Riciclo capsule di caffè: Torino si differenzia, sempre

Torino è tra i comuni più attivi con oltre 100 tonnellate di capsule in alluminio recuperate nel solo 2019
Cresce il riciclo capsule di caffè esauste a Torino.
C’è una leggenda metropolitana secondo cui la raccolta differenziata sarebbe in realtà un grande bluff. Ogni tanto infatti si sente in giro che i rifiuti, una volta raggiunto il centro di raccolta, vengono nuovamente mischiati insieme. Una chiara bufala.
Diverse le iniziative del Comune di Torino per sensibilizzare i cittadini all’argomento. Ma, per fortuna, la cosiddetta “differenziata” è ormai una realtà più che consolidata del nostro quotidiano. E che i torinesi siano sensibili all’argomento lo dimostrano anche quando si tratta di riciclare capsule di caffè.
Infatti si registrano risultati in aumento del progetto ‘Da Chicco a Chicco’. Un programma di Nespresso per la raccolta e il riciclo delle capsule esauste in Italia. Nel 2019, infatti, il progetto ha permesso di recuperare ben 1.335 tonnellate di capsule in alluminio, segnando una crescita del 31% rispetto all’anno precedente.

Il progetto
‘Da Chicco a Chicco’ è nato nel 2011 grazie a una convenzione, rinnovata a gennaio 2018, con Cial (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia e Cic (Consorzio Italiano Compostatori).
Le capsule in alluminio per le caffettiere rappresentano uno dei rifiuti più complessi da gestire. Infatti sono costituite da tre componenti (caffè, plastica, alluminio) che non è affatto semplice separare in casa.
E così, a Torino, nel marzo 2012, è nata una Convenzione tra Amiat Gruppo Iren e Cial. Tale accordo prevede la raccolta delle cialde riconsegnate dai consumatori presso i punti vendita di Nespresso. Successivamente, le capsule esauste, arrivano presso uno dei Centri di Raccolta Amiat e avviato al recupero dal Consorzio.
Nespesso ha istituito una serie di aree recycling presenti all’interno delle Boutique Nespresso dove poter riportare le cialde usate. Sono dislocate su tutto il territorio nazionale insieme ad alcune isole ecologiche dedicate.

Come avviene il riciclo
Le capsule di caffè sono prodotti complessi perché composti da tre materiali differenti: caffè, plastica, alluminio. Tutti elementi che devono essere riciclati per dare loro una nuova vita.
Le capsule riconsegnate dai consumatori vengono raccolte da aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, Amiat nello specifico. Successivamente inviate per la lavorazione ed il recupero presso impianti dedicati, dove si separa l’alluminio dal caffè.
A seguito della separazione dei due materiali, l’alluminio è destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè viene destinato a un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost, che viene successivamente portato in una risaia in provincia di Novara.
Il riso prodotto grazie a questo concime naturale, riacquistato da Nespresso, viene donato a Banco Alimentare della Lombardia, cui ad oggi sono state donate 2 milioni 954mila porzioni di riso, e a Banco Alimentare del Lazio.
Insomma riciclare non è solo sostenibile e fattibile, ma anche bello.