La casa dell’ultimo boia di Torino: una tranquilla abitazione nel Quadrilatero Romano

Se avete cercato casa in zona Quadrilatero Romano, potreste esservi imbattuti nella casa del boia, in via Bonelli 2. Via Bonelli è un vicolo molto corto che si trova tra via delle Orfane e via Bellezia.
E’ una delle poche strade che non rispettano la pianta a scacchiera torinese.
Questa via storta è conosciuta come la via del boia. A partire dal XVI secolo, infatti, i boia di Torino hanno sempre abitato qui.
In origine Contrada Pusterla, poi via Fornelletti, fu infine dedicata a Franco Andrea Bonelli (1784-1830). Bonelli è stato un insigne professore dell’Accademia delle Scienze. A lui dobbiamo la classificazione di diverse specie di uccelli, tra cui l’aquila e l’usignolo di Bonelli.
Anche l’ultimo boia di Torino, Pietro Pantoni, ha abitato in via Bonelli, al numero civico 2. Pantoni era un impiegato comunale che, per necessità, era finito a tirare la corda del patibolo.
Fu un uomo solo, proprio a causa del suo mestiere. Usciva poco dal suo appartamento. Si dice che avesse un unico amico: un certo Caranca, becchino di Rivarolo.
Poche conoscenze, ma buone. Riuscì infatti a sposarsi e fu Giuseppe Cafasso, guarda caso il santo degli impiccati, a celebrare il suo matrimonio nel 1846.

Oggi in via Bonelli troviamo piccoli palazzi molto curati
Appartamenti con soffitti a cassettoni, interni cortile graziosi nei quali, in alcuni casi, è stato installato l’ascensore. E’ una viuzza un po’ cupa, nel centro storico di Torino, che evoca frequentazioni sinistre. Eppure è una delle zone della movida torinese. I locali restano aperti fino a notte inoltrata.
Per chi non conosce la triste storia del Pantoni, al numero civico 2 c’è semplicemente un palazzo di cinque piani fuori terra ad uso abitazione.
Il portone è sempre lo stesso, ma dei boia è rimasto solo il racconto che ne fa una delle mete delle visite noir a Torino.