Ancora una variazione per il Grattacielo della Regione Piemonte

Negli ultimi tempi i progetti sono stati fermati dalla Pandemia, ma la diatriba sul Grattacielo della Regione Piemonte è nata molto prima del Covid. Questa volta una variazione alla struttura alzerà di ulteriori sei milioni di euro il costo del progetto.
Un’opera che, stando alle prime stime, doveva essere inaugurata nel 2015, ma che ad oggi resta incompleta e la fine appare lontana.
Ogni ritardo, con annesse variazioni aumenta i costi, già di per sé molto elevati, gravando sulle casse dei cittadini. Appena lo scorso marzo sono stati stanziati due milioni di euro per sostituire le vetrate.
Nuova variazione al progetto per il Grattacielo della Regione Piemonte: necessari altri sei milioni di euro
I tempi burocratici italiani sono spesso lunghissimi, ma per il Grattacielo della Regione ci sono stati anche diversi fattori esterni.
L’inaugurazione preventivata nel 2002 era fissata nel 2015, ma nel 2021 la struttura appare ancora lontanissima da una possibile inaugurazione.
I tempi si sono allungati per via di nove variazioni al progetto, e due inchieste giudiziarie che rendono il Grattacielo un incompiuto palazzo di 224 metri di altezza.
I dilatati tempi di costruzione hanno portato la spesa pubblica a salire, toccando il costo di 336 milioni di euro per un palazzo non ancora ultimato.
I primi ritardi sono arrivati quando un giudice ha emesso due condanne per favoreggiamento a due ditte in gara d’appalto. Un secondo processo ha condannato alcuni fornitori per la scarsa qualità dei materiali.
Nel 2007 la Regione Piemonte assicurò che la costruzione e lo spostamento della sede regionale non avrebbe gravato sulle tasche dei cittadini.
La nuova data stimata per l’apertura è per il 2023, salvo nuovi intoppi o ritardi.
A peggiorare la situazione c’è la rabbia delle attività commerciali adiacenti alla zona. Sei attività su dodici hanno chiuso per il mancato flusso di gente, bloccata dai continui cantieri.