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La storia del Caffè Caval D’ brons: un pezzo di Torino caduto nel dimenticatoio

Da Daniele Riefolo

Luglio 01, 2021

La storia del Caffè Caval D'brons: un pezzo di Torino caduto nel dimenticatoio

In questi tempi di pandemia siamo abituati alla chiusura dei locali, ma nel 2016 uno dei Caffè storici di Torino ha chiuso i battenti senza mai più aprire: il Caval d’ Brons.

Una storia come se ne sono viste tante nel nostro paese, con gli affitti dei locali nei luoghi storici troppo elevati. Infatti la storica caffetteria, poi convertita anche in ristorante era sita nella incantevole cornice di Piazza San Carlo.

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Nel 2016, al momento della chiusura erano state tirate in ballo molte ipotesi, nessuna delle quali ha visto la luce.

Caffè Caval D’ brons a Torino: la storia

Erminio De Frasceschi, all’indomani della seconda guerra mondiale, apre la Birreria Caval D’ Brons, era il 1948. L’attività, dato il grande flusso turistico, convertì la propria funzione in caffetteria nel 1954.

Il nome è un chiaro omaggio alla statua bronzea sita al centro della piazza raffigurante Emanuele Filiberto di Savoia.

Il caffè ha un’anima cosmopolita, servendo piatti da ogni angolo del mondo. I commensali negli anni hanno potuto così gustare piatti russi, cinesi, indiani e spagnoli oltre a degustare cocktail di stampo americano.

Ingrid Bergman, Ava Gardner, Manuel Fangio, Errol Flynn, Frank Sinatra, Leopoldo II del Belgio, Totò e Orson Welles sono soltanto alcuni dei celebri ospiti del ristoro.

Negli anni si è distinto come locale simbolo della città, tuttavia il tempo ha incrinato questo meraviglioso sogno. Già nel 2015 il locale era entrato in crisi, e sul proprio profilo Facebook aveva lanciato una petizione per non chiudere.

Nel 2016 il tragico epilogo: la caffetteria chiude, e i locali vengono acquisiti dal gruppo Lavazza. Inizialmente si era ipotizzato di una vetrina della nota torrefazione nel cuore della città, ma nulla di ciò è stato mai visto.

Il proprietario ha poi motivato la scelta raccontando di un affitto troppo elevato, arrivato a dodicimila euro. Una spesa ritenuta troppo esosa per proseguire l’attività.

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Daniele Riefolo

Laureato in Filosofia presso l'università degli studi di Bari, ha pubblicato diversi saggi e libri fin dal 2012, Vanta diverse collaborazioni con testate locali e nazionali ed esperto di comunicazione e marketing aziendale