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Nascita Bersaglieri: il 18 giugno 1836 il Re ne sancisce l’origine

Da Alessandro Maldera

Giugno 18, 2016

Bersaglieri sfilano in piazza Vittorio a Torino

La nascita dei bersaglieri è avvenuta a Torino in via Principe Amedeo 48, a pochi passi da Via Po, nel pieno del nostro centro storico, dove sorgeva la caserma “Ceppi”.

Ai più non dirà nulla, ma dalle porte di questa vecchia caserma, oggi andata perduta, il 18 Giugno di più di 180 anni fa un nuovo corpo dell’ esercito, destinato a lasciare il segno nella memoria d’Italia.

I Bersaglieri facevano la comparsa per la prima volta sul palcoscenico della storia

Voluti per decreto da Re Carlo Alberto di Savoia su forte spinta di Alessandro La Marmora, per poter rafforzare il piccolo esercito sabaudo.

I compiti di questa nuova branca dell’ esercito erano quelli classici dei reparti di fanteria.

Ad esempio l’ esplorazione del campo di battaglia o i primi contatti con il nemico, ma con una peculiarità: la velocità.

La Marmora aveva pensato ad un battaglione addestrato alla corsa, alla capacità di cogliere il nemico di sorpresa e molto velocemente.

Per questo i soldati venivano addestrati a conoscere i fucili a retrocarica (all’ avanguardia per il tempo), ed a usarli in movimento, poiché in questo modo,  erano in grado di poter recare il maggior danno possibile all’ esercito avversario.

Il Re, per ribadire il ruolo strategico di questo nuovo corpo ed abituare i soldati alla corsa e ai movimenti veloci, obbligava ogni singolo reparto dei Bersaglieri ad essere dotato di fanfara composta da 13 trombette ed un caporale trombettiere.

Ma non è l’unica particolarità che contraddistingue il corpo.

La banda della compagnia è l’unica al mondo ad esibirsi esclusivamente di corsa, ed è proprio di corsa che fecero una delle imprese più grandi dell’ intera loro storia: la breccia di Porta Pia.

Vaira, cappello  dei bersaglieri
Nascita Bersaglieri: il 18 giugno 1836 il Re ne sancisce l’origine

1870, all’unità d’Italia mancavano oramai poche terre irridente: il Lazio e il nord-est; alla caduta di Napoleone III veniva meno la protezione francese sulla città di Roma

E così l’esercito italiano approfittò del momento per poter annettere la futura capitale, e i primi ad entrare in città, aprendo una braccia nelle mura romane, furono proprio i Bersaglieri e ovviamente di corsa.

Bersagliere col capello vaira sorridente

Il battesimo del fuoco fu nel 1848 durante la Prima Guerra d’Indipendenza, in seguito furono impiegati nei più disparati scenari di guerra a cui il nostro paese ha partecipato.

Dalle Alpi durante la Prima Guerra Mondiale alla Guerra di Crimea, dall’occupazione dell’ Albania all’operazione Barbarossa, dalla disfatta di El Alamein al soffocamento del brigantaggio nell’Italia del sud fino alle missioni di pace in Libano, Iraq e Afghanistan.

Tra i simboli unici dei bersaglieri non potevamo dimenticare il famoso ed unico cappello da bersagliere, la “vaira” col piumetto.

Il cappello, reso unico dalle piume di gallo cedrone poste sulla sommità del capo, è diventato un simbolo di appartenenza, esattamente come la famosa penna d’aquila degli alpini.

Ecco la testimonianza di quanto i Bersaglieri siano stati fondamentali nei loro (quasi) due secoli di storia.

  • 12 medaglie d’oro
  • 11 medaglie d’argento
  • 28 medaglie di bronzo
  • 9 croci di cavaliere dell’Ordine Militare Italiano

Storia che continua ancora oggi attraverso i 6 reggimenti attivi, ma che è partita tanti anni fa dalla nostra Torino: auguri Bersaglieri!

Alessandro Rigitano

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende