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Dopo la Nutella, anche il Gianduiotto diventa vegano

Da Alessandro Maldera

Settembre 12, 2024

2 cioccolatini Gianduiotti su sfondo bianco

In Piemonte, culla di prelibatezze culinarie e tradizioni artigianali di lunga data, un’azienda familiare sta rivoluzionando il mondo del cioccolato. Giraudi, con sede a Castellazzo Bormida in provincia di Alessandria, ha intrapreso un percorso audace trasformando uno simboli più iconici del territorio: il gianduiotto.

L’ascesa del Gianduiotto vegano

In risposta alle crescenti richieste dei consumatori moderni, attenti alle esigenze di stili di vita vegani e vegetariani, Giraudi ha deciso di reinventare il classico gianduiotto. Questa prelibatezza tradizionale è stata trasformata in un’esperienza gustativa priva di derivati animali, ma ricca di sapori autentici.

Il Gianduiotto Fondente e il 4.3: un omaggio alle Nocciole Piemontesi

Il fiore all’occhiello della selezione vegana di Giraudi è senza dubbio il Gianduiotto. La versione Fondente, premiata agli International Chocolate Awards 2017, contiene il 40% di Nocciole Piemonte I.G.P., un’elevata presenza di cacao amaro e fave di cacao. Il Gianduiotto 4.3, invece, vanta il 43% di Nocciole Tonde Gentili Trilobate di Langa miscelate esclusivamente con pura massa di Cacao Trinitario Venezuela Sur del Lago.

Il Gianduione

Per coloro che desiderano un’esperienza ancora più intensa, Giraudi offre il Gianduione, la rappresentazione del Gianduiotto fondente in formato maxi da 200 grammi. Un’indulgenza per i veri amanti del cioccolato.

Un’eccellenza a livello internazionale

L’impegno di Giraudi nel creare prodotti di altissima qualità non è passato inosservato. Nel 2017, il Gianduiotto Fondente ha ricevuto il prestigioso riconoscimento agli International Chocolate Awards, un tributo all’eccellenza artigianale e alla passione che animano l’azienda.

L’Igp: un sigillo di autenticità per il Gianduiotto

Ma l’avventura di Giraudi non si ferma qui. Dopo anni di battaglie, il Comitato del Gianduiotto di Torino IGP, composto da 40 aziende e maestri artigiani del cioccolato, ha presentato la richiesta dell’Indicazione Geografica Protetta alla Commissione Europea. Una volta accettata, tutti i gianduiotti prodotti in Piemonte con nocciola (dal 30 al 45%), zucchero semolato di barbabietola o di canna raffinato (dal 20 al 45%) e cacao (min. 25%), senza la presenza di latte in polvere, come i Gianduiotti 4.3 e Fondenti di Giraudi, potranno essere riconosciuti Igp.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende