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Il Campanile del Duomo e l’incredibile vista su Torino

Da Giulia Licari

Ottobre 28, 2020

Campanile e Duomo di Torino col sole

Il Campanile del Duomo di Torino è una delle testimonianze storiche più preziose e, allo stesso tempo, uno dei punti panoramici più sensazionali della città.

Si innalza proprio a fianco della Cattedrale di San Giovanni Battista, puntando in alto verso il cielo e raggiungendo quota 60 metri d’altezza.

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Il Campanile del Duomo di Torino: la torre campanaria che ha attraversato le epoche

C’è una lapide marmorea – a una ventina di metri dalla base – a segnalare la data di nascita del Campanile del Duomo: 1469.

Una possente torre medievale che da più di 500 anni veglia su Torino.

Fu il vescovo Giovanni di Compeys a volerla edificare: sarebbe stato il pezzo mancante di un accurato puzzle di chiese ed edifici religiosi che sorgevano un tempo su piazza San Giovanni.

Prima della costruzione del Campanile del Duomo (e del Duomo stesso), infatti, vi erano tre chiese adiacenti e tra di loro comunicanti.

Erano intitolate a Santa Maria, San Giovanni Battista (quella battesimale) e a San Salvatore (la basilica principale). Al posto della torre si trovava un chiostro che, in pratica, fungeva da anticamera delle mura settentrionali della città.

Fu proprio qui che Giovanni di Compeys aveva immaginato un’alta torre campanaria da affiancare al complesso vescovile.

Una torre che, virtuosa e possente, guarda Torino dalla fine del Quattrocento. Da sempre manifesto del radicato potere ecclesiastico sul territorio.

Targa del Comune del Campanile del Duomo di Torino
Il Campanile del Duomo e l’incredibile vista su Torino

L’origine delle torri campanarie

Le torri campanarie hanno un’origine antichissima. Ma per molto tempo non sono state altro che giganti silenziosi.

Dai primi secoli dell’era cristiana e fino alla fine dell’ottavo secolo, infatti, le torri che sorgevano al fianco delle chiese non ospitavano campane. Quella del richiamo sonoro dei fedeli è un’usanza che ha iniziato a prendere piede solo a partire dall’800 d.C.

Da allora si cominciò a fondere i bronzi per creare campane sempre più grandi e complesse. Le campane delle torri suonavano per annunciare determinati eventi liturgici, ma anche per scandire la vita monastica o parrocchiale. Una tradizione che ci siamo trascinati nel presente.

Il Campanile del Duomo di Torino è dotato di quattro campane.

Negli anni hanno assunto nomi curiosi: c’è la Vecchia, la Minoia, la Mediocre, la Moncaliera. Si dice che, dal suono dei rintocchi, i torinesi riuscivano a capire quale campana stesse suonando.

Ognuna ha un peso, una nota e una decorazione diversa.

La campana maggiore, per esempio, pesa circa 1380 kg e vi sono raffigurati San Giovanni Battista, la Crocifissione e San Massimo, primo vescovo della città.

Campane del campanile del Duomo
Il Campanile del Duomo e l’incredibile vista su Torino

La torre che resiste e il Duomo che nasce

Pochi anni dopo la costruzione della torre campanaria per volere del vescovo Giovanni di Compeys, un altro avvenimento stravolse la fisionomia della piazza.

Le tre chiese principali della città vennero abbattute per far posto ad una grande Cattedrale. La torre fu graziata e, anzi, divenne una delle protagoniste della nuova scena urbana a inizio Cinquecento.

Fu Bianca di Monferrato, vedova di Carlo I di Savoia, a posare la prima pietra del Duomo, eretto in nome di San Giovanni.

Anche se, in realtà, il promotore dell’opera fu il vescovo Domenico Della Rovere che assegnò il cantiere all’architetto Amedeo de Francisco da Settignano, detto il “Meo del Caprino”. I lavori terminarono nel 1505, portando alla luce l’unico esempio di edificio religioso rinascimentale della città di Torino.

Settantatre anni dopo avrebbe ospitato, per la prima volta, la Santa Sindone.

Un nuovo aspetto per il Campanile del Duomo di Torino

Con la costruzione del Duomo, il campanile venne sopraelevato per poter reggere il confronto con la magnificenza rinascimentale della Cattedrale.

Ma fu nel XVIII secolo che subì i rimaneggiamenti più significativi.

Il re Vittorio Amedeo II, nel 1720, ordinò un ulteriore innalzamento del Campanile del Duomo e chiese a Filippo Juvarra di metterci mano per adornarlo.

È grazie all’architetto siciliano che possiamo ammirare il coronamento e la cupola della torre campanaria.

Anche se, in realtà, non riuscì a completare i lavori. La cella campanaria in stucco e pietra, così come la vediamo oggi, in pieno gusto barocco, venne completata alla fine del 1723.

Un tocco di eleganza che emerge con chiarezza dalla base severa medievale.

A fine Ottocento, la torre venne anche distaccata dal Palazzo Vecchio (eretto a metà del Cinquecento e abbattuto tre secoli dopo). Si vedono ancora le tracce delle mura addossate, nonostante le ultime ristrutturazioni realizzate dagli architetti Chiara e Maurizio Momo.

L’unica cosa che non è cambiata è l’importanza che il Campanile del Duomo di Torino riveste tutt’oggi.

Visitare il Campanile del Duomo

Attualmente, la torre campanaria fa parte del complesso del Museo Diocesano della città. Si sale fino a 43 metri di altezza (210 gradini) e da lassù, senza dubbio, si può godere di una vista unica su Torino circondata dalle Alpi.

  • Indirizzo: Piazza San Giovanni 4, Torino
  • Orari di apertura: venerdì, sabato, domenica e lunedì (ore 10,00 – 18,00)
  • Salita alla torre: nei mesi compresi tra marzo e novembre, tutti i giorni della settimana, con ingresso diretto o con il biglietto del Museo Diocesano
  • E-mail: [email protected]
  • Sito web: www.museodiocesanotorino.it

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Giulia Licari

Laureata in Lingue e Culture per il Turismo, con un Master online in Comunicazione digitale, Web marketing e Social media management (SDB), attualmente sto frequentando il corso di laurea magistrale in Comunicazione, ICT e Media . Da sempre amante di Torino e appassionata di comunicazione web e Seo