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Chiesa dei Santi Martiri di Torino: gioiello Barocco in via Garibaldi

Da Alessandro Maldera

Aprile 03, 2024

La Chiesa dei Santi Martiri di Torino, situata lungo Via Garibaldi all’angolo con Via Botero, è un gioiello architettonico che racchiude secoli di storia e devozione. Dedicata ai Santi Martiri Solutore, Avventore e Ottavio, i protettori più antichi della città i cui resti sono ancora conservati al suo interno. Costruita nel XVI secolo, la chiesa testimonia l’alleanza tra la dinastia dei Savoia e la Compagnia di Gesù, che ha avuto un ruolo significativo nella difesa dell’ortodossia religiosa durante l’età della Riforma cattolica. Oltre alla chiesa, l’isolato ospitava anche un convento e la Cappella dei Banchieri e Mercanti, istituzioni strettamente legate all’ordine religioso. L’ architettura maestoso e la sua storia affascinante la rendono un luogo di grande interesse per i visitatori e un importante punto di riferimento religioso per la comunità locale

Storia dell’edificio

Si ritiene che nel luogo in cui sorge la Chiesa dei Santi Martiri – delimitata dalle vie Garibaldi, Barbaroux, degli Stampatori e Botero – in precedenza ospitasse una cappella dedicata a Santo Stefano. Questa, a sua volta, sorgeva sulle rovine di un tempio pagano. Fu il Vescovo Massimo ad istituire il culto dei Santi Solutore, Avventor e Ottavio, tre legionari cristiani trucidati nel III secolo, e a far trasferire le loro reliquie in città.

La storia dell’edificio risale al XVI secolo, esattamente nel 1563 quando Torino divenne la capitale del ducato al posto di Chambery . Infatti, Emanuele Filiberto, in quel periodo avviò profonde trasformazioni urbanistiche, politiche e religiose. Così, i Gesuiti furono chiamati in città dalla Compagnia di San Paolo, per difendere la fede e l’educazione. In pochi anni, l’ordine religioso fondò un collegio sull’isola di San Paolo e – come scritto – nel 1577 costruirono una nuova chiesa per custodire le reliquie dei Santi. Sebbene il progetto architettonico sia tradizionalmente attribuito a Pellegrino Tibaldi, l’edificio rappresenta un connubio di scelte architettoniche, religiose e politiche dei Gesuiti. Insomma, la chiesa nacque come un simbolo di difesa dell’ortodossia religiosa durante l’epoca della Riforma cattolica.

Lavoro di più architetti

La Chiesa dei Santi Martiri è stata il risultato del lavoro di vari architetti nel corso dei secoli. Il progetto originale fu affidato a Pellegrino Tibaldi, famoso architetto attivo a Milano nel XVI secolo per il cardinale Carlo Borromeo. Ma la sua costruzione fu completata nel 1612, ma i lavori di rifinitura e decorazione interna si protrassero fino al XVIII secolo. Infatti, nel corso del Settecento, l’ingegnere Carlo Giulio Quadro ampliò il presbiterio e innalzò la cupola e il campanile. Mentre l’architetto Filippo Juvarra contribuì con la realizzazione dell’altare maggiore e della nuova sagrestia. La facciata, invece, fu restaurata da Bernardo Antonio Vittone negli anni ’70 del Settecento.

Architettura

La chiesa, con la sua unica navata, presenta un affaccio monumentale delle cappelle laterali, che enfatizzano il motivo della cosiddetta serliana. Questo motivo è caratterizzato da un arco a tutto sesto su coppie di colonne in marmo, che inquadrano gli altari, affiancato da aperture laterali trabeate che ospitano confessionali e coretti al livello superiore.

Durante i lavori di ampliamento tra il 1708 e il 1724 – causati dai danni dell’assedio francese del 1706 – il presbiterio fu ingrandito e la cupola insieme al campanile furono innalzati. Questi lavori furono progettati dall’ingegnere Carlo Giulio Quadro. Inoltre, l’altare maggiore, un vero capolavoro, fu progettato da Filippo Juvarra, il primo architetto di corte. La chiesa fu oggetto di ulteriori interventi di ristrutturazione e decorazione nel corso dei secoli successivi, che contribuirono a rendere questo luogo di culto ancora più sontuoso e affascinante.

Descrizione dell’Interno

L’interno della chiesa dei Santi Martiri è un tripudio di marmi, stucchi, affreschi e opere d’arte.

  • Il coro, decorato nel 1629 con gli affreschi di Isidoro Bianchi di Campione d’Italia, è uno dei punti salienti dell’edificio
  • L’altare maggiore, disegnato da Filippo Juvarra nel 1730, è un capolavoro di scultura e architettura.
  • La pala dell’altare maggiore, realizzata tra il 1765 e il 1766 dal pittore Gregorio Guglielmi, rappresenta la Madonna con i tre Santi Martiri, creando un’atmosfera di sacralità e devozione.

Le opere d’arte

  • Nella sagrestia, si possono ammirare arredi lignei e dipinti della pittrice milanese Gianna Durando.
  • All’interno della cappella di destra, originariamente contenente le reliquie dei Santi Martiri, è situata una pala d’altare attribuita a Giuseppe Maria Viani, raffigurante San Francesco Saverio con sant’Ottavio, il beato Luigi Gonzaga, san Carlo Borromeo e santa Brigida.
  • Nella cappella di sinistra, dedicata a Sant’Ignazio di Loyola, troviamo un altare progettato da Andrea Pozzo, con una pala dipinta da Sebastiano Taricco.

L’organo

Descrizione dell’esterno

La facciata di questa celebre chiesa presenta un particolare insolito che cattura l’attenzione dei visitatori. Le quattro nicchie che adornano la facciata ospitano altrettante figure che non sono comuni in un tempio cattolico. Tre di queste figure rappresentano divinità pagane, mentre l’ultima raffigura Maria Maddalena. Questa scelta rappresenta probabilmente un legame con antichi culti che resistevano ancora nella popolazione all’epoca in cui l’edificio sorse. Possiamo anche interpretare la decisione come un’allegra allusione a diverse fasi del lavoro alchemico, un’arte che ha affascinato molti in quei tempi.

Inoltre, lungo Via Botero, i fianchi della chiesa seguono il disegno dell’arco trionfale, creando un’imponente facciata barocca.

Maria Maddalena

La presenza di Maria Maddalena merita un’attenzione particolare. Sebbene nei Vangeli Maria Maddalena venga spesso raffigurata come una peccatrice pentita, in altri contesti è considerata una delle rappresentazioni del principio femminile che partecipa alla creazione al pari di quello maschile. La Chiesa ha quindi volutamente cancellato questa parte della storia, ma la sua presenza sulla facciata ci ricorda che il femminile ha sempre avuto un ruolo fondamentale nella società e nella spiritualità.

Personalità Illustri Sepolte nella Chiesa

La chiesa dei Santi Martiri custodisce anche le spoglie di tre personaggi illustri legati alla storia di Torino.

  • Joseph de Maistre, filosofo conservatore savoiardo
  • Giovanni Francesco Bellezia, coraggioso sindaco della città durante la terribile peste del 1630,
  • Giovanni Botero, prete e autore del trattato cinquecentesco “Della Ragion di Stato”, trovano qui la loro ultima dimora, onorati dal ricordo della comunità torinese.

La Chiesa dei Santi Martiri nella Letteratura

La bellezza e l’imponenza della chiesa dei Santi Martiri hanno ispirato anche la letteratura. Il poeta piemontese Nino Costa ha dedicato una poesia intitolata “Ij santi martiri” alla chiesa, inclusa nella raccolta “Fruta madura” del 1931. Nella sua poesia, Costa descrive l’impressione fastosa delle decorazioni, dei marmi e delle dorature degli interni, ma pone anche domande sulla ragione di tanto sfarzo in una chiesa barocca, considerando che Gesù Bambino è nato in una modesta stalla. Questa riflessione poetica ci invita a considerare il rapporto tra l’estetica e la spiritualità.

Un tesoro Barocco da preservare

Nel corso dei secoli, la chiesa dei Santi Martiri ha subito diversi restauri per preservarne la bellezza e la maestosità. I bombardamenti aerei degli alleati nella seconda guerra mondiale, del dicembre 1942 e del luglio 1943 hanno causato danni alla copertura del tetto, ai muri e alle vetrate artistiche L’ultimo importante restauro si è concluso nel 2000, restituendo alla chiesa tutto il suo splendore originale. Oggi, la gestione della chiesa è passata dalla Comunità di San Egidio, che ha preso il testimone dai Gesuiti, continuando a valorizzare questo luogo di fede e cultura nel cuore di Torino.

Informazioni Utili

  • Indirizzo: Via Garibaldi – Torino
  • Orario: tutti i giorni dalle ore 11 alle 13 e dalle ore 16 alle 19
  • Telefono: 375-5430660
  • Posizione geografica della chiesa Santi Martiri di Torino

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende