Il mercato immobiliare a Torino si sposta dal centro al Cit Turin

A Torino muta anche il mercato immobiliare, dove gli acquirenti hanno deciso di richiedere più residenze verso il Cit Turin che verso il centro città.

I quartieri non del centro non hanno subito grandissime flessioni, in vista di una richiesta meno esosa rispetto a quella dei quartieri centrali.

Il centro della città della Mole, invece, ha subito una frenata nei rialzi dei prezzi.

Questo stop è motivato dalla crisi economica che ha portato la pandemia e una conseguenziale chiusura di attività, anche nel centro cittadino.

Le stime delle quotazioni e dei flussi del mercato immobiliare torinese sono state elargite dal gruppo studi Gabetti.

I nuovi numeri del mercato immobiliare a Torino

I primi numeri, snocciolati dall’Agenzia delle Entrate raccontano di 5351 transazioni residenziali andate a buon fine nei primi sei mesi dell’anno.

Un numero davvero basso, ben il 21.7% in meno rispetto ai dati registrati nel primo semestre del 2019.

Gabetti, invece, stima che il prezzo medio delle abitazioni è sceso di oltre il 2.7%, un’enormità per la città della Mole, che in questi anni aveva fatto registrare numeri in costante rialzo.

Le richieste maggiori non toccano il centro, ma residenze in altre circoscrizioni, dove il Cit Turin è la più gettonata, seguita da quartiere Crocetta e Piazza Gran Madre.

In queste zone le quotazioni sono più elevate rispetto al centro per via dell’aumento di richieste.

Le residenze del centro sono crollate nelle valutazioni di oltre 9 punti percentuali.

Quote che crollano ancor di più quando gli stabili sono in condizioni non ottimali, facendo scendere il costo del singolo metro quadro dall’attuale 3300€ a 2700€.

Lo scorso anno, il mattone era quotato circa 4600€ nella stessa zona.

Nella zona centrale a resistere al logorio delle quotazioni ci sono gli storici palazzi, specie quelli appena ristrutturati, che neanche la crisi è riuscita a scalfire il loro elevatissimo valore.