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Gli Agnolotti del Plin conquistano il New York Times

Da Alessandro Maldera

Maggio 23, 2024

copertina articolo New York Times

In un’epoca in cui la cucina italiana continua a sedurre palati di tutto il mondo, una specialità regionale ha recentemente conquistato le luci della ribalta grazie a un prestigioso articolo del New York Times. Gli agnolotti del plin, la pasta ripiena tradizionale del Piemonte, hanno catturato l’attenzione della rinomata giornalista Dawn Davis, inviata dal celebre quotidiano statunitense a esplorare le origini e l’evoluzione di questo piatto emblematico.

Ricerca della pasta ripiena migliore d’Italia

Il viaggio culinario di Davis ha avuto inizio con una semplice domanda: “Qual è la pasta ripiena più pregiata d’Italia?“. Dopo aver esaminato attentamente le tradizioni legate ai ravioli, citando fonti autorevoli come il Decameron di Boccaccio e l’Enciclopedia della Pasta, l’autrice ha posato lo sguardo sulla regione piemontese, nota per le sue eccellenze gastronomiche.

Sulle Tracce degli Agnolotti del Plin nelle Langhe

Lo scorso autunno, Davis ha intrapreso un’avventura culinaria nelle Langhe, un’area collinare coltivata a filari di uva Nebbiolo nel sud del Piemonte. Il suo obiettivo? Ripercorrere le origini e l’evoluzione degli agnolotti del plin, una specialità locale a forma di minuscola busta rigonfia, tradizionalmente ripiena di carne, verdure di stagione, uova e parmigiano.

Una Sfida Artigianale

Ciò che ha colpito immediatamente la giornalista è stata la complessità artigianale di questa preparazione. Come ha sottolineato, gli agnolotti del plin rappresentano “un tipo di pasta insolitamente impegnativo da realizzare“, richiedendo abilità e dedizione per raggiungere la perfezione.

Leggende sulle Origini degli Agnolotti del Plin

Nel suo articolo, Davis ha dato spazio alle affascinanti leggende che circondano le origini di questo piatto. Una delle più note narra di un cuoco di nome Angelot, al servizio di una nobile famiglia legata ai Savoia. Dopo aver respinto un attacco al loro castello, gli fu chiesto di preparare un pasto celebrativo, e lui, con gli ingredienti a disposizione, creò una deliziosa pasta ripiena.

La Voce degli Esperti Locali

Per approfondire gli Agnolotti del Plin sul New York Times, Davis ha attinto alle testimonianze di rinomati chef e studiosi della gastronomia locale. Luciano Bertello, autore di libri di cucina specializzati nella zona delle Langhe, ha svelato che “il piatto aveva un valore ‘sacro‘ quando preparato da cuochi casalinghi ed era riservato a Carnevale, Pasqua, Natale e festa patronale. Simboleggiava, e lo fa ancora, grandi vacanze e solidarietà familiare”.

I Segreti della Preparazione Tradizionale

Gli chef intervistati hanno condiviso i segreti tramandati di generazione in generazione per realizzare gli agnolotti del plin. Ugo Alciati, del ristorante Guido a Fontanafredda, ha citato i ricordi di nonna Pierina e mamma Lidia, mentre Davide Palluda, del ristorante All’Enoteca di Canale, ha svelato il segreto della pasta: “Devi ottenere la giusta percentuale di farina rispetto alle uova in modo che, quando prepari l’impasto, sia abbastanza traslucido da poter vedere l’ombra di qualcuno dall’altra parte”.

Agnolotti del Plin sul New York times: patrimonio da preservare

L’attenzione del New York Times verso gli agnolotti del plin rappresenta un riconoscimento significativo per questa tradizione culinaria piemontese. Oltre a celebrare le sue origini e la sua evoluzione, l’articolo sottolinea l’importanza di preservare questo patrimonio gastronomico, legato indissolubilmente alla cultura e alle tradizioni locali. In conclusione, il prestigioso quotidiano statunitense non solo ha messo in luce la raffinatezza degli agnolotti del plin, ma ha anche evidenziato il loro valore come simbolo di identità e appartenenza. Questo piatto, frutto di secoli di tradizione artigianale, rappresenta un legame prezioso con il passato e un invito a celebrare la ricchezza culinaria del Piemonte.

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Alessandro Maldera

Giornalista, ha collaborato per molti anni con testate giornalistiche nazional e locali. Dal 2014 è il fondatore di mole24. Inoltre è docente di corsi di comunicazione web & marketing per enti e aziende