Mole24 Logo Mole24
Home » Territorio » La Reggia di Venaria: la rinascita dopo l’abbandono

La Reggia di Venaria: la rinascita dopo l’abbandono

Da Alessandro Maldera

Luglio 24, 2018

Giardini e Reggia di Venaria

La Reggia di Venaria, uno dei capolavori dell’architettura barocca piemontese, è attualmente una delle più importanti attrazioni turistiche della nostra regione.

Dal 1997 la Reggia è una delle Residenze Sabaude parte del sito seriale UNESCO iscritto alla Lista del Patrimonio dell’umanità.

Richiami Prodotti Italia App

L’edificio venne progettato dall’architetto Amedeo di Castellamonte su commissione del duca Carlo Emanuele II. I lavori per la costruzione di questo gioiello architettonico durarono ben 21 anni, dal 1658 al 1679.

Dalla fine delle guerre napoleoniche fino al 1978 la struttura cadde nel baratro del degrado e dell’incuria e venne progressivamente abbandonata e dimenticata. Infatti, durante il periodo di abbandono, negli anni Settanta, la residenza ha addirittura rischiato di essere demolita.

Prima di diventare il più grande cantiere culturale europeo grazie ad un progetto finanziato dall’Unione Europea però, la Reggia di Venaria ha conosciuto più di 200 anni di abbandono.

Ci sono voluti ben dieci anni di lavori per riportare la residenza sabauda al suo splendore.  Ad oggi, la Reggia è anche un esempio virtuoso di impiego di risorse comunitarie e di gestione di un bene comune.

Lavori di riqualificazione della Reggia di Venaria

Il progetto di restauro

I cantieri hanno iniziato la loro attività nel 1997 su iniziativa del Ministero dei Beni Culturali e della Regione Piemonte con il sostegno dell’Unione Europea e del Ministero dell’Economia e la collaborazione della Provincia di Torino, del Comune di Venaria e di Torino.

Hanno preso i parte ai lavori di restauro della Reggia:

  • 800 operai
  • 100 progettisti
  • 80 tecnici di settore

Il costo complessivo dell’operazione è stato di 200 milioni di euro, finanziati per la maggior parte dall’Unione Europea.

La Reggia è stata riaperta al pubblico nel 2007.

Una volta completati i lavori di recupero, l’obiettivo era far vivere gli 80mila metri quadrati della dimora sabauda con i suoi giardini. Da qui si decise di creare tre percorsi di visita sulla storia della residenza dei Savoia a cui si affiancò un ricco calendario di mostre ed eventi dedicati al teatro, alla fotografia, alla musica, alla moda, allo sport e alla gastronomia.

La Reggia di Venaria oggi

Adesso si sta discutendo per un altro progetto: allestire l’area degli Appartamenti dei Paggi. Si tratta di un’occasione spazio di 2000 metri quadrati in cui si pensa di creare un quarto itinerario di visita dedicato ai “Costruttori di bellezza”, i mestieri dell’arte del Seicento.

Attualmente, il Progetto La Venaria Reale rappresenta il più importante progetto europeo per il restauro e la valorizzazione di un bene culturale.

Grazie ai numerosi interventi finanziati con i fondi FESR è stato possibile riqualificare alcune parti del complesso architettonico, dei giardini e allestire degli spazi museali. Senza dimenticare i parcheggi e gli altri servizi per l’accessibilità.

Inoltre, sono stati sistemati viali, ricostruito gli orti, allestito la Scuderia Juvarriana e costruito il Fantacasino, edificio in legno che ricorda gli antichi luoghi di svago dei parchi reali.

La Reggia di Venaria è anche green in quanto l’intero impianto di illuminazione della residenza è stato dotato di lampade a led e moderni impianti termici ed elettrici per ridurre i consumi.

Dunque, è grazie a questa importante operazione di restauro che possiamo ammirare la fantastica Reggia di Venaria, punta di diamante del Piemonte e una delle attrazioni preferite dai turisti

Alessandro Maldera Avatar

Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende