Storia

Bruno Caccia: un torinese nato a Cuneo

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Il 16 novembre 1917 nasceva a Cuneo uno dei personaggi più importanti della scena torinese degli anni 80: il magistrato Bruno Caccia.

Nato da una famiglia di magistrati, compì i suoi studi lontano dal capoluogo, ma la vittoria di un concorso pubblico effettuato per entrare nella magistratura nel 1941 lo portò a Torino, città dalla quale non si separerà più ( a parte un breve periodo trascorso ad Aosta ).

Ma chi era Bruno Caccia?

Bruno Caccia..un torinese nato a Cuneo

I più giovani probabilmente non se lo ricorderanno  chi fu l’ uomo che con molto coraggio, dedizione al lavoro e senso dello Stato combattè le Brigate Rosse, e le mafie. Soprattutto in quel nord che si credeva impermeabile alle infiltrazioni sociali di questo tipo. Fu un precursore delle orme seguite in poi da Borsellino e Falcone, andando, per questo, incontro alo stesso destino.

Fu colpito da 17 colpi di pistola la notte del 26 giugno 1983 mentre stava portando a spasso il cane

Ed essendo privo di scorta in quanto domenica, il compito dei sicari fu notevolmente facilitato.

Le indagini da lui svolte sulle sale da gioco clandestine, appalti pilotati, interessi nel settore alimentare e della ristorazione gestite dalla ‘ndrangheta della ndrina torinese comandata dall’ allora boss Domenico Belfiore ( che fu condannato nel 1992 all’ ergastolo in quanto considerato mandante dell’ omicidio ).

Le indagini a cui lavorava il magistrato furono considerate molto pericolose per le cosche che emisero la condanna a morte.

Questo fu il primo passo verso la lotta alle mafie nel settentrione, anche se purtroppo vano poiché non trovarono molto seguito, Il sacrificio di questo uomo dello Stato, infatti, non trovò un esponente all’ altezza in grado di poterla continuare e portare avanti di apri passo.

Recentemente sono state riaperte le indagini su questo omicidio, indotte da nuovi particolari emersi che hanno permesso una riapertura del fascicolo.

La situazione su cui riflettere è molto importante e seria, tutt’ oggi, a tre decadi di distanza, la società civile non ha appreso a pieno la piaga della malavita organizzata credendo che il problema mafioso sia confinato solo nelle regioni del mezzogiorno. Ma i recenti scandali di Expo e sulle grandi opere pubbliche ci certificano che Caccia aveva ragione, e che le cosche sono presenti anche al nord, anche in quella Torino in cui, evidentemente, il problema è stato sottodimensionato.

Per il suo impegno e sacrifico a Bruno Caccia sono stati concessi riconoscimenti importanti e simbolici

Il nuovo Palazzo di Giustizia di Torino, terminato nel 2001, è stato intitolato a lui.

Anche la cascina a San Sebastiano da Po, sequestrata proprio alla famiglia Belfiore, è stata dedicata al magistrato. E’ gestita da Libera che ogni 21 marzo organizza una giornata della memoria in onore di chi ha perso la vita per lo Stato perché nello Stato ha creduto.

Alessandro Rigitano

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