Cronaca di Torino

Torino, tornano gli studenti Erasmus in città: numeri in linea col 2019

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Il Covid ha minato molte certezze, ma malgrado ciò le Università di Torino hanno continuato a segnare numeri in crescita, e quest’anno torneranno gli Erasmus in città.

Infatti gli atenei cittadini, sia l’UniTo che il PoliTo hanno fatto registrare numeri in crescita per le immatricolazioni ai test di ingresso.

Numeri che hanno fatto entrare l’Università di Torino nella top 500 delle università mondiali, piazzandosi al 485esimo posto.

Dopo l’anno in didattica remota, in questo anno accademico torneranno anche gli studenti Erasmus in città. Una notizia che farà felici anche le attività commerciali e soprattutto i locali serali, che organizzavano serate dedicate.

A Torino tornano gli studenti del progetto Erasmus: i dettagli

La pandemia ha bloccato il progetto Erasmus, EuRopean Community Action Scheme for the Mobility of University Students, limitando anche l’economia locale.

Infatti gli studenti stranieri, oltre a rendere più cosmopolita la Città della Mole, hanno un grande impatto per l’economia locale. A giovarne sono soprattutto i ristoranti e i locali serate, con le iconiche Serate Erasmus.

Lo scorso anno chi ha deciso di aderire al piano europeo di mobilità studentesca si è ritrovato confinato in quattro mure a seguire lezioni in DAD.

Quest’anno le lezioni da remoto appaiono scongiurate, portando la situazione a una prima parvenza di normalità.

Gli arrivi di Erasmus in Piemonte sono in linea con i numeri precedenti alla pandemia, e nel primo semestre gli arrivi sono maggiori rispetto al 2019/2020.

Saranno infatti 360 gli stranieri in arrivo nel primo semestre al Politecnico, contro i 335 del 2019/2020 e i 164 dello scorso anno accademico.

All’Università di Torino invece si conteranno ben 627 studenti Erasmus a fronte dei 592 del 2019/2020 e i soli 148 dello scorso anno.

La nazione maggiormente ospitata sarà la Spagna, con il 45% degli arrivi sotto la Mole. Francesi e tedeschi sono sul podio, ma molto staccati con rispettivamente le percentuali del 8,5% e 7,4%.

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