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Bardonecchia: un fondo inglese vicino all’acquisto del comprensorio sciistico

Da Alessandro Maldera

Luglio 25, 2024

Dopo aver acquisito il comprensorio sciistico della Via Lattea nel 2022, il fondo d’investimento inglese Icon sembrerebbe essere in procinto di mettere le mani su un’altra perla delle Alpi Occidentali: la ski area di Bardonecchia. Secondo voci insistenti, il gruppo britannico starebbe trattando l’acquisto degli impianti di risalita e delle strutture ricettive gestite dalla Colomion SpA, la società che attualmente detiene la gestione dell’intero comprensorio di Bardonecchia.

L’interesse strategico di Icon per l’Alta Val Susa

L’eventuale acquisizione di Bardonecchia rappresenterebbe un passo cruciale nella strategia di espansione di Icon nei principali comprensori sciistici dell’arco alpino. Dopo aver sborsato circa 90 milioni di euro per rilevare la Via Lattea, l’investitore d’Oltremanica punterebbe a creare un polo turistico invernale di prim’ordine, unendo le forze delle due ski area site a breve distanza l’una dall’altra nell’Alta Val Susa.

Oltre 400 km di piste e un bacino di 500.000 sciatori

Sommando i rispettivi tracciati battuti, il nuovo maxi-comprensorio formato da Via Lattea e Bardonecchia metterebbe a disposizione degli appassionati della neve oltre 400 chilometri di piste da discesa, sci di fondo e snowpark. Un’offerta di prim’ordine, che potrebbe attrarre un bacino di utenza di circa 500.000 sciatori ogni stagione invernale.

La rilevanza di Bardonecchia nel mercato sciistico internazionale

Nata nel 1938, la ski area di Bardonecchia vanta una lunga tradizione e un posizionamento di rilievo nel panorama sciistico mondiale. Sede di gare durante le Olimpiadi Invernali di Torino 2006, il comprensorio bardonecchiese è particolarmente apprezzato dagli sciatori inglesi per la sua vicinanza all’aeroporto low-cost di Caselle Torinese.

Uno scenario di prim’ordine per lo sci alpino

Il domaine skiable di Bardonecchia offre uno scenario mozzafiato per la pratica degli sport invernali. Esso comprende 23 impianti di risalita che servono 100 km di piste di varia difficoltà, uno snowpark di livello internazionale, 8 ristoranti d’alta quota, l’Alpine Coaster (una slitta biposto su rotaia) e persino un bike park per la stagione estiva.

L’operazione dovrebbe concretizzarsi entro l’estate

Stando alle voci circolanti, l’accordo preliminare tra Icon e Colomion SpA sarebbe già stato raggiunto tramite la controllata Motta Holding. La firma definitiva per il closing dell’operazione, il cui valore si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di euro, dovrebbe avvenire tra fine luglio e metà agosto 2023.

Un’unione per sviluppare infrastrutture e servizi

Secondo quanto dichiarato da Icon, l’unione dei due comprensori consentirà di “proporre un’offerta turistica omnicomprensiva” in grado di soddisfare le esigenze di ogni tipologia di cliente. Ciò implica il continuo sviluppo e rinnovo delle infrastrutture sciistiche, mantenendo al contempo elevati standard di sicurezza per visitatori e personale.

Le potenzialità del mercato outdoor estivo

L’unione dei due comprensori non genererebbe benefici solo nel periodo invernale, ma anche durante la bella stagione. Infatti, i bike park serviti dalle seggiovie di Sestriere, Sauze d’Oulx e Bardonecchia offrirebbero agli appassionati di mountain bike l’accesso a un’ampia rete di sentieri attrezzati nelle montagne olimpiche piemontesi.

Le sfide dell’integrazione tra le due realtà

Nonostante le evidenti sinergie, l’eventuale fusione tra Via Lattea e Bardonecchia non sarà priva di sfide. Sarà necessario armonizzare le politiche tariffarie, i sistemi di biglietteria e le strategie di marketing dei due ex-comprensori concorrenti. Inoltre, andrà gestita con cura l’integrazione delle rispettive risorse umane e delle culture aziendali.

L’importanza di un’offerta turistica diversificata

Il potenziale maxi-polo sciistico dell’Alta Val Susa potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Da un lato, esso consentirebbe di proporre un prodotto invernale di prim’ordine. Dall’altro, la concentrazione dell’offerta in un’unica realtà potrebbe ridurre la competitività e la diversificazione dell’esperienza turistica per gli ospiti delle montagne olimpiche.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende