Molinette di Torino: arriva la rivoluzionaria valvola mitrale artificiale
Da Asja D'arcangelo
Marzo 20, 2023
Alle Molinette di Torino nasce Epygon, una valvola mitrale artificiale che rivoluzionerà il settore. La nuova protesi sarà in grado di aiutare anche i pazienti che non potranno sottoporsi a un intervento a “cuore aperto”.
Alle Molinette di Torino nasce una valvola mitrale in grado di facilitare gli interventi al cuore
Si tratta di un altro passo avanti per le Molinette di Torino: l’ospedale, eccellenza italiana nel mondo, sarà l’unico centro al mondo a sperimentare una nuova valvola che faciliterà gli interventi al cuore. Si tratta di una innovativa protesi italo-francese in grado di dare speranze alle persone che normalmente non potrebbero essere operate a “cuore aperto”.
La nuova valvola si chiama Epygon e, per la cardiochirurgia, si tratta della protesi del futuro.
Epygon: una valvola innovativa nel campo degli interventi al cuore
Più che italiana, la valvola Epygon è di origine canavese, dal momento che è nata nel Bioparco di Colleretto Giacosa. L’idea, poi, è stata sviluppata in Francia. L’innovazione sta nel fatto che per collocarla non è necessario ricorrere al tradizionale intervento a “cuore aperto”. Infatti, Epygon utilizza una procedura chiamata “transcatetere”, che deve essere effettuata da alcuni gruppi specializzati chiamati Heart Team.
I medici avevano già applicato la tecnica sulla valvola aortica di pazienti molto anziani e ad alto rischio. Però, la procedura risultava essere molto più problematica se applicata alla valvola mitralica. Grazie alla nuova valvola, però, è stato possibile operare un paziente nel dipartimento cardio-toracico-vascolare dell’ospedale Molinette, diretto da Mauro Rinaldi. Si è trattato del coronamento di una collaborazione tra Marco Vola, direttore della cardiochirurgia universitaria di Lione e consulente per il gruppo Affluent, e la società francese che ha sviluppato la protesi.
Eseguito il primo intervento al cuore con Epygon
A eseguire l’innovativo intervento è stato Stefano Salizzoni, assieme a Michele La Torre e Antonio Montefusco. La paziente scelta per l’operazione era invece una donna di 62 anni che soffriva di una grave forma di insufficienza mitralica. Dopo che i medici le avevano comunicato l’impossibilità di operarla con un intervento tradizionale, le hanno proposto la nuova tecnica.
Al momento, i risultati sono ritenuti eccellenti: infatti, a soli cinque giorni dal ricovero, la donna è già stata trasferita nella riabilitazione di Veruno, nel Novarese.
Asja D’Arcangelo
Asja D'arcangelo
Studentessa di facoltà umanistiche all'Università di Torino. Appassionata di giornalismo, ama viaggiare e scoprire nuove culture.
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