Riscaldamento Torino: le regole da rispettare

Le temperature massime e le limitazioni temporali all’utilizzo del riscaldamento condominiale.
L’estate è terminata e con l’autunno inoltrato tornano i problemi relativi al riscaldamento anche per la città di Torino.
Oramai le scuole hanno ripreso la piena attività e gli uffici sono tornati operativi: la vita quotidiana è tornata alla normalità anche dopo la pandemia di coronavirus. L’arrivo del freddo, però, ha colto di sorpresa moltissimi torinesi.
Il cambiamento climatico si ripercuote anche sulle giornate che diventano più “corte” e uggiose. Si chiudono le finestre e si tirano fuori le coperte.
Le temperature si sono abbassate e torna, come tutti gli anni, il tema sull’accensione dei termosifoni.
Un tema ricorrente quello del riscaldamento a Torino e che viene regolamentata da indicazioni generali per chi abita in un condominio con un impianto centralizzato. Lo scorso anno, però, veniva introdotta un’altra novità con relative sanzioni: le termo-valvole.
Con l’introduzione dell’obbligo di installazione delle valvole termostatiche, ogni condomino può decidere autonomamente quando, e con quale intensità, scaldare il proprio appartamento. Se non sono state ancora installate, scattano delle sanzioni che vanno da un minimo di 500 euro ad un massimo di 2500 euro.

Cosa dice la legge
Chi ha installato un sistema autonomo non si pone questa domanda, ma invece dovrebbe farlo perché è anch’egli soggetto ad una particolare regolamentazione valida su tutto il territorio italiano.
Il D.P.R. 412/1993 stabilisce date e fasce orarie del riscaldamento condominiale dividendo l’Italia in 6 zone ovvero in base al clima e alle temperature medie di stagione. Il decreto stabilisce inoltre per quanto tempo il riscaldamento centralizzato può restare acceso.
Le fasce climatiche sono:
- F – Zona delle montagne delle Alpi
- E – Zona della Pianura Padana
- D – Zona delle montagne degli Appennini
- C – Zona Adriatica verso settentrione
- B – Zona Tirrenica
- A – Sud verso oriente e Isole
Torino, secondo le limitazioni specifiche previste dalla legge, rientra nella zona climatica E.
E’ qui che il riscaldamento a Torino si accende per primo in Italia, esattamente il 15 ottobre. Potrà restare acceso per un massimo di 14 ore al giorno fino al 15 aprile 2021. E anche per Torino il riscaldamento all’interno delle case deve portare ad una temperatura intorno ai 20° (il margine d’errore è di circa 2° quindi da un minimo di 18° ad un massimo di 22°).
Il limite dei 20° tiene conto della temperatura ritenuta adeguata per svolgere al meglio le attività lavorative, scolastiche (le stesse regole si applicano infatti anche negli istituti scolastici e universitari) e per la vita quotidiana.
A prescindere dalla normativa nazionale, vigono poi i regolamenti condominiali in cui si precisano nel dettaglio gli orari di accensione e spegnimento dei termosifoni, nonché eventuali differenze per chi ha il riscaldamento autonomo.

Le eccezioni alla regola
Ovviamente, le regolamentazioni su descritte sono suscettibili di variazioni in caso di situazioni climatiche straordinarie e/o impreviste. E’ il Sindaco del Comune interessato dall’ondata di freddo e maltempo che ha il compito di approvare eventuali modifiche del calendario, ad esempio posticipando la data di spegnimento o prolungando la durata di accensione giornaliera.
Ancora, per tutti i condomini con impianti che consentono la contabilizzazione del calore grazie alla centralina climatica o al cronotermostato non valgono limiti di orario. Stesso discorso per colori i quali hanno contratti di servizio energia che garantiscono il maggior risparmio energetico possibile.

Inquinamento ambientale
Ad un certo punto è nata l’l’esigenza di fare una legge per il risparmio energetico che avesse gli stessi parametri in tutta Italia, il D.P.R. 412/1993 appunto.
Lo scopo del decreto è sicuramente quello di garantire la stessa temperatura all’interno delle case, e da qui anche l’obbligo di installare le valvole termostatiche.
Ma un altro intento, invero non secondario, del decreto è quello di tenere sotto controllo l’inquinamento ambientale. Abusare dei riscaldamenti danneggia l’ambiente inquinando l’atmosfera delle città.
L’inquinamento generato dagli impianti è tra i maggiori fattori scatenanti dei malanni di stagione e di altri danni alla salute causati dall’escursione termica tra interno ed esterno, con conseguente aggravio dei costi della sanità pubblica.
Tema, quello dell’inauinamento ambientale, centrale per il comune di Torino. Le iniziative del Comune a riguardo sono diverse e molto severe. Non da ultima è il blocco dei diesel per il mese di ottobre.
Il capoluogo piemontese, insieme a numerosi comuni dell’area della provincia, blocca tutti i veicoli diesel fino alla categoria euro 5 (immatricolati prima di gennaio 2013) a partire dal 2 ottobre.
Si spera nell’arrivo di precipitazioni che dovrebbero contribuire a migliorare le condizioni dell’aria.