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Gtt: riduzione del trasporto pubblico o aumento del prezzo dei biglietti?

Da Alessandro Maldera

Ottobre 05, 2022

Le casse del Comune devono far fronte alla crisi economica legata all’aumento delle materie prime. L’aumento esponenziale delle bollette dell’energia elettrica e del gas non si è abbattuto solo sulle famiglie e le aziende . Secondo le stime di Confindustria, infatti, il 5% del Pil del Piemonte sarà destinato a pagare le utenze dell’anno.

Una crescita drammatica se si pensa che nel 2019 solo lo 0,7 del prodotto interno lordo era destinato a finanziare il consumo delle materie prime.

Bilancio di Palazzo Civico

Nei primi mesi del 2022, da gennaio a luglio, il Comune di Torino ha speso più per luce e gas di quanto speso in tutto il 2021.

E il peggio sembra dover ancora arrivare, visto che il costo delle materie prime continua a correre sul mercato degli scambi internazionali di Amsterdam.

Se da un lato Palazzo Civico ha già comunicato di dover correre ai ripari diminuendo l’illuminazione pubblica di strade e monumenti, Mole Antonelliana inclusa, dall’altro deve fare i conti con la situazione del trasporto pubblico.

I costi del servizio per il mantenimento della flotta ed il numero di corse non è, alla situazione attuale, più sostenibile. La situazione di Torino è simile a quella delle altri grandi città d’Italia, per cui senza un intervento del Governo il servizio di trasporto è destinato ad andare in affanno.

I costi del trasporto pubblico

Come comunicato dalla Giunta comunale allo stato attuale il servizio di trasporto pubblico non è più sostenibile. Gtt, infatti, nel periodo invernale garantisce un servizio attivo dalle ore 5 del mattino all’una di notte.

Un totale di 13 mila passaggi giornalieri se considerati i quasi mille della linea della metropolitana. Passaggi che quotidianamente mettono in comunicazione tutte le zone di Torino e sfruttati da centinaia di migliaia di passeggeri.

Per sostenere questo servizio Gtt l’anno scorso ha speso un totale di 25 milioni e 400 mila euro. Di cui 8,6 milioni per l’elettricità di tram e mettropolitana, 14 milioni per il gasolio e quasi 3 milioni di metano per gli autobus. Secondo le stime, quest’anno il costo complessivo per muovere i mezzi pubblici sarà di 10 milioni in più del 2021, arrivando a superare i 35 milioni. Se la situazione internazionale non cambierà e i prezzi scenderanno, nel 2023 il costo di mantenimento della flotta di Gtt sarà più che raddoppiato rispetto il 2021, arrivando a 54 milioni di euro

Le ipotesi al vaglio da Palazzo civico per salvare Gtt

Da un lato non piace, e non sembra attuabile, l’ipotesi di aumentare il costo del prezzo del biglietto, come fatto dall’amministrazione pubblica di Milano

L’alternativa , però, per non far cadere i rincari agli utenti consiste nel diminuire il numero di corse dei mezzi pubblici. Le corse potrebbero iniziare più tardi la mattina e finire prima la sera, oltre alla cancellazione di alcune linee.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende