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Monte dei Cappuccini di Torino, il faro della città

Da Alessandro Maldera

Marzo 06, 2013

Il Monte dei Cappuccini, alto circa 280 metri sul livello del mare, è sicuramente uno dei luoghi più romantici ed emblematici della città di Torino. Situato nei pressi della Gran Madre, e a poca distanza da corso Moncalieri, questo luogo ospita la Chiesa di Santa Maria del Monte legata come molti altri monumenti ai Savoia. Fu, infatti, Carlo Emanuele I di Savoia nel 1581 a donare ai frati Cappuccini i terreni dove ora sorge la chiesa. Ma la collina del Monte dei Cappuccini non è sempre stata come la vediamo oggi e cela molti segreti e curiosità. Scopriamoli insieme.

Due ingegneri e un architetto per plasmare il Monte dei Cappuccini

Prima dell’insediamento dei frati e fino al 1400, il Monte dei Cappuccini ospitava la Bastita, una fortificazione utile a proteggere Torino dai frequenti assalti e assedi. Nel 1437, venute a mancare le esigenze militari e strategiche, il complesso si convertì in podere privato. Acquistato dalla nobile famiglia degli Scaravello, venne poi ceduto al Duca Carlo Emanuele I di Savoia, che in seguito acquistò anche l’intero colle. Proprio il Duca, nell’ottica politica di consolidare alleanze e l’immagine di protettore della fede, decise di insediarvi i Cappuccini. Fu l’ingegnere milanese Giacomo Soldati a trasformare l’antica bastita in una chiesa che, almeno in origine, doveva omaggiare San Maurizio. I lavori iniziarono nel 1584 e, secondo il progetto di Soldati, doveva essere su modello di tempio rinascimentale a pianta centrale. Tuttavia la costruzione si interruppe già nel 1589 a livello del cornicione esterno. Solo nel 1610 l’architetto e ingegnere militare Ascanio Vitozzi da Orvieto riprese il progetto di Soldati ampliandolo notevolmente, innalzando il tamburo della chiesa con la cupola, la sacrestia, il coro. Le sue modifiche alla base della cupola incisero sensibilmente sulla struttura interna, pur mantenendo esternamente la struttura voluta da Soldati. Nel 1615 a Vitozzi subentrò l’architetto Carlo da Castellamonte a cui si deve il disegno dell’altare maggiore, che diventerà modello di molte chiese torinesi. Nel 1621 i frati Cappuccini furono finalmente autorizzati ad officiare, anche se la chiesa verrà ultimata sedici anni dopo. L’ultima modifica avvenne nel 1802: si rivestì la cupola in pietra per sopperire alla rimozione delle coperture di piombo. Chiesa del Monte dei Cappuccini di giorno

La Chiesa in cima al monte

La struttura che campeggia sul Monte dei Cappuccini, visibile da più parti di Torino, è la Chiesa di Santa Maria. È costruita in stile pre-barocco, particolare per i tratti tipici della transizione tra Rinascimento e Barocco. Presenta una pianta a croce greca con terminazioni curvilinee, mentre la cupola che domina la città e il colle, era originariamente sferica e ricoperta con lastre di piombo. In sole due occasioni perse il rivestimento: durante l’assedio di Torino del 1706 e con l’occupazione napoleonica. Per questo motivo fu necessario allungare il tamburo della cupola, dandole la forma che oggi tutti conosciamo. Croce di ferro del Monte  dei Cappuccini

Perché si chiama Monte dei Cappuccini?

Nel 1583, prima del completamento dei lavori della chiesa, sul Monte dei Cappuccini si pose una croce per ufficializzare l’arrivo dei frati. Da quel momento il colle prese il nome con cui oggi tutti lo conosciamo e da allora la comunità dei Cappuccini opera a favore della popolazione della città. Tra gli interventi più noti portati avanti dai frati possiamo ricordare l’assistenza ai malati di peste, nel 1630, e l’aiuto durante le tre epidemie di colera dell’Ottocento. Purtroppo, però, non ci sono solo episodi positivi legati alla chiesa e al monte dei Cappuccini. Non mancarono infatti gli assedi, in particolare durante la guerra civile. E i frati, ad un certo punto, furono persino cacciati dal convento a seguito delle leggi napoleoniche contro gli ordini religioni. Dipinto del Miracolo dei Cappuccini

Il miracolo che ha fatto scappare i francesi

Una delle curiosità più famose legate al Monte dei Cappuccini, e nello specifico alla chiesa di Santa Maria, è forse il celebre “Miracolo del Monte“. L’episodio ha avuto una tale risonanza da raffigurato in un dipinto posto nell’atrio della chiesa. Secondo la leggenda, nel 1640 durante la guerra civile tra madamisti e principisti, Torino subì un doppio assedio. La città era infatti attaccata sia dalle truppe francesi che da quelle spagnole. I francesi, in particolare, concentrarono gli attacchi sulla zona del Monte dei Cappuccini, reputato importante dal punto di vista strategico, ed entrarono nella chiesa per saccheggiarla. In questo frangente pare che, quando un soldato si avvicinò al tabernacolo, una lingua di fuoco ne scaturì dando fuoco alle sue vesti. Le truppe francesi, spaventate da quello strano evento, decisero di interrompere i saccheggi. Nonostante l’episodio sia molto noto la Chiesa Cattolica non l’ha ancora riconosciuto come miracolo. Molto probabilmente infatti le cose andarono in maniera differente. Ovvero, mentre il soldato armeggiava col tabernacolo un soldato nemico riuscì a sparargli, colpendo però la sacca di polvere da sparo. Questa esplose dando fuoco agli abiti del francese. Disegno  di  un soldato templare con elmo e scuso crociato che sguaina la spada

Il templare di Torino ritrovato al Monte dei Cappuccini

Nel 1992 due strani ritrovamenti, un cucchiaio inciso con dei frammenti di ciotole e uno scheletro senza nome, hanno fatto cadere un alone di mistero sul Monte dei Cappuccini. Il cucchiaio, intarsiato con una croce templare, e i frammenti di una ciotola potrebbero essere la testimonianza del passaggio dei templari a Torino. Che i monaci combattenti fossero ben presenti sul territorio piemontese non è un segreto, ma trovare questo oggetto nei pressi del luogo dove anticamente sorgeva la bastita potrebbe non essere casuale. La fortificazione infatti, costruita con tecniche decisamente innovative per la piccola Torino, fu eretta dal Conte Tommaso II di Svevia con la consulenza di mastri costruttori che hanno applicato tecniche tipiche del Medio Oriente. Perciò il collegamento con i templari è del tutto plausibile. La storia dello scheletro invece risale al 1943, mentre un gruppo di frati risistemava i danni di un bombardamento. L’esplosione sollevò alcune porzioni di terra e i confratelli lavorando trovarono una sepoltura molto antica e particolare, appartenente ad un uomo in una posa di attesa. I due ritrovamenti, con richiami molto forti ai simboli dei cavalieri templari, molto probabilmente appartenevano al corredo funebre di quello che è conosciuto come il templare di Torino. Funivia da Monte Cappuccini alla Gran Madre Torino

C’era una volta la Funicolare del Monte dei Cappuccini

Forse tutti non sanno che alla fine del XIX secolo, dopo la costruzione della strada dentata di Superga, venne installata una funicolare anche al Monte dei Cappuccini. L’impianto, progettato da Alessandro Ferretti e messo in funzione nel 1885, collegava la punta più alta del monte con la riva del Po. In un boschetto nei pressi dell’attuale corso Moncalieri era presente un piccolo chiosco dove si potevano acquistare i biglietti per salire al Monte dei Cappuccini. La distanza percorsa era di 120 metri e la corsa costava 10 centesimi. Nel piazzale della chiesa, vicino alla stazione d’arrivo si trovava la famosa Birraria, il piccolo bar che offriva ristoro a turisti o a chi voleva godere della vista. Durante la guerra però un bombardamento danneggiò la funicolare, che non venne mai rimessa in funzione e chiusa nel 1942. Il punto di ristoro invece, a discapito delle vicissitudini, rimase in attività fino agli anni ’60. Rifugio antiaereo del Monte dei Cappuccini

Un rifugio antiaereo e un laboratorio nascosto

Proprio il cuore del Monte dei Cappuccini nasconde due segreti, legati l’uno all’altro come tasselli di uno stesso puzzle. Il primo è il più grande rifugio antiaereo presente sul territorio torinese, utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale, e l’altro è un laboratorio di ricerca di prim’ordine. Infatti, percorrendo corso Moncalieri è possibile notare una serie di vecchie aperture murate sparse per tutta la strada che costeggia la collina. Sono otto gallerie, di cui solo una è praticabile, che conducono al cuore del rifugio scavato nel cuore del Monte dei Cappuccini. Proprio l’ultima di queste antiche gallerie conduce ad un laboratorio che fa capo all’Istituto Nazionale di Astrofisica, una vera eccellenza internazionale. Grazie alla presenza del laboratorio stato possibile conservare in buono stato il rifugio antiaereo, anche se purtroppo non è possibile visitarlo. Foto di nel dopo guerra sciatori sul Monte dei Cappuccini

Una pista da sci cittadina

Infine una piccola chicca. I più forse non lo sapranno ma il Monte dei Cappuccini è stata una delle prime piste da sci cittadine non artificiale. Negli anni ’30 infatti le nevicate erano più abbondanti e spesso i torinesi si divertivano a lanciarsi giù dalla collina con sci o slittini. Sicuramente una visione più nostalgica e dolce del capoluogo piemontese.

Il Monte dei Cappuccini oggi

Sul Monte dei cappuccini sono presenti due istituzioni che in un certo senso rappresentano i due volti di Torino. Da una parte il Convento dei Cappuccini e la Chiesa di Santa Maria legato alla spiritualità. Dall’altra il Museo della montagna (inaugurato nel 1874 in alcune sale del convento) e il Club Alpino Italiano (dal 1891) rivolti alla scienza e alla montagna. Dato che dal Monte dei Cappuccini è possibile osservare quasi tutto l’arco alpino e l’Appennino Ligure, non poteva essere una scelta più azzeccata. Oggi rappresenta uno dei punti panoramici più amati di Torino. Vicino al centro città e allo stesso tempo lontano dal traffico, il Monte dei Cappuccini è indiscutibilmente uno dei simboli torinesi per eccellenza.

Informazioni sulla chiesa di Santa Maria del Monte

  • Indirizzo: Piazzale Monte dei Cappuccini, 3, 10131 Torino
  • Orario apertura Chiesa: da Lunedì a Domenica dalle ore 7 alle 19
  • Orario Santa Messa: Da lunedì a sabato alle ore 18,30 e domenica alle ore 11 e 17
  • Telefono: 011 660 4414
  • Posizione del Monte dei Cappuccini
Aggiornato il 31 agosto 2021
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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende