Il PalaIsozaki o palazzetto Olimpico
Da Alessandro Maldera
Giugno 21, 2012
Ogni tanto, capita che anche nel rigoroso, quasi monotono, (e per alcuni affascinante proprio per questo) panorama architettonico di Torino, ci sia la possibilità di vedere qualcosa di straordinario.
Città cresciuta all’ombra della Fiat, mai di respiro internazionale, ha dovuto attendere l’apertura delle Olimpiadi invernali del 2006 per farsi conoscere al mondo. E sempre merito delle Olimpiadi se qualche archi-star internazionale ha potuto “creare” un opera che facesse respirare a Torino un po’ di aria di rinnovamento.
Inizialmente era PalaIsozaki per sottolineare l’importanza del progettista nei confronti del progetto.
Isozaki, Arata Isozaki, vincitore del bando di concorso per il PalaOlimpico, è un architetto di spicco nel panorama mondiale.
Giapponese, più di 300 opere in tutto il mondo, e altri innumerevoli premi, crea a Torino questo palazzetto che nasce per l’hockey, (12.700 posti , 87 milioni euro). Ma su richiesta della committenza il più polivalente possibile: “Quando ho concepito il progetto, pensavo già al dopo Olimpiadi, più che all’evento vero e proprio. Dopo i giochi invernali, potrebbe ospitare concerti, convegni, incontri politici: l’acustica mi pare particolarmente buona. E poi, performance artistiche, spettacoli di danza e, perché no, anche il circo.
Un edificio flessibile, pensato per tante occasioni”
Per la fase progettuale, l’incontro con Torino è stato fondamentale per il design dell’oggetto. “Ho tenuto conto di particolarità uniche della città: la griglia ortogonale delle strade, sopravvissuta, a differenza delle altre città, fino all’età moderna.
“Questo edificio geometrico si accorda con quella griglia: la stessa forma è riproposta all’esterno, nel giardino: il prato presenta le stesse proporzioni del palazzo”
Il carattere estremamente flessibile del PalaOlimpico, il suo rapporto con la città, ma anche la nuova proposta di design esterno, che va nettamente a scontrarsi con tutto l’intorno. A pochi metri dallo stadio Olimpico, in pieno quartiere Santa Rita, questa opera è una mosca bianca nella città di Torino. Un’opera dal futuro, per il futuro della città, dalla quale, speriamo prenderà slancio propositivo per crescere.
Da PalaOlimpico a PalAliptour
A novembre 2014 la struttura ha cambiato il proprio nome: grazie ad un accordo di sponsorizzazione con l’Alpitour. La prestigiosa impresa nata nel 1947 a Cuneo e leader mondiale nell’organizzazione viaggi e vacanze ha deciso di legare il proprio nome all’arena coperta più grande d’Italia che adesso è appunto il PalAlpitour di Torino.
Informazioni Utili
Indirizzo: Corso Sebastopoli, 123, 10134, Torino
Inaugurazione: 13/12/2005
Telefono: 011616 4963
La Redazione di Mole24
Alessandro Maldera
Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende