Nuovo progetto per salvare la vecchia monorotaia di Torino
Da Simone Nale
Novembre 26, 2020
Ideata e costruita nel 1961, in occasione della celebrazione del primo centenario dell’Unità di Italia e dell’Esposizione internazionale del lavoro, la monorotaia di Torino portò la città nel futuro.
Sfortunatamente durò davvero poco., la monorotaia, infatti, venne definitivamente chiusa nel 1963
Al giorno d’oggi, il progetto di riqualificazione dell’area di Palazzo del Lavoro potrebbe inglobare anche la vecchia monorotaia abbandonata.
La Circoscrizione 8 punta a realizzare un doppio intervento di ristrutturazione dell’area tra corso Ventimiglia e corso Unità.
Senz’altro, il tutto è legato agli interventi su Palazzo del Lavoro, che attende una nuova destinazione d’uso.
Costruito anch’esso nel 1961, la struttura di via Ventimiglia è ormai abbandonata da un decennio.
Ma il fatto che ora sia in mano a Cassa Depositi e Prestiti aumenta le sue possibilità di rinascita.
Già nel 2018, la Gefim portò avanti una prima bozza per il progetto di restauro.
I lavori di costruzione sarebbero dovuti iniziati entro un anno, portando a termine un centro commerciale turistico e ricreativo da 5 milioni di visitatori (entro il 2021).
Al suo interno ci sarebbero negozi, bar, ristoranti e un mostra permanente delle eccellenze tecnologiche di Torino.
Includendo 900 nuovi posti di lavoro diretti e 150 indiretti.
Ad ogni modo, insieme al progetto di valorizzazione di Palazzo del Lavoro potrebbe seguire anche quello della vecchia monorotaia.
L’idea è quella di realizzare una terrazza panoramica sopra i pilastri di cemento, valorizzando così il laghetto dell’Esposizione del ’61.
Ciò nonostante le bozze erano state già presentate 5 anni fa, ma negli ultimi anni non se ne parlò più.
Ma il vicepresidente della Circoscrizione 8, Massimiliano Miano, ha voluto evidenziare come le aspettative siano tornate alte di fronte ai possibili interventi.
L’intero quartiere potrebbe beneficiare della ristrutturazione portata avanti da Cassa Depositi e Prestiti.
Simone Nale
Laureato in Scienze Umanistiche della Comunicazione all'Università di Torino. Appassionato di storia della televisione e nuovi media