chiuse rappresentano uno dei momenti epici della storia del Piemonte ed Italia, testimoniano lo scontro tra Carlo Magno e Adelchi, fiero principe longobardo. Queste battaglie, combattute nel 773 presso le fortificazioni longobarde nella Val di Susa, sono state oggetto di studio da parte di storici come Alessandro Manzoni.

Contesto storico

All’epoca delle battaglie delle Chiuse, l’Italia era divisa tra i Longobardi, guidati dal re Desiderio e il Papato. Quest’ultimo cercava di liberarsi dei barbari, una presenza ingombrante. Papa Adriano I chiese, quindi, l’aiuto dei Franchi, guidati da Carlo Magno, che miravano ad ampliare i propri possedimenti in Italia. Tuttavia, il Regno Pontificio doveva fare attenzione a non sostituire una presenza straniera con un’altra.

I Longobardi, consapevoli delle mire espansionistiche dei Carolingi, cercarono di tenere lontani Carlo Magno dalla penisola stringendo alleanze matrimoniali con i regnanti d’oltralpe. Tuttavia, i Franchi avevano già dimostrato, precedentemente, il loro sostegno al Papato in passato, e la volontà di un’Europa unita, che richiamasse i fasti dell’Impero Romano, iniziò a prendere forma.

L’invasione di Carlo Magno e la resistenza di Adelchi

All’inizio dell’VIII secolo, Carlo Magno dopo aver rotto con re Desiderio, decise di scendere in Italia per ampliare i suoi domini e sostenere il Papa nella lotta contro i Longobardi. Tuttavia, per raggiungere il suo obiettivo, il re dei Franchi doveva superare le chiuse longobarde e affrontare l’ostacolo rappresentato dal principe Adelchi.

Il re dei francesi decise di dividere le sue forze in due colonne. Carlo Magno intraprese il percorso tradizionale attraverso il colle del Moncenisio, mentre il suo zio Bernardo seguì una via alternativa attraverso la Val d’Aosta. L’obiettivo era raggiungere le Chiuse di Susa, dove Adelchi aveva posizionato le sue truppe per difendere il regno longobardo. Queste difese erano costituite da terrapieni, palizzate e fortin. E il loro scopo era impedire agli attaccanti di attraversare il fiume Dora e prendere alle spalle i difensori delle principali fortificazioni longobarde.

Le Chiuse Longobarde: le fortezze impervie

Nel corso dell’VIII secolo, le chiuse longobarde vennero costruite come linee fortificate per impedire l’invasione della Pianura Padana da popolazioni provenienti dall’Europa. Queste difese, ereditate e consolidate dai Longobardi, si trovavano all’imbocco delle valli alpine, creando ostacoli naturali che dovevano essere superati per accedere alla pianura.

Le difese situate nella Valle di Susa, in particolare quelle presso Chiusa di San Michele, sono diventate celebri per le battaglie che vi si svolsero tra Carlo Magno e Adelchi. Insomma, le fortificazioni, sebbene non siano state completamente attribuite con certezza, rappresentavano una sfida imponente per chiunque cercasse di superarle.

Le epiche battaglie delle Chiuse

Il conflitto si svolse all’imbocco della Valle di Susa, tra i contrafforti del Monte Pirchiriano e il Monte Caprasio. Questo scontro tra Carlo e Adelchi è stato narrato in maniera poetica da Alessandro Manzoni nella sua tragedia “Adelchi”, conferendo un’atmosfera drammatica e coinvolgente alla storia. Per superare le difese delle Chiuse, Carlo Magno decise di non affrontare un attacco frontale, ma di cercare un passaggio alternativo. Si dice che un informatore, forse il diacono Martino o un giullare longobardo, abbia indicato a Carlo un sentiero non sorvegliato sulla riva destra della Dora. Una delle vie alternative alla strada romana bloccata dalle mura longobarde.

Così, le truppe francesi, guidate da Carlo Magno, sfruttarono questo percorso e sconfissero rapidamente l’esercito longobardo

Conseguenze e eredità

L’esito delle battaglie delle Chiuse fu la vittoria dei Franchi e la conquista del Ducato longobardo di Torino e di Pavia, l’allora capitale. Questa vittoria segnò la fine del regno longobardo e Carlo Magno si fece incoronare re dei Franchi e dei Longobardi. Durante l’assedio di Pavia, durato 9 mesi, Carlo catturò anche Verona, dove Adelchi, Gerberga (moglie di Carlomanno) e i suoi figli si erano rifugiati.

Dopo la caduta di Pavia, i principali ducati longobardi, come Spoleto e Benevento, mantennero il loro governo, ma la supremazia di Carlo Magno era ormai consolidata. minazione del territorio. Infatti, Questa vittoria segnò l’inizio dell’ascesa del Sacro Romano Impero e l’inizio di un nuovo capitolo nella storia dell’Italia medievale.

Le Chiuse Longobarde oggi

Oggi, le chiuse longobarde sono testimoni silenziosi di quei momenti epici. Nonostante il passare dei secoli, l’imponenza delle fortificazioni longobarde può ancora essere ammirata. I resti delle mura e delle strutture difensive sono un richiamo alla storia e una testimonianza del coraggio e della determinazione di coloro che le hanno costruite e difese.

Visitarle rappresenta un viaggio nel tempo, un modo per immergersi nella storia e comprendere meglio le sfide e le vittorie di quei tempi lontani. Le chiuse longobarde sono un patrimonio culturale e un simbolo dell’identità italiana, che merita di essere preservato e valorizzato.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende