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Palazzo di Giustizia Torino, dal foro boario a oggi

Da Sharon Zaffino

Dicembre 21, 2020

Esterno palazzo di Giustizia di Torino

Dove ora sorge il Palazzo di Giustizia di Torino, prima si trovava il foro boario.

Scopriamo ora insieme la storia del palazzo di corso Vittorio Emanuele II, intitolato a Bruno Caccia il magistrato condannato a morte dalla ‘ndrangheta.

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Palazzo di Giustizia Torino, la storia

L’area dove si erge il Palazzo di Giustizia, un tempo era destinata all’allevamento del bestiame.

Questa zona della città, nel 1869, si trovava infatti piuttosto nella periferia. In questi anni, fu progettato il foro boario e, successivamente, venne aggiunto il mattatoio.

Il terreno prescelto per le costruzioni, fu quello di corso Sant’Avventore.

In breve, la presenza del foro e del mattatoio si unì alle carceri giudiziarie Le Nuove, e alle officine delle ferrovie dell’Alta Italia.

Era presente in quel luogo anche la caserma Pugnani-Sani che all’epoca includeva anche il panificio militare.

Carcere le Nuove corso Vittorio Emanuele Torino

Le Nuove di Torino

Il complesso carcerario Le Nuove di Torino è stato costruito nel 1857.

A curare il progetto l’architetto Giuseppe Polani.

Le Nuove avevano come obiettivo, quello di sostituire le molteplici e inadatte strutture adibite a prigione, sparse per la città.

Il complesso ospitò, durante gli anni del Fascismo, numerosi oppositori politici.

Gli anni seguenti, durante l’occupazione nazista, l’area del complesso dedicata e gestita dalle Schutzstaffel, le SS, divenne luogo di prigionia e tortura per ebrei e partigiani.

Col termine della Seconda Grande Guerra nel 1945, furono attuati i primi cambiamenti ai sensi dei principi Costituzionali.

Società per le Ferrovie dell’Alta Italia

Alla fine del 1864 il Governo riordinò le varie società ed amministrazioni ferroviarie esistenti.

Prima di allora la situazione delle ferrovie era contrassegnata da posizioni discordanti in base ai governi che si succedevano.

Con la legge 2279 del 14 maggio 1865, si sancì la cessione delle linee piemontesi, nella maggior parte governative.

Si formarono tre società distinte: dell’Alta Italia, delle Romane, delle Meridionali.

Quella dell’Alta Italia accorpò le linee ferroviarie che appartenevano prima a: Stati Sabaudi, alla Società Vittorio Emanuele e quelle appartenenti alla Società della Lombardia e dell’Italia Centrale.

Questa rete del nord collegava città importanti come Genova, Milano, Bologna e Firenze.

Dopo le Convenzioni del 1885, la SFAI fu spartita tra Rete Adriatica e Rete Mediterranea.

Aula tribunale Palazzo di Giustizia di Torino
Palazzo di Giustizia Torino, dal foro boario a oggi

Il Centro Grandi Servizi

Questte strutture, insieme, diedero vita a un complesso.

Era il Centro Grandi Servizi. L’area non era di certo tra le più allegre della città, ma nonostante questo era parecchio frequentata.

Il mercato del bestiame, così, fu collocato di fianco al mattatoio e alla linea ferroviaria. Il tutto nell’ottica di un sempre maggiore traffico commerciale dovuta all’apertura del tunnel del Frejus, progettato da Germain Sommellier

Il nuovo foro boario che si era venuto a creare, sostituì i mercati di Chivasso e Moncalieri.

A realizzare il riuscitissimo progetto, l’ingegner Edoardo Pecco, colui che ideò anche la Cinta Daziaria della città, nel 1853.

Riuscitissimo?

Sì, perchè il foro di Torino venne ben presto emulato per la costruzione di altri mercati in tutta Europa.

Durò poco più di un secolo, poi, nel 1973, il Centro Grandi Servizi, venne demolito.

Con lui, tramontò anche la Caserma, gravemente danneggiata nella Seconda Guerra Mondiale

Bruno Caccia

Il Palazzo di Giustizia Torino

Il Palazzo di Giustizia, viene anche chiamato Palagiustizia e si trova al civico 130 di Corso Vittorio Emanuele II.

Con delibera del 13 marzo 1985 il Consiglio comunale di Torino accorpò in un unico stabile, le oltre venti sedi dell’ordinamento giudiziario, che all’ora erano dislocate nella città.

Il nuovo palazzo, rese anche possibile il trasferimento dalla vecchia sede della Curia Maxima di via Corte d’Appello, n. 16.

I cantieri si aprirono l’8 giugno del 1990 e prese a funzionare nel 2001, con sette anni di ritardo rispetto all’iniziale tabella di marcia dei lavori.

Il Palazzo di Giustizia di Torino è dedicato a Bruno Caccia, magistrato ucciso dalla ‘ndrangheta nel 1983.

Bruno Caccia

A condannare a morte il magistrato furono le indagini sui traffici della ‘ndrangheta nel territorio Piemontese.

Il 26 giugno 1983, tornato a Torino la sera dopo aver passato la domenica fuori città, uscì per portare a passeggio il cane. Il magistrato quel giorno, aveva lasciato a riposo la sua scorta. Così, un’auto con a bordo due uomini gli si affiancò alle 23.30 sparandogli 17 colpi..

Caccia fu giustiziato con quattordici colpi e tre colpi di grazia, per essere certi della sua morte. Il 17 luglio 2017 Rocco Schirripa venne riconosciuto colpevole e condannato in primo grado all’ergastolo.

La pena è stata poi confermata nel 2019 in appello e nel 2020 in Cassazione.

Informazioni e Contatti

  • Indirizzo: corso Vittorio Emanuele II 130, Torino
  • Posizione: googlemaps
  • Orario Apertura: da lunedì a venerdì dalle ore 8,30 alle ore 13
  • Telefono: 011 – 4327111
  • E-mail: tribunale.torino@giustizia.it
  • Per maggiori informazioni consulta il sito web

 

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Sharon Zaffino

Sharon Zaffino, laureata in Lettere Moderne all' Università degli Studi di Milano e laureanda magistrale in Scienze e Tecniche della Comunicazione all'Unità degli Studi dell'Insubria.