Torino, i monopattini elettrici sono un problema: annunciata la linea dura

La città di Torino sta convivendo da anni con un annoso problema: la cattiva gestione dei monopattini elettrici da parte dell’utenza.
Malgrado il nobile fine con cui la Giunta Appendino abbia deciso di investire sui mezzi elettrici in sharing, i cittadini continuano a maltrattare i mezzi e creare disagi ai residenti.
L’investimento è stato motivato dal tentativo di ridurre il traffico di automobili e migliorare la qualità dell’aria. Un fine nobile, che si è scontrato con negligenze e incuria dei fruitori dei mezzi.
L’ultima diatriba legale ha coinvolto i ciechi, che hanno denunciato i mezzi parcheggiati male, dannosi per non vedenti e in generale ogni cittadino.
Anche i residenti di via Sacchi hanno denunciato un utilizzo improprio dei mezzi, utilizzati sotto i portici, mettendo a rischio i pedoni.
Il Comune di Torino ha inasprito i controlli, con maggiori multe, mentre il Club del Monopattino ha chiesto maggiori parcheggi e targhe.
In ausilio delle autorità anche le aziende di sharing stanno studiando nuovi sistemi di sicurezza, con lì’ausilio della tecnologia.
Il Comando dei Vigili Urbani di Torino annuncia una stretta contro i monopattini elettrici: i dettagli
Emiliano Bozzon, Comandante dei Vigili urbani, ha cominciato la sua crociata contro i mezzi elettrici già nel 2019.
Adesso, dove le molteplici segnalazioni dei cittadini ha deciso di aumentare la morsa contro i monopattini elettrici, privati e in sharing.
Con una comunicazione inviata mediante una nota ha chiesto una maggiore sensibilizzazione contro la mobilità sostenibile.
Lo scopo è individuare i siti di abbandono dei mezzi, che spesso costituiscono un intralcio per pedoni e residenti. Il fine è quello di rimuovere tutti i mezzi abbandonati in strada.
Inoltre è indicato come gli agenti della Polizia Municipale debbano sanzionare con multe i cattivi guidatori di monopattini. Questo perché il comando dei vigili crede che le 20 multe settimanali per i mezzi elettrici siano troppo poche.