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Torino si attiva per debellare la Peste d’acqua dal Po

Da Asja D'arcangelo

Maggio 30, 2023

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Torino ha dichiarato guerra alla Peste d’acqua che sta infestando le acque del Po. Per la Città, infatti, evitare che l’Elodea Nuttallii (nome scientifico della Peste d’acqua) continui a proliferare senza controllo sta diventando una vera priorità assoluta.

Gli interventi per debellare la pianta partiranno a giugno e saranno coordinati dall’ente di gestione delle aree protette del Po piemontese. Le operazioni si svolgeranno con la collaborazione di Enea, agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile.

La Peste d’acqua minaccia l’ecosistema del Po

Nonostante all’apparenza possa sembrare un’alga, la Peste d’acqua di Nuttall è una vera e propria pianta. Di origine americana, cresce rapidamente all’alzarsi delle temperature, anche in una situazione di siccità.

Già lo scorso anno la crescita spropositata di questa pianta, che molti avevano iniziato a soprannominare “alga aliena”, era sotto gli occhi di tutti. Per questo si erano subito organizzate delle operazioni urgenti per eliminarla. La diffusione eccessiva, infatti, potrebbe cambiare l’ecosistema del fiume e causare danni anche a chilometri dal punto infestato.

La pianta è sempre stata presente nel Po ma, a causa degli effetti del cambiamento climatico sta proliferando in maniera incontrollata. L’ente di gestione ha ricevuto dalla Regione Piemonte 92.500 euro che saranno impiegati per rimuovere e smaltire la pianta acquatica.

Ecco gli interventi in programma per debellare la pianta acquatica

Il trattamento per rimuovere la Peste dell’acqua inizierà dai Murazzi del Po di Torino, per poi passare alla diga Michelotti. In seguito, si arriverà a Chivasso e a Casale Monferrato. In più, sono già in programma diversi interventi per il prossimo anno. Per rimuovere la pianta si utilizzeranno dei macchinari speciali, che verranno montati su alcune barche. Il loro compito sarà quello di raccogliere le piante e riportarle a riva, dove poi verranno smaltite secondo le normative. Gli addetti, in ogni fase dell’operazione, dovranno essere molto attenti a non rilasciare nessun frammento della Peste dell’acqua nel Po, in modo da ridurre al minimo un’ulteriore proliferazione.

Se ci si dovesse imbattere nella Peste dell’acqua, il suggerimento dell’ente di gestione è quello di evitare di rimuovere la piante. Questo perchè intervenire in modo scorretto potrebbe comportare una maggiore diffusione della specie. Anche un piccolo frammento, infatti, potrebbe permettere alla pianta di proliferare in un’altra zona.

Contemporaneamente si interverrà anche sulla Porracchia peloide, che al momento sta dando problemi nella zona di Valenza. Nonostante l’invito sia sempre quello di non provare a eliminare la pianta da soli, è importante avvisare in caso di avvistamenti nei corsi d’acqua. L’anno scorso, in particolare, la pianta era cresciuta in maniera anomala ma, grazie agli interventi dello scorso anno, quest’estate la situazione dovrebbe essere miglore. Aiuteranno anche la maggiore quantità d’acque e le temperature più miti.

Unito e due startup studieranno le operazioni per ideare una metodica per trattare la pianta

L’obiettivo dell’ente è quello di programmare interventi periodici in punti specifici. In particolare, da tenere sotto controllo sono le zone stagnanti e le aree dove sono presenti sbarramenti. L’idea, in seguito, prevede una sensibilizzazione dei gestori e dei volontari, in modo da diffondere un giusto metodo per trattare le piante.

Ora, però, la metodica è ancora in fase sperimentale: infatti, durante le operazioni, sarà presente anche l’Università di Torino. In particolare, ci sarà il dipartimento di Scienze della Vita e Biologia dei Sistemi Dibios e due startup. La prima, Pulito, dovrà analizzare un possibile riciclo della pianta, puntando in modo particolare sugli aspetti economici e di sostenibilità ambientale. La seconda, Zirak, monitorerà l’espansione della Peste d’acqua utilizzando i droni e valutando l’efficacia degli interventi.

Asja D’Arcangelo

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Asja D'arcangelo

Studentessa di facoltà umanistiche all'Università di Torino. Appassionata di giornalismo, ama viaggiare e scoprire nuove culture.