I 300 anni di attività dell’albergo più antico di Torino

Da anni è in crescita numero di turisti che da qualche tempo affollano le vie e gli hotel della nostra città. Ma Torino è sempre stata frequentata da viaggiatori illustri che, passando da qui, hanno (ognuno a modo suo) cambiato la storia del nostro Paese e del mondo.
In via Corte d’Appello, nel centro storico, si trovano pareti che ricordano bene questi personaggi e che hanno vegliato sul loro sonno
L’Hotel Dogana Vecchia, conosciuto come l’Osteria della Dogana Nova, è il più antico albergo di Torino.
Le prime notizie che si trovano nei documenti, risalgono a oltre 300 anni fa, esattamente al 1716, anno in cui Francesco Ludovico Soleri lo nomina nel suo diario.
E’ in quell’epoca che comincia la storia di quello che, nonostante i secoli, detiene il record di attività tra gli hotel del capoluogo piemontese.
E che, ancora, racconta storie ed aneddoti agli ospiti che hanno la fortuna di alloggiarvi ancora oggi.
Da Napoleone ed i suoi funzionari nel 1800 a Giuseppe Verdi nel periodo in cui fu deputato del Regno d’Italia nel 1861. Fino a San Giovanni Benedetto Cottolengo che proprio nella sua stanza, mentre assisteva una donna rifiutata dagli ospedali, ebbe l’idea di fondare la sua “Piccola Casa della Divina Provvidenza”.
E senza dimenticare Wolfgang Amadeus Mozart che vi soggiornò nel 1771 e vi rimase per due settimane, festeggiando proprio lì il suo 15esimo compleanno.
Ma i suoi ospiti illustri e la sua fama non furono in grado di difenderlo dalle fiamme che lo devastarono nel Gennaio del 1840, distruggendo molte delle stanze e dei preziosi ed antichi arredi
Quella notte nemmeno il Re Carlo Alberto poté restare a guardare quello scempio, e decise di scendere in strada insieme ai suoi figli per soccorrere le anime che riuscirono a sfuggire al rogo che contribuì a rendere immortale quell’hotel tanto amato dalla sua città e dai grandi del mondo.
Francesco Esposito