Torino rischia di perdere l’EuroPride 2026

La chiusura del Golden Palace di Torino di lunedì primo agosto 2022 mette a rischio la possibilità di ospitare in città l’EuroPride 2026. Dopo il successo dell’organizzazione dell’Eurovision 2022 e la sfilata Lgbt di giugno era diventata forte la candidatura del capoluogo sabaudo ad ospitare la manifestazione. Una proposta avvallata dal coordinamento del Torino Pride , insieme alla città di Torino.
Alla base dell’impossibilità di accogliere il grande evento europeo della Comunità Lgbt vi sarebbe il rischio che non si possa svolgere l’assemblea generale dell’Epoa European Pride Organisers Association.
Quest’ultima era prevista a Torino dal 6 al 9 ottobre 2022, proprio nell’hotel di via Arcivescovado, messo sotto sfratto dal Tribunale di Torino a causa dello stato d’insolvenza. Il gestore Allegroitalia Torino spa, infatti, è moroso di oltre 6 milioni di euro nei confronti delle banche proprietarie dell’immobile.

L’Epoa è la più importante assemblea internazionale, fondata nel 1991 a Londra, che ogni anno riunisce 107 organizzazioni del mondo Lgbt presenti in 33 nazioni. Ed è proprio questo organo a scegliere la sede dell’EuroPride.
L’impossibilità dello svolgersi della riunione in città, impedirebbe da parte degli organizzatori di prendere un primo contatto con la città e le istituzioni. E quindi, di fatto. di poter esprimersi sulla possibilità dello svolgimento dell’evento europeo
Alessandro Battaglia coordinatore cittadino dell’appuntamento previsto al Golden Palace ha rilasciato al Corriere di Torino dichiarazioni in cui si dice preoccupato.
I gestori dell’albergo 5 stelle del centro di Torino, infatti, nonostante gli sia già stato versato un importante anticipo non avrebbero dato garanzie sulla possibilità di organizzare la riunione. Sempre secondo Battaglia , quindi, servirebbe un intervento celere delle istituzioni per trovare una soluzione ed evitare una figuraccia internazionale da parte della città.