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Ambiente, Grano piemontese a rischio a causa della siccità

Da Daniele Riefolo

Febbraio 12, 2022

Ambiente, Grano piemontese a rischio a causa della siccità

Ambiente, Grano piemontese a rischio a causa della siccità

La situazione attuale dovuta alla siccità non è delle migliori e con buone probabilità, per coloro che lavorano nel settore agricolo, quest’anno i ricavi non supereranno i costi. Ma ancora peggio, se la siccità dovesse perdurare si potrà parlare di perdite.

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Il grano rappresenta l’elemento base di numerosissimi alimenti e in questo momento è il prodotto agricolo messo più a rischio. Il grano viene piantato in autunno e durante questa stagione si trova fuori terra, esposto ai venti e alla siccità.

Per l’economia delle aziende vi è un rischio in bella vista: la necessità di andare a comprare il grano e le farine all’estero è dietro l’angolo.

Per i produttori locali si tratterebbe di un disastro.

Dunque, per il mercato agricolo e più nello specifico per i coltivatori di grano si tratta di un periodo decisamente critico.

Il grano piemontese è a rischio siccità: i dettagli

Nel mese di aprile ci si concentrerà sulla semina del mais, ma se la situazione di siccità dovesse perdurare fino a quel momento, anche tale coltivazione sarà a rischio.

Ciò che provoca agitazione nei coltivatori è che la siccità possa arrivare in un periodo in cui i costi di produzione sono alle stelle. Secondo Confagricoltura Piemonte:

  1. Il gasolio negli ultimi 12 mesi è aumentato del 40%, passando da 65 centesimi a oltre 90 centesimi al litro
  2. Il costo dei fertilizzanti è salito del 300%

Si tratta di una vera e propria situazione di crisi. Gli unici agricoltori fortunati sono coloro in possesso delle coltivazioni dei “grani antichi”, ovvero un tipo pregiato di grano riscoperto negli ultimi tempi fortemente in grado di resistere alla siccità.

Un esempio potrebbe essere il “pignoletto rosso”, ovvero una varietà di mais che non necessita di grandi quantità di fertilizzante rispetto ad altri mais.

Ovviamente molto dipende dal terreno in cui si coltiva: se il terreno è argilloso sarà maggiormente in grado di trattenere l’umidità. Se invece è ghiaioso, si verificherà l’effetto contrario.

Attualmente la situazione dal punto di vista agricolo è preoccupante, soprattutto se messa in relazione con le previsioni dell’Arpa (secondo cui le piogge saranno ancora assenti). Ma la paura c’è anche per quanto riguarda un futuro contrario: quando pioverà potrebbero esserci delle vere e proprie bombe d’acqua, che danneggerebbero comunque il coltivato. In tal caso i danni potrebbero essere anche peggiori.

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Daniele Riefolo

Laureato in Filosofia presso l'università degli studi di Bari, ha pubblicato diversi saggi e libri fin dal 2012, Vanta diverse collaborazioni con testate locali e nazionali ed esperto di comunicazione e marketing aziendale