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Assembramenti al Monte dei Cappuccini: diversi i giovani che aggirano le normative

Da Simone Nale

Marzo 07, 2021

Assembramenti al Monte dei Cappuccini: diversi i giovani che aggirano le normative

Qualche bottiglia e snack di vario tipo, questo è quello che basta ai ragazzi che nonostante la zona arancione hanno fatto del piazzale del Monte dei Cappuccini un nuovo ritrovo serale, causando diversi assembramenti.

Un luogo per sfuggire ai controlli soprattutto nel weekend, ma adesso la situazione che si crea ogni sera desta non poche preoccupazioni.

La nuova tendenza infatti allarma i vicini frati cappuccini, che non possono ignorare gli schiamazzi e i rumori della sera.

Tuttavia, per quanto si possa comprendere il bisogno di svagarsi, rimane comunque la necessità di evitare il più possibile situazioni di questo tipo, soprattutto adesso con l’emergenza sanitaria in peggioramento.

Le varianti infatti colpiscono in questo momento anche i più giovani, e comportamenti del genere sono inaccettabili.

Gli assembramenti mettono a rischio la salute di tutti, ma allo stesso tempo di fronte a questi eventi non si può neanche militarizzare l’intera città.

Il punto panoramico di Torino però non è l’unico posto in voga del momento

Una situazione analoga infatti si incontra anche al Valentino.

Nelle ultime settimane infatti sono molti i ragazzi che, approfittando magari di una bella giornata, decidono di passare un pomeriggio insieme agli amici.

A questa circostanza però ci pensano le forze dell’ordine, che regolarmente presidiano l’area in modo da garantire l’ordine ed evitare assembramenti.

Nel mentre invece, i venditori abusivi alimentano l’accessibilità all’alcool, garantendo rifornimenti costanti e prezzi stracciati per tutti coloro che hanno intenzione di bere qualcosa.

La Circoscrizione adesso chiama a gran voce la presa di responsabilità e con il passaggio in zona arancione “rinforzata” arriveranno regole e sanzioni più severe.

Ricordiamo che le normative per la zona arancione vietano il consumo di alcolici di fronte ai locali, in modo evitare la formazione di assembramenti.

Così come, allo stesso tempo, bar, ristoranti, locali, pub e gelaterie rimangono chiusi 7 giorni su 7, con la possibilità di eseguire attività d’asporto e consegna a domicilio fino alle ore 22.

Chiunque probabilmente non vorrebbe rinunciare a un aperitivo in compagnia, ma se le difficoltà del governo stanno proprio nell’assicurare la salute dei cittadini così come anche i diritti inalienabili che questi hanno, ognuno dovrà quindi essere più responsabile, dai giovanissimi fino agli anziani.

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Simone Nale

Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media